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Pam, Conad e non solo. Tutte le sfide della grande distribuzione nel 2022

Grande distribuzione: un bilancio del 2021, lo scenario per il 2022. Il punto di Mario Sassi

 

Per il mio blog www.mariosassi.it è stato un anno ricco dì soddisfazioni. Alcuni miei interventi rilanciati da startmag.it e la collaborazione con www.retailfood.it ne hanno incrementato i frequentatori.

Oltre ai rispettivi direttori ringrazio anche www.bollettinoadapt.it perché spesso ospita le mie riflessioni sul mondo del lavoro.

Così come alcuni amici giornalisti con cui mi confronto spesso che mi hanno aiutato a crescere non solo in visibilità. Infine ringrazio colleghi ed ex colleghi che negli anni si sono “distribuiti” nella GDO nazionale e internazionale con cui condivido idee e informazioni sul settore utilissime a questo lavoro.

Nella Grande Distribuzione il 2021 ha confermato l’affanno degli ipermercati, il rafforzamento dei Discount e la crescita dell’online. È stato anche l’anno dei nuovi arrivati nel cosiddetto “ultimo miglio” e dei tentativi, per ora tutt’altro che riusciti, sul terreno della vera innovazione. E, senza crescita e innovazione, l’ossessione resta concentrata sui costi. Soprattutto quello del lavoro.

Il 2022 si presenta comunque particolarmente vivace.

Ci saranno nuove acquisizioni, qualche ulteriore ristrutturazione di insegna (vedi PAM e qualche impresa pluriregionale). E poi i soliti andirivieni tra differenti centrali di acquisto. La stessa entrata di Conad in Confcommercio provocherà inevitabili contraccolpi in altre direzioni.

Alcune insegne nazionali seguiranno probabilmente Conad, altre cercheranno nuovi interlocutori proponendosi a chi è interessato da tempo a creare una propria testa di ponte nella GDO. Nel 2022 mi aspetto questo.

E poi c’è il contratto nazionale fermo da oltre due anni mentre da altri Paesi arrivano segnali crescenti di ripresa di conflitti nelle insegne della GDO che non andrebbero sottovalutati. Nella logistica, lo stesso errore sta costando caro e i COBAS stanno prendendo piede. Il lavoro, il suo riconoscimento e la sua valorizzazione devono ritornare al centro del confronto.

Spero nell’anno che verrà anche perché gli effetti negativi di una ripresa dell’inflazione non riguardano solo il rapporto con i fornitori e i clienti. La Grande Distribuzione è comunque sempre lì. Stretta nella morsa tra discount e rete globale. Tra una possibile ripresa dei consumi e il pericolo dell’inflazione. Composto da un’umanità varia a cui sono particolarmente legato e con tanta voglia di essere protagonista del proprio futuro.

Buone feste e buon 2022 a tutti!

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