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Mini-bot, che cosa è successo alla Camera. Fatti, commenti e polemiche

Tutti i dettagli e i commenti su una mozione approvata alla Camera sul pagamento dei debiti della Pa alle imprese in titoli di Stato di piccolo taglio

Il via libera all’unanimità della Camera a una mozione che impegna il governo a varare un provvedimento per il pagamento dei debiti della pa alle imprese in titoli di Stato di piccolo taglio ha fatto fibrillare ieri i mercati.

CHI HA VOTATO LA MOZIONE

La mozione impegna il governo a utilizzarli per pagare i debiti della Pa verso le imprese viene approvata all’unanimità alla Camera, da uno schieramento di 476 deputati che va dalla Lega al Partito democratico passando per Fratelli d’Italia, Forza Italia, Leu e +Europa. Fautore del provvedimento in particolare è l’economista Claudio Borghi, presidente della commissione Bilancio della Camera.

LA PRECISAZIONE DEL MEF

“Non c’è – ha precisato ieri il ministero dell’Economia – nessuna necessità né sono allo studio misure di finanziamento di alcun tipo, tanto meno emissioni di titoli di Stato di piccolo taglio, per far fronte a presunti ritardi dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni italiane”, i cui tempi sono “in costante miglioramento”.

I PRECEDENTI

Dei minibot se ne parlava da anni. Una proposta dell’ex premier Silvio Berlusconi, nel 2017, fece il giro del mondo. La proposta poi farà capolino nel ‘contratto’ Lega-M5s nel 2018. E viene messa nero su bianco nella mozione Baldelli (Forza Italia) per le compensazioni nei pagamenti della Pa targata Forza Italia, in cui Lega e Cinque Stelle avrebbero inserito in corso di votazione il via libera ai minibot.

I PROBLEMI SECONDO IL SOLE

Qual è il problema? Due i principali, secondo il Sole 24 Ore: “Come i Bot “normali”, anche quelli in forma mini aumentano il debito pubblico, che già viaggia veloce con le emissioni ordinarie. Ma un po’ di debito pubblico in più è un prezzo che si può pagare se l’obiettivo è liquidare le fatture arretrate delle imprese, ribatte Borghi all’obiezione”. Inoltre questa moneta fiscale, spiega la Banca d’Italia in un dossier del dicembre 2017, «non potrebbe avere corso legale», perché violerebbe «il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (articolo 128) e il Regolamento Ce/974/98 (articoli 2, 10 e 11)». Cioè il regolamento sull’euro, chiosa il Sole.

IL TWEET DI BORGHI

E a coloro che da sinistra ha fatto mea culpa per il voto, Borghi ha replicato su Twitter:

IL TWEET DI LORENZO BINI SMAGHI

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