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Rosso Telecom

Mario Rosso fra Olivetti, Fiat e Telecom

“Le cattedrali dell’industria. Un’insolita storia di management tra Olivetti, Fiat e Telecom” di Mario Rosso (Guerini) letto da Tullio Fazzolari

Mai fidarsi della prima impressione. Il libro che può sembrare un’autobiografia come tante altre è invece il diario di un lungo viaggio durato più di trent’anni attraverso l’economia italiana. E in pratica è la storia recente della nostra industria, con i suoi successi e i suoi fallimenti, raccontata da un testimone oculare che l’ha vissuta da protagonista occupando posizioni di grande responsabilità. Si potrebbe obiettare che molte volte manager o imprenditori hanno messo nero su bianco la propria versione dei fatti sostenendo la validità delle loro scelte. In questo stereotipo non rientra minimamente “Le cattedrali dell’industria. Un’insolita storia di management tra Olivetti, Fiat e Telecom” di Mario Rosso (Guerini, 242 pagine, 21,50 euro). Non c’è un successo da rivendicare o una sconfitta da giustificare. Il libro di Rosso descrive invece un percorso personale che inizia nei primi anni Settanta e arriva fino al nuovo millennio. Ma le tappe della sua brillante carriera di manager coincidono di fatto con eventi cruciali e con grandi cambiamenti per l’industria italiana. L’altro aspetto fondamentale è che Rosso, avendo lavorato in quasi tutte le grandi imprese e praticamente in ogni settore, ha una conoscenza a 360 gradi del mondo industriale.

Il primo impiego è all’Olivetti dove si occupa del personale. Cosa insolita per un giovane laureato in filosofia teoretica. Il suo sforzo si concentra sulle condizioni di lavoro del settore manifatturiero. Non sempre i tentativi di migliorarle vengono compresi. Soprattutto le operaie più anziane preferiscono il cosiddetto lavoro alienante piuttosto che frequentare corsi di aggiornamento. Ma tutta l’azienda non ha più lo slancio che aveva sotto la guida di Adriano Olivetti. La vendita della divisione elettronica agli americani della General Electric è la fine di un progetto avveniristico che avrebbe all’industria italiana una posizione di leadership mondiale. Poco dopo Mario Rosso va a lavorare nel gruppo Fiat. Ed è un’esperienza lunga e variegata. A Torino si vive l’incubo del terrorismo. Le relazioni sindacali sono sempre tese. Il modello delle grandi fabbriche automobilistiche che aveva contrassegnato gli anni del boom economico entra in crisi irreversibile. Ma l’industria va avanti. Il lavoro porta Rosso a un’interessante esperienza di manager negli Stati Uniti. Un ulteriore cambiamento arriva con il passaggio alla grande distribuzione. Il lungo viaggio continua con le telecomunicazioni. Rosso è in Telecom negli anni cruciali della privatizzazione. E lavora poi a Tiscali nella fase di start up di internet. “Le cattedrali dell’industria” racconta quello che ha fatto ma soprattutto quello che ha visto in tutti questi anni senza un filo di enfasi per la professione di manager di cui riconosce i meriti ma non nasconde i difetti.

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