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Ma davvero ci sarà un carrello anti inflazione voluto dal governo?

Dal ottobre parte il carrello anti inflazione: iniziativa del ministero delle Imprese del Made in Italy per contrastare l'inflazione sui beni di prima necessità. Fatti, obiettivi, problemi e incognite

 

Un carrello della spesa antinflazione. È questa la strategia del governo per raffreddare la spinta al rialzo dei prezzi dei beni di consumo. L’iniziativa sarà attiva dal 1° ottobre e fa parte del protocollo Trimestre Anti-Inflazione”, ha spiegato nei giorni scorsi Massimo Bitonci, sottosegretario al Ministero delle Imprese del Made in Italy, un modo per garantire l’accesso a prodotti essenziali al minor prezzo.

CARELLO A PREZZI CALMIERATI: L’INTESA CON LA GDO

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha incontrato i gruppi della grande distribuzione (Gdo) e dell’industria alimentare per siglare il protocollo chiamato “Trimestre antinflazione” con l’obiettivo di stilare una lista di prodotti di uso quotidiano da offrire a prezzi calmierati e non soggetti ad aumenti. “È in corso la riunione con gli operatori della distribuzione, seguirà quella con i produttori, per sottoscrivere un protocollo volto a offrire per un trimestre, ottobre-dicembre 2023, una serie di prodotti a uso alimentare e non, a prezzi calmierati”, ha detto il sottosegretario Bitonci.

IL CROLLO DEL POTERE DI ACQUISTO DEI SALARI

Secondo gli ultimi dati dell’Istat a giugno 2023 le vendite al dettaglio aumentano del 3,6% in valore e registrano un calo in volume del 3,5%. Un andamento analogo si osserva per le vendite dei beni alimentari (+6,8% in valore e -3,8% in volume) e per quelle dei beni non alimentari (+1,1% in valore e -3,2% in volume). Il volume, cioè la quantità di beni comprata, mentre ne è aumentato il valore. È l’effetto dell’inflazione che appesantisce il costo del carrello della spesa sebbene al suo interno vi siano meno prodotti. Allo stesso tempo il potere d’acquisto dei lavoratori italiani è crollato del 7,3% in un anno. I prezzi, anche quelli degli alimentati, hanno corso più veloce dei salari. Il timore è che in autunno la crescita non solo rallenti ma faccia passi indietro.

IL CARRELLO ANTINFLAZIONE DA OTTOBRE A DICEMBRE

L’iniziativa sarà in vigore da ottobre a dicembre. Il carrello a prezzi calmierati è frutto di un accordo quindi, gli attori economici e commerciali del settore sono liberi di aderire o meno. Il carrello dovrebbe restare in vigore tra ottobre e dicembre. La Gdo, che si è dimostrata disponibile alla collaborazione, ha chiesto al ministro Adolfo Urso di convocare anche i produttori agricoli e quelli del packaging, ai quali la Gdo chiede di fare la propria parte, rinunciando a una parte dei profitti a beneficio dei consumatori. Il coinvolgimento di altri attori ha fatto dunque slittare la firma dell’accordo a settembre visto che i distributori hanno ritenuto imprescindibile un contributo dei produttori sui prezzi praticati al commercio.

LE ASSOCIAZIONI ADERENTI AL CARRELLO ANTI INFLAZIONE

Le associazioni della grande distribuzione e produzione che decideranno di aderire all’iniziativa potranno farlo entro il 30 settembre ma l’intesa sui prodotti da inserire nel carrello antinflazione dovrebbe arrivare entro il 10 settembre. Per individuare i prodotti presenti all’interno del carrello sarà apposto un ‘bollino digitale‘ con la dicitura ‘Trimestre Anti-Inflazione’. Questo segno distintivo consentirà ai consumatori di riconoscere immediatamente i prodotti il cui prezzo è stato controllato e calmierato per il trimestre.

ITALGROB E CARREFOUR I PRIMI A SALIRE SUL CARRELLO ANTI INFLAZIONE

Tra i primi a muoversi e a sponsorizzare l’adesione c’è Italgrob, la Federazione Italiana dei Distributori Horeca. “Siamo lieti dell’iniziativa ‘Trimestre anti-inflazione’ promossa dal ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, che ha lo scopo di contenere la pressione inflattiva che continua a pesare sul potere d’acquisto delle famiglie”, si legge in una nota del Presidente Italgrob, Antonio Portaccio. Nella Gdo il primo a fare pubblicità all’iniziativa è stato il gruppo francese Carrefour con la promozione “Carrello anti inflazione: 30 prodotti a 30€”.

CHI DICE NO

il no ufficiale è arrivato ieri con due note. Una la firmano Centromarca e Associazione Ibc (Industrie Beni di Consumo) che insieme rappresentano le più grandi aziende italiane del settore. L’altra è dell’industria alimentare: Assica, Assitol, Assocarni, Assolatte, Italmopa e Unione italiana food. Il senso per tutti è, secondo il Corriere della sera: apprezziamo l’iniziativa del governo, ma riteniamo «non praticabile la sottoscrizione del protocollo». Spiegano Centromarca e Ibc: «Il quadro complessivo non consente previsioni realistiche sulla dinamica dei conti economici; un’azione di controllo dei prezzi rischia di pregiudicare la tenuta del tessuto produttivo». In più, «i bilanci industriali registrano riduzioni dei margini» e le aziende già hanno contenuto il più possibile i prezzi tanto che «per le famiglie l’impatto del carrello della spesa stimato da Nielsen è stato di 35 euro». Le associazioni richiamano poi un potenziale intervento dell’Antitrust nel caso di un’intesa per controllare i prezzi. Ma lasciano una porta aperta, ribadendo «la volontà di dialogo con il governo». E intanto chiedono tagli dell’Iva e del cuneo fiscale.

Le 6 associazioni firmatarie della seconda nota si dicono «disponibili a collaborare con tutte le parti interessate» chiedono però «un coinvolgimento di tutti gli operatori della filiera alimentare nel senso più ampio», coloro che contribuiscono a formare i costi di produzione e quindi il prezzo finale: «Un impegno sul valore del prodotto finito che non consideri l’incidenza di questi costi sarebbe totalmente sbilanciato sugli attori della filiera a valle». Quindi, o tutti o nessuno.

LE MOSSE DEL GOVERNO CON LE ASSOCIAZIONI

Ma il governo va avanti. E la mattina del 4 agosto il ministro Urso ha convocato in videoconferenza le associazioni della grande distribuzione e del commercio tradizionale — Federdistribuzione, Ancc Coop, Ancd Conad, Confcommercio, Confesercenti, CNA, Assofarm e Unifardisda — per firmare una dichiarazione congiunta sull’impegno a trovare un accordo sul trimestre anti-inflazione entro il 10 settembre e «offrire prezzi calmierati su una selezione di articoli rientranti nel carrello della spesa e di prima necessità, nel rispetto della libertà di impresa e delle singole strategie di mercato». Non è ancora l’intesa definitiva ma un passo avanti. E sul no dell’industria, «si è preso atto».

Ma il presidente di Federdistribuzione Carlo Alberto Buttarelli attacca: «Sono mesi che chiediamo all’industria di mostrare senso di responsabilità verso le famiglie, abbassando, dove possibile, i propri listini di vendita», ma «l’industria di trasformazione, sollevando argomentazioni pretestuose e strumentali, si dichiara indisponibile: la distribuzione moderna conferma invece la volontà di continuare la collaborazione con il governo».

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