Subbuglio politici e militari per la decisione che sarebbe stata assunta dal governo Conte – che lambisce anche Leonardo-Finmeccanica – di rottamare il programma di acquisti dei missili Camm Er prodotti da Mbda, società partecipata da Leonardo-Finmeccanica. Stracciando quindi anche la determinazione del ministero della Difesa (qui il documento) ora retto da Elisabetta Trenta, indicata dal Movimento 5 Stelle, ma in dissenso su questo dossier con i vertici del Movimento capeggiato da Luigi Di Maio (qui le indiscrezioni).
L’indiscrezioni dell’affossamento definitivo è arrivata ieri dal giornale specializzato Rivista Difesa con un tweet:
Ufficialmente ritirato il decreto ministeriale di approvazione del programma #CAMM ER. Brutta notizia per le Forze Armate e l'industria.
— RID (@RID_Difesa) October 1, 2018
IL SILURO DIRETTO A MBDA PARTECIPATA DA LEONARDO-FINMECCANICA
Il programma era stato varato dal governo Gentiloni, il decreto fa riferimento a un programma pluriennale di ammodernamento militare approvato nel 2017: prevede la spesa di 545 milioni entro il 2031. A fabbricare i sistemi d’arma dovrebbe essere (il condizionale, mai come in questo caso, è d’obbligo) la Mbda, società leader nella missilistica, è controllata dai tre maggiori azionisti nel settore aeronautico e della difesa: Bae System (37,5%), Airbus Group (37,5 %) e Leonardo-Finmeccanica (25%).
I PROGRAMMI DEL MINISTERO DELLA DIFESA CON MBDA
La ragione del programma militare, stando alla scheda tecnica del provvedimento ministeriale, sarebbe da imputare alla necessità di sostituire i missili “Aspide” attualmente a disposizione del nostro esercito che, “in considerazione della loro vetustà, non potranno essere più impiegati a partire dal 2021”. Gli Aspide, infatti, sono in servizio da 40 anni e avrebbero palesato “gravi problemi di obsolescenza, soprattutto per la componente ‘attuatori’”. Parliamo, cioè, proprio delle sezioni di fuoco e dei lanciatori. Da qui il programma che avrà un costo stimato di 545 milioni di euro.
IL COSTO DEI MISSILI CAMM. ER
Ecco i dettagli, sintetizzati da Analisi Difesa. I costi del CAMM ER (tutti provenienti dal bilancio della Difesa) assommano in effetti a 545 milioni di euro (95 per lo sviluppo dell’arma e 450 per la sua acquisizione), spalmati però tra il 2019 e il 2031: per intenderci si tratta di 13 milioni per quest’anno, 25 per il 2019 e altrettanti per il 2020.
CHE COSA SONO I MISSILI CAMM.ER
A cosa servono i missili Camm.Er? Sul sito della società Avio che per conto di Mbda si occupa di progettare, sviluppare e approvare il motore a razzo per il missile, si legge: “CAMM ER (Common Anti-air Modular Missile Extended Range) appartengono alla famiglia dei sistemi missilistici CAMM, la prossima generazione di missili per la difesa aerea. È in grado di fornire una protezione completa contro qualsiasi obiettivo aereo, noto o pianificato”. Inoltre “questi missili di nuova generazione offriranno un’ampia gamma operativa e la possibilità di concentrare diversi armamenti in uno spazio limitato grazie alla loro compattezza”. Infine,” i sistemi Soft Vertical launch e Turn-Over garantiscono una copertura a 360° in tutti i settori di lancio, aumentando le prestazioni e riducendo gli impatti del pennacchio del motore sulla piattaforma di lancio”.
IL COMMENTO DI GAIANI, DIRETTORE DI ANALISI DIFESA
Avviata nel 2011 tra MBDA ITA e MBDA UK, l’iniziativa industriale congiunta denominata Enhanced Modular Air Defence Solution (EMADS), ha portato alla realizzazione del programma CAMM ER supportato a livello governativo con la firma, nel gennaio 2016, di uno Staternent of Intent (SoI) che formalizza la volontà di facilitare la collaborazione industriale e regolamentare gli aspetti di sicurezza tra cui lo scambio di informazioni e tecnologie.
Un’altra intesa coordina l’export del sistema d’arma, che sembra interessare già Svizzera, Spagna e Qatar: clienti potenziali che da soli porterebbero commesse per oltre un miliardo di euro.
“Il programma – ha commentato Gianandrea Gaiani, direttore del giornale on line Analisi Difesa – avrebbe un impatto positivo in termini tecnologici e occupazionali coinvolgendo gli stabilimenti di MBDA Italia ma anche quelli di Avio per lo sviluppo e produzione del motore del missile e Leonardo per il radar Kronos”.
IL CORSIVO DI STEFANO VESPA SU FORMICHE.NET DI MESSA
“Eppure quei missili non servono a giocare alla battaglia navale, ma anche, per esempio, a difendere i vertici internazionali o i grandi eventi: non ha torto chi dice che, se continua così, la prossima volta si useranno le fionde senza contare i danni economici e occupazionali ed eventualmente l’Italia sarebbe costretta a chiedere aiuto agli alleati per proteggere eventi in casa propria”, ha scritto in un corsivo Stefano Vespa, giornalista già al Tempo e a Panorama, che segue da anni il settore Difesa tra l’altro.