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licenziamenti Euronics

Licenziamenti, che cosa sta succedendo nel franchising Euronics?

In Lombardia e nel Lazio centinaia di lavoratori temono per il loro posto nella società Nova (marchio Euronics). Scioperano, intervengono i sindacati e chiedono tavoli di crisi al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Tutti i dettagli

 

Dall’inizio del mese sono iniziate le procedure di licenziamento collettive da parte di alcune società che detengono il marchio Euronics. A essere coinvolti, secondo quanto riferito da La Stampa, sono oltre 200 in Lombardia e 600 nel Lazio.

Intanto si moltiplicano gli scioperi, intervengono i sindacati e vengono chieste risposte al ministero delle Imprese e del Made in Italy.

LE SOCIETÀ COINVOLTE

Euronics prende le distanze da quanto sta accadendo e sottolinea che i licenziamenti in corso “nulla hanno a che fare con Euronics Italia Spa, ma sono riconducibili a Nova spa, Kus srl e Binova srl, aziende licenziatarie del marchio Euronics e gestori indipendenti dei punti vendita in questione. Le aziende che in Italia utilizzano il marchio Euronics in forza di un contratto di franchising operano pertanto in totale autonomia”.

COSA STA SUCCEDENDO IN LOMBARDIA…

In Lombardia, negli ultimi mesi, riferisce La Stampa, hanno chiuso vari punti vendita: “Due sotto la gestione di Nova: uno a Seregno (Brianza), che contava 10 lavoratori l’altro in via Solari a Milano”, con la proprietà che “aveva garantito una ricollocazione dei dipendenti tra i negozi in corso Lodi a Milano, Novate Milanese e a City Life”.

Tre settimane fa, poi, prosegue il quotidiano torinese, ha chiuso anche il punto vendita al Leone di Lonato del Garda. Eppure, stando ai sindacati, i suoi 13 dipendenti sono stati informati solo il 3 luglio e sabato 27 luglio ha abbassato le saracinesche anche il punto vendita Euronics di Broni, in provincia di Pavia. Anche in questo caso i sindacati si dicono preoccupati per i 10 dipendenti che dovrebbero essere ricollocati sì ma a 62 chilometri dal negozio in cui lavoravano, rendendo quindi per alcuni impossibile accettare il trasferimento.

Aggiungendo i lavoratori coinvolti nella chiusura dei punti vendita di San Giuliano Milanese (Milano), Vimercate (Monza), San Vittore Olona (Milano), Sesto San Giovani, Seregno (Monza), Cesano Boscone (Monza) si calcola che le persone il cui destino è in bilico siano all’incirca 200.

… E NEL LAZIO

Nel Lazio, invece, per Fabrizio Pilotti di Filcams Cgil di Roma e Lazio, si parla di 600 persone, di cui 400 occupate direttamente nei punti vendita e altre 200 nelle società del gruppo. Qui, secondo quanto scritto da La Stampa, l’8 luglio sono partite le procedure di licenziamento collettive da parte di Nova, che prevede 243 esuberi in vista. La società ha spiegato in una nota che “rispetta i canoni giuridici e giuslavoristici previsti dall’ordinamento italiano e rientra nella necessaria scelta, seppur dolorosa, di salvaguardare la continuità aziendale attraverso una strategia di razionalizzazione e ottimizzazione delle strutture e del personale”.

SCIOPERI E SIT-IN PER UN INTERVENTO DEL GOVERNO

Ecco quindi che l’11 luglio ha avuto luogo un sit-in davanti alla Regione Lazio per denunciare “l’assenza di risposte e chiarimenti rispetto agli annunci di crisi e i licenziamenti operati nei giorni scorsi”, hanno spiegato Filcams Cgil Roma Lazio e Frosinone Latina e Fisascat Cisl di Roma Capitale, Rieti e Frosinone. I sindacati denunciano inoltre contratti pirata, incertezze sul futuro del personale e comunicazioni di licenziamenti individuali tramite Whatsapp. Pratica smentita da Nova.

“Auspichiamo che l’azienda si presenti al tavolo in Regione, il prossimo passo sarà la richiesta di un tavolo di crisi, l’ennesimo, al ministero delle Imprese e del Made in Italy”, ha dichiarato Pilotti.

GLI INTERVENTI DI SOUMAHORO E BONAFONI

La Stampa riporta infine gli interventi in merito del deputato e membro della commissione Lavoro Aboubakar Soumahoro e della consigliera regionale Pd del Lazio Marta Bonafoni.

“La risposta del governo alla mia interrogazione sulle iniziative per scongiurare la chiusura dei punti vendita Euronics nel Lazio e a garantirne la salvaguardia dei posti di lavoro è stata gravemente insufficiente ed evasiva”, ha detto Soumahoro, aggiungendo che “La Nova spa non si confronta con le organizzazioni sindacali che realmente rappresentano le lavoratrici e i lavoratori. […] Serve capire quale piano occupazionale le aziende in questione intendono mettere in campo per garantire la continuità lavorativa”.

Bonafoni, invece, ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione Rocca e all’assessore al Lavoro Schiboni, in merito alle procedure di licenziamento.

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