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Rete Tim

Noovle e Olivetti. Come si riorganizza Tim (e cosa dicono i sindacati)

Varato il nuovo assetto della Business unit Tim Enterprise dedicata ai grandi clienti e alla Pubblica amministrazione. La nota del gruppo Tim e le reazioni dei sindacati

 

Procede la nuova organizzazione di Tim, con la Business unit Enterprise guidata da Elio Schiavo, Chief Enterprise & Innovative Solutions Officer del gruppo guidato da Pietro Labriola, dedicata alla Pubblica Amministrazione e ai grandi clienti. L’unità vanta una squadra di oltre 5.000 persone, una rete di vendita sul territorio nazionale e 16 Data Center utili ad accompagnare la trasformazione digitale del sistema imprenditoriale italiano e della Pubblica Amministrazione, attraverso un’offerta end-to-end.

COSA FA TIM ENTERPRISE

Prosegue così il processo di societarizzazione annunciato in occasione del Capital Market Day del 7 luglio scorso e approvato dal consiglio di amministrazione a novembre. Il gruppo ha riorganizzato la Business unit con l’obiettivo di valorizzare pienamente tutti gli asset di riferimento relativi a connettività, Cloud, IoT e Cybersecurity.

Saranno integrate – secondo l’agenzia Radiocor – Noovle (cloud) e Olivetti (IoT) anche se nella fase iniziale resteranno esterne. Non sarà integrata, Telsy, società della cybersecurity che continuerà a coordinarsi con l’unità guidata da Elio Schiavo.

“Grazie a questa nuova organizzazione – ha messo per iscritto Tim in una nota – sono attese importanti sinergie, indispensabili per rendere la Business unit ancora più veloce ed efficiente nella progettazione e vendita dei servizi ICT e professionali. Si tratta di un modello operativo più agile e integrato che massimizza i benefici derivanti dall’organizzazione”.

“Siamo la piattaforma ICT più grande d’Italia e vogliamo consolidare la nostra leadership in tutti i comparti di mercato in cui operiamo”, ha commentato Elio Schiavo. “Tenere tutte le nostre persone intorno ad un unico progetto ci permetterà di cogliere enormi opportunità e diventare protagonisti del processo di digitalizzazione del sistema Paese”.

COSA DICONO I SINDACATI

Fredda l’accoglienza dei sindacati. La Fistel Cisl, ascoltata l’informativa aziendale, “ha espresso le preoccupazioni sul futuro degli asset meno redditizi di cui non si conosce nessun progetto e del futuro occupazionale di migliaia di lavoratori”.

La Fistel, è “contraria allo smembramento dell’azienda per ragioni industriali e sociali. Il superamento dell’azienda verticalmente integrata significa perdere l’unico campione nazionale delle tlc del nostro Paese. Ancora una volta dopo aver chiesto l’incontro al Presidente del Consiglio sollecitiamo una convocazione del Governo sul futuro del settore e piu’ marcatamente di Tim”.

Per la Slc Cgil, da sempre contraria allo spezzatino: “con la disposizione organizzativa odierna Tim compie un ulteriore passo verso il definitivo superamento della unicità aziendale. Con l’integrazione di Noovle ed Olivetti nell’attuale perimetro Enterprise si delinea il perimetro della futura azienda che nelle intenzioni dell’attuale management sarà vocata al mercato della digitalizzazione delle grandi aziende”.

Salvo Ugliarolo, segretario generale di Uilcom Uil, chiama in causa il disinteresse dimostrato dall’esecutivo: «se da un lato constatiamo che l’azienda Tim va avanti rispetto a un piano di smembramento su cui da sempre abbiamo dato un giudizio negativo, tutto questo accade per colpa di un Governo che da mesi si era impegnato ad aprire un confronto con le organizzazioni sindacali».

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