Mascherine, tamponi e app. In vista della Fase 2 (qui il testo integrale del decreto), il Commissario straordinario per l’emergenza da Sars-Cov-2, Domenico Arcuri, in conferenza stampa alla Protezione Civile, ha fatto il punto sulle misure sanitarie che saranno applicate a partire dal 4 maggio.
Tutti i dettagli.
MASCHERINE A 50 CENTESIMI
Partiamo da quello che fa più discutere nelle ultime ore. Le mascherine in fase 2 saranno obbligatorie e il prezzo, assicura Arcuri, sarà di 50 centesimi l’una (mentre sbraitano i farmacisti).
“Lo Stato deve acquistare tutte le mascherine che trova. Ho fissato il prezzo massimo nell’interesse dei cittadini, non ho fissato il prezzo massimo di acquisto. Lo Stato deve incentivare la produzione italiana, come con il ‘Cura Italia’: abbiamo rassicurato i produttori che compreremo tutto quello che produrranno. In 105 ci hanno ringraziato, solo uno ha avuto qualche dubbio”, ha detto il commissario Domenico Arcuri. “Lo Stato deve produrre tutte le mascherine che può e incentivare la produzione, l’idea che fissare un prezzo massimo abbatta la capacità dell’impresa italiana di produrne è superficiale o assai poco informata”, aggiunge.
PREZZO MASSIMO E’ SENSO CIVICO
La decisione di fissare un tetto massimo “è senso civico” e non varrà per sempre, ma solo “finché il mercato non sarà libero. E’ un danno per i vergognosi speculatori, lo rivendico. Non ci saranno più le mascherine nelle farmacie e nei supermercati? Certo, nessuna che costi più di 0,50 euro”, ha chiosato Arcuri.
AUMENTO DELLA FORNITURA
E a proposito di mascherine, il commissario ha anche promesso che ci sarà un deciso aumento delle forniture, grazie alle 110 aziende italiane riconvertite alla produzione di mascherine con il Cura Italia e a importatori conosciuti e affidabili.
“Da lunedì – sostiene Arcuri – potremmo distribuire 12 milioni di mascherine al giorno, tre volte l’attuale fornitura. Dal mese di giugno arriveremo a 18 milioni, dal mese di luglio 25 milioni e quando inizieranno le scuole a settembre potremmo distribuire 30 milioni di mascherine al giorno, undici volte quel che distribuivamo all’inizio dell’emergenza”.
NUMERI DIVERSI DA QUELLI ANNUNCIATI IN PRECEDENZA
Quelli indicati in conferenza sono numeri decisamente più alti di quelli che Arcuri annunciava quando, secondo quanto riportavano le agenzie a marzo, il 22 marzo disse: “A partire dalla settimana successiva contiamo di poter dare a tutti gli italiani che ne hanno bisogno un dispositivo di protezione individuale”.
MASSICCIA DISTRIBUZIONE DI TAMPONI
L’aumento della forniture di mascherine si affianca a “una massiccia distribuzione” di tamponi “ per essere certi che ce ne sia sempre una quantità sufficiente”, ha detto il Commissario straordinario.
“A ieri sono stati distribuiti alle Regioni 2,5 milioni di tamponi e ne sono stati effettuati oltre 1,7 milioni”, ha detto il commissario, sottolineando che le Regioni “hanno ancora a disposizione 800mila tamponi”.
APP IMMUNI PER FASE 2 PIU’ SICURA
E per l’inizio della Fase 2 i cittadini potranno a breve anche scaricare l’App Immuni, che “sara operativa da maggio con le prime funzionalità e con tecnologia bluetooth”. La tecnologia “sarà efficace con un tempo minimo di contatto con una persona positiva di 15 minuti e a una distanza di massimo due metri”, ha detto Arcuri.
SERVER PUBBLICO
Il commissario ha anche specificato che l’applicazione si baserà su un “server pubblico e italiano” e che la App è “ancora in fase di sviluppo e dobbiamo ancora decidere se lasciare i dati sul telefonino del cittadino o sul server”.
GARANTITA PRIVACY
“In ogni caso assicura il Commissario – saranno criptati e nella piena tutela della privacy”.
L’allarme su un possibile contagio arriva al solo proprietario dello smartphone “che diventa protagonista del percorso sanitario, quindi in un tempo molto ravvicinato deve sottoporsi a un primo tampone e nel frattempo mettersi in quarantena per farne altri che daranno la certezza sull’eventuale positività”.
TEST SIEROLOGICO AI NASTRI DI PARTENZA
Anche i test sierologici faranno parte della Fase 2 dell’Italia e saranno effettuati su un campione di 150mila cittadini, per comprendere lo Stato della pandemia nel Paese.
“Negli ultimi due giorni abbiamo definito il campione per il test seerologico con Istat e Inail, fino a individuare 150 mila cittadini divisi per categorie che a titolo gratuito vi si sottoporranno. Distribuiremo i test alle singole regioni, che hanno già i loro laboratori accreditati, comunicheremo insieme dove sono e nel più breve tempo possibile faremo i test. Poi verificheremo per una seconda ondata di test e valuteremo se calmierare anche il prezzo dei test, per ora non è necessario”, ha detto Arcuri.
LE REAZIONI SU TWITTER
Su Twitter, alcuni toni e talune espressioni di Arcuri hanno suscitato rilievi e polemiche. Ecco alcuni dei tweet più significativi, come quello del manager Giovanni Cagnoli che era stato indicato dall’ex ministro Carlo Calenda al vertice di una struttura ad hoc per l’emergenza ma il consiglio non è stato accolto dal premier Giuseppe Conte:
ipotesi "liberista da divano" di fissare prezzo massimo realistico (1/1,5 euro), contrattare produzione in volume elevato, distribuire DAVVERO gratis a fasce deboli per ridurre domanda, lasciare equilibrio di mercato a costo molto inferiore per lo stato=noi=tasse ha difetti?
— Giovanni Cagnoli (@GiovanniCagnol1) April 28, 2020
Ho letto Art. 122 del dl 17/3 relativo a istituzione
Commissario straordinario. Non mi pare preveda né funzioni di comunicazione pubblica né di difesa delle misure del governo con attacchi ai critici e pistolotti paternalistici. Se ognuno rientrasse nei propri ruoli? #Arcuri— Sofia Ventura (@Sofiajeanne) April 28, 2020
Le aziende che avevano convertito la produzione su espressa richiesta dello Stato e agevolate a farlo sono liberisti da divano?
— Simone Spetia (@simonespetia) April 28, 2020