Nelle ultime settimane abbiamo assistito a diversi eventi chiave, in particolare sul piano macro, come la pubblicazione degli ultimi dati sull’IPC negli Stati Uniti. Sebbene l’inflazione continui ad essere elevata, il dato mensile è stato, per la prima volta dopo molto tempo, marginalmente inferiore alle aspettative del mercato, in particolare grazie alla riduzione dell’inflazione nel settore healthcare.
Nella giornata di giovedì 10 abbiamo assistito a un brusco movimento dei mercati, in qualche modo esacerbato dal fatto che venerdì 11 era un giorno festivo per il mercato a causa del Veterans Day negli Stati Uniti. Abbiamo assistito a una corsa alla copertura delle posizioni corte e a una performance molto forte di tutti gli asset a lunga duration, compresi i titoli tecnologici. Tutto ciò ha dato un nuovo impulso all’idea che la Federal Reserve possa aumentare i tassi di 50 punti base nella riunione di dicembre, anziché i 75 punti base temuti, e che possa iniziare a concentrarsi sull’imminente riduzione dell’inflazione a cui probabilmente assisteremo nei primi mesi del 2023.
Vale la pena sottolineare che rimane un numero limitato di sessioni di trading per quest’anno. Questo non solo a causa del Giorno del Ringraziamento che cadrà alla fine del mese, ma anche a causa dei mondiali di calcio in Qatar.
Per quanto riguarda i mercati emergenti, le borse saranno chiuse nelle giornate in cui giocano le rispettive squadre. La Coppa del Mondo rappresenta quindi un evento importante in termini di riduzione della liquidità in molti mercati. Inoltre, da un punto di vista globale, il 2022 è stato un anno estremamente difficile per i mercati e i fornitori di liquidità non sono incentivati ad assumere troppi rischi in questo momento dell’anno. Per il resto del 2022 ci aspettiamo che i mercati rimangano volatili e relativamente illiquidi, ma che, al contempo, abbiano più probabilità di salire anziché scendere.
Il sentiment di rischio è alimentato dagli eventi che si sono verificati in Cina nell’ultimo periodo, tra cui il piano di riaperture in 20 punti che è stato prospettato e il piano in 16 punti per sostenere il settore immobiliare pubblicato di recente. Al momento si tratta solo di progetti strutturali e non di dettagli specifici; si tratta comunque di una sorpresa positiva che lascia presagire uno slancio di crescita più favorevole in Cina per il 2023.
Le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti sono state un fatto positivo anche perché gli elettori non hanno eletto i candidati più polarizzanti e, da un punto di vista prettamente economico, un Congresso diviso è considerato un buon risultato. In sostanza, limita la capacità di azione dei politici e un minore margine di espansione fiscale contribuisce a stabilizzare il mercato dei Treasury.
Di recente, abbiamo assistito anche al fallimento dell’exchange di criptovalute FTX, da cui possiamo trarre due implicazioni. In primo luogo, si tratta di un altro esempio di ciò che può accadere quando la liquidità si esaurisce e vengono rivelate le debolezze strutturali dei modelli di business.
Dovremmo aspettarci di vedere altri casi del genere, dato che la liquidità continuerà a ridursi nel 2023. In secondo luogo, non crediamo che si tratti di un fenomeno sistemico o che l’universo delle criptovalute abbia problemi di carattere sistemico. Alcuni investitori di private equity hanno indubbiamente perso denaro con questa singola società, ma non crediamo che la questione si estenda oltre. Il Bitcoin e, più in generale, l’universo delle criptovalute stanno vivendo un momento di forte tensione, ma, a nostro avviso, ciò non invalida il concetto. È notevole che l’entità dei ribassi registrati dal Bitcoin negli ultimi giorni rispetto ai suoi massimi sia quasi identica a quella dei ribassi registrati dal Nasdaq nel 2000: in sostanza, si tratta della tipica riduzione della leva finanziaria partendo da un livello enormemente sopravvalutato.
A nostro avviso, la mentalità giusta è quella di guardare alle opportunità piuttosto che liquidare il fenomeno delle criptovalute.