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Ops, ecco le stilettate di Sileoni (Fabi)

Che cosa ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, su Ops, nodo esuberi, clausola sociale e dossier Generali-Natixis

 

Ops, nodo esuberi, clausola sociale auspicale e dossier Generali-Natixis. Sono gli aspetti principali toccati dal segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, sulle maggiori sfide per i bancari in Italia.

Ecco tutti i dettagli

CHE COSA HA DETTO SILEONI SU OPS E CLAUSOLA SOCIALE

I problemi” del risiko bancario “inizieranno dopo la conclusione delle sei Ops in corso, delle operazioni straordinarie, quando dovremo parlare di probabili esuberi, di chiusure di agenzie con conseguente mobilità del personale. Perciò vorrei avanzare una proposta: quando parliamo di fusioni, sarebbe opportuno inserire una clausola sociale obbligatoria, per stabilire in anticipo l’assenza di impatti occupazionali, altrimenti sono solo chiacchiere”. E’ quanto ha detto ieri il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, nel corso della trasmissione Sportello Italia in onda su Radio Rai Uno.

IL RUOLO DEL FONDO ESUBERI

A proposito di un ulteriore calo dell’occupazione nel settore bancario, il leader del maggior sindacato dei bancari italiani ha spiegato che “esiste il fondo esuberi che è un ammortizzatore sociale, interamente finanziato dalle banche grazie al quale gestiamo pensionamenti e prepensionamenti volontari, evitando i licenziamenti. Il sindacato non deve gestire il cambiamento, ma deve saper gestire il cambiamento. Vigiliamo su ogni operazione per garantire, comunque, sostenibilità sociale e i livelli occupazionali”.

IL MODELLO IDEALE DI BANCA SECONDO SILEONI

Secondo il segretario generale della Fabi “il tema di chi gestisce e gestirà i risparmi degli italiani dovrebbe essere sempre il primo obiettivo da salvaguardare da governo, opposizioni, sindacati e associazioni di consumatori, perché tutti hanno le loro responsabilità. Ma, se l’argomento, per avere un valore politico, deve essere considerato in maniera importante, altrimenti non ci siamo. E, sullo stesso livello, deve essere considerato il tema del credito alle famiglie e alle imprese. Ai mercati finanziari, al di là delle dichiarazioni di facciata, questi temi interessano poco, anzi niente. Noi – ha aggiunto Sileoni – prediligiamo quelle banche che, oltre a una gestione attente verso il sociale, fanno beneficenza, finanziano la ricerca, la sanità, le università, cercando di stare concretamente vicino ai più deboli. Si può trovare un giusto equilibrio tra le esigenze dei mercati finanziari e la presenza qualificata e socialmente sensibile e attenta delle banche sui territori: basta volerlo”.

DOSSIER GENERALI-NATIXIS

“Quanto a Generali, vorrei sottolineare che è un osso duro per chiunque e il suo amministratore delegato, Philippe Donnet, è un professionista autorevole e influente. Ma questo vale anche per Generali, le più importanti partite, i fondi d’investimento, proprietari delle banche, le giocano anche, se serve, in ambito europeo, con le istituzioni europee, ma è legittimo che l’Italia si faccia rispettare”, ha concluso Sileoni, di fatto condividendo le perplessità del governo sull’alleanza nel risparmio gestito avviata da Assicurazioni Generali con il colosso francese Natixis.

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