Il periodo è tale che gli appassionati di banche e finanza di certo non si annoiano. Il lancio a sorpresa dell’Ops di Mediobanca su Banca Generali è l’ultimo atto finora di quello che ormai comunemente viene chiamato “risiko bancario”. Azioni e reazioni, nodi e intrecci che vanno avanti da mesi e che alla fine, probabilmente, riassesteranno tutto il sistema finanziario italiano. Anche i giornalisti, che provano a raccontare e ad analizzare tutte le mosse del panorama bancario sui quotidiani da destra a sinistra, non si annoiano.
MOSSA DIFENSIVA O OFFENSIVA
L’offerta pubblica di scambio avanzata da Mediobanca, secondo Massimo Giannini che ne scrive su Repubblica, è “un colpo a sorpresa, che sembra un arrocco ma in realtà somiglia all’attacco perfetto”. Un commento che sembra più che positivo sulla mossa della banca d’affari milanese, perché “scioglie una volta per tutte ‘l’incesto’ malsano tra Mediobanca e Generali, risponde a un’incontestabile logica industriale e di mercato, crea un vero campione nazionale del risparmio gestito”. Secondo l’ex direttore de La Stampa e ora editorialista del quotidiano diretto da Mario Orfeo, la motivazione data dall’ad di Mediobanca, Alberto Nagel, che ha parlato di mossa non difensiva – di fatto riferendosi all’ops di Monte dei Paschi di Siena proprio su Mediobanca – ma offensiva, è “una mezza favoletta per i gonzi”.
Sul quotidiano Domani, invece, Vittorio Malagutti parla apertamente di un’operazione che “punta a togliere dal piatto la preda più ambita da Francesco Gaetano Caltagirone e dalla famiglia Del Vecchio, i due scalatori con la targa del governo di Roma”. Visto che “tra meno di due mesi partirà l’offerta pubblica di scambio su Mediobanca lanciata dal Monte dei Paschi, di cui i due attaccanti, insieme al ministero dell’Economia, sono i principali azionisti”.
Anche Osvaldo De Paolini, vicedirettore de Il Giornale e direttore del settimanale di economia e finanza Moneta del gruppo Angelucci, sembra optare per il carattere difensivo della mossa, anzi paragona l’annuncio di ieri di Mediobanca “a una bomba fumogena, gettata nel pieno del risiko bancario come arma di distrazione per tentare di rallentare un riassetto che ormai è nelle cose”. Il dubbio che pone Nicola Borzi, sul Fatto Quotidiano, commentando l’Ops è semplice: “Un’operazione con un forte senso strategico per Mediobanca, ma della quale però ancora sfugge del tutto la convenienza per Generali”.
I DUBBI E LE RISPOSTE CHE DOVRÀ DARE IL CDA DI GENERALI
Ad ogni modo, Il Giornale va oltre e nel suo articolo/editoriale sottolinea le criticità e i vari dubbi rispetto all’operazione, oltre a mettere nel mirino sulla posizione del cda di Generali: “Ma può un consiglio di amministrazione nel quale 10 consiglieri su 13 sono stati nominati da Mediobanca assumere decisioni – ad appena 100 ore dalla nomina – su un’operazione progettata da quest’ultima e finalizzata ad acquisire quello che probabilmente è l’asset più prezioso delle Generali?”, si chiede De Paolini, ex vicedirettore del Messaggero. “Delle due l’una: o il cda riconosce di essere stato delegittimato e perciò impossibilitato a decidere su un’operazione straordinaria che potrebbe cambiare radicalmente il volto della compagnia, oppure è in pieno conflitto d’interessi avendo condiviso anzitempo il progetto”, conclude il vicedirettore con delega all’economia del quotidiano diretto da Alessandro Sallusti.
Alcune risposte, ad ogni modo, il neoeletto cda di Generali dovrà darle. Sul Sole 24 Ore, in un articolo di Laura Galvagni, emerge qualche indiscrezione sui vertici del Leone di Trieste. “A quanto risulta la riunione del cda che si è tenuta ieri avrebbe affrontato solo in maniera superficiale la questione”, spiega il Sole. I vertici del cda si sarebbero limitati “a far sapere ai consiglieri, buona parte dei quali collegati da remoto perché in vacanza, a partire dal ceo, di non essere mai stati al corrente di quanto annunciato ieri mattina da Piazzetta Cuccia”.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
E il prossimo 7 maggio in agenda è prevista una nuova riunione del cda, dove probabilmente si discuterà sia dell’offerta per Banca Generali sia dell’altro dossier ancora aperto e molto caldo, l’intesa con Natixis. Secondo sempre quanto scritto da Galvagni, “un primo risultato al momento certo è che l’offerta promossa da Piazzetta Cuccia per forza di cose aprirà un nuovo canale di comunicazione tra tutte le parti sedute attorno al tavolo”. L’appuntamento più importante è quello del 16 giugno, con l’assemblea di Mediobanca, dove però servirà il “supporto dei soci forti” e “salvo una partecipazione in massa dei grandi investitori istituzionali, servirà l’ok di una parte degli azionisti privati” per il via libera all’operazione su Banca Generali.
Un’operazione, che – come ribadisce la firma di economia e finanza Daniele Manca sul Corriere della Sera di cui è vicedirettore – “al di là delle dimensioni che ovviamente varieranno, permette di offrire al mercato, agli azionisti, di scegliere tra l’opzione Mps e l’opzione Mediobanca-Banca Generali. Senza altre implicazioni”. “Questa volta le carte sul tavolo ci sono tutte”, scrive Manca. Sul tavolo però, essendo un risiko, più che le carte sembrano esserci le armate.
Ecco come Mps e Messaggero di Caltagirone sgonfiano l’Ops di Mediobanca su Banca Generali