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Scontrino Lotteria

Bozza decreto fiscale, come funzionerà la lotteria anti evasione?

L'articolo del commercialista Giuliano Mandolesi sulla lotteria anti evasione prevista dalla bozza del decreto fiscale che farà parte della manovra?

Prende forma e si completa la bozza del dl fiscale e sebbene l’attenzione si focalizzata sul perimetro della “Pace fiscale” anche un altro provvedimento che al primo impatto può sembrare più “di colore” ovvero la lotteria degli scontrini presenta molti insidie e solleva problematiche di non poco conto.

COME FUNZIONERÀ LA LOTTERIA

La norma prevede che dal 1 gennaio 2020 coloro che effettuano acquisti otre una soglia (da determinare) presso esercenti che attraverso registratori di cassa telematici inviano i corrispettivi (gli scontrini) all’Agenzia delle Entrate, possono partecipare all’estrazione a sorte di premi attribuiti nel quadro di una lotteria nazionale.

La disposizione va infatti di pari passo con l’obbligo (ora facoltà) dei commercianti di inviare all’agenzia delle entrate tutte le operazioni giornaliere effettuate, intervento che partirà dal 1 luglio 2019 per coloro che hanno un volume d’affari superiore a 400.00 euro e dal 1 gennaio 2020 per tutta la platea degli esercenti.

IL PROBLEMA PRIVACY

Problema già sollevato con lo spesometro ed intensificato dalla E-Fattura ma in questo caso portato all’estremo, quello della protezione dei dati personali è il punto dolente del provvedimento poiché in questo caso lo Stato verrà a conoscenza di ciò che compriamo, di dove lo acquistiamo ed anche dell’esatto momento in cui la transazione è avvenuta.

Per partecipare alla lotteria infatti l’esercente sarà obbligato ad inviare tutti i dati dell’operazione corredati dal codice fiscale del contribuente e atto dovuto è almeno la possibilità concessa ad ogni cittadino/consumatore se partecipare o meno tutelando o meno la sua privacy.

LA FINALITA’

Obiettivo della doppia novazione ovvero CORRISPETTIVI TELEMATICI più LOTTERIA è chiaramente quello di intercettare parte dell’evasione definita consensuale ovvero quella che si realizza grazie al congiunto interesse di venditore ed acquirente e che porta al non emettere il documento fiscale con vantaggio per entrambe le parti (in molti casi però solo del venditore).

Nella relazione illustrativa della bozza del dl però il legislatore non si limita a questo ma si sbandierano semplificazione, assolutamente carente, e una paradossale ottica “cittadino-centrica” e “contribuentecentrica” concetti fino ad oggi mai sentiti e soprattutto non calzanti visto che di centrico in questo caso sembra essere solo il controllo dello Stato in stile 1984 di Orwell che conoscerà i nostri spostamenti ed i nostri gusti.

IL PROBLEMA TECNOLOGICO

In un contesto dove la crisi economica, l’e-commerce e l’aggregazione dei centri commerciali stanno masticando il commercio al dettaglio, gli esercenti anche di piccolissima dimensione sono chiamati ad una ulteriore spese per comprare/adeguare il registratore di cassa al fine di inviare telematicamente gli scontrini all’Agenzia delle Entrate oltre ad acquistare con tutta probabilità anche un lettore della tessera sanitaria per velocizzare le operazioni ed registrare il codice fiscale dei contribuenti.

Per questo è stato però stabilito un bonus del 50% sull’acquisto che il venditore di registratori di cassa applicherà come sconto sul prezzo al commerciante in cambio di un credito di imposta fruibile in compensazione su modello F24, in poche parole lo sconterà dalle sue future imposte… a condizione che ne abbia però.

Come spesso accade, anche in questo caso appare chiaro che la lotta all’evasione si fa con la forza finanziaria dei contribuenti e sulla pelle degli stessi mentre lo Stato si limita ad emanare la norma ed a traslare il costo sui cittadini.

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