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Leonardo-Finmeccanica gioirà per l’accordo Merkel-Macron sulla Difesa? Report e analisi

Ecco gli impatti per la Difesa italiana, e anche per Leonardo-Finmeccanica, del trattato Francia-Germania. Commenti, previsioni e analisi

Quale impatto potrebbe avere nel settore Difesa per l’Italia, e dunque per Leonardo-Finmeccanica, l’accordo di cooperazione siglato tra Germania e Francia?

E’ quello che si stanno chiedendo in questi giorni addetti ai lavori, analisti e non solo. Una prima risposta l’ha avanzata un focus degli analisti di Banca Akros.

Il trattato di Aquisgrana, un contratto di 16 pagine per migliorare la collaborazione nei settori della politica estera, della difesa, del commercio, e della mobilità, ha implicazioni anche per Leonardo-Finmeccanica, afferma la banca d’affari.

L’IMPATTO DEL TRATTATO FRANCIA-GERMANIA PER LEONARDO-FINMECCANICA

“La Francia punta a far entrare la Germania come membro permanente del consiglio di sicurezza dell’Onu e i due Paesi si sono accordati per fare incontri regolari di alto livello del consiglio di sicurezza Francia-Germania e per sviluppare un approccio comune per l’esportazione delle armi”, rileva l’investment bank la quale osserva anche che i due Stati “hanno un’attitudine molto diversa verso l’esportazione delle armi come ha dimostrato anche il recente caso Khashoggi con la Germania che ha bloccato la vendita di armi all’Arabia Saudita e la Francia no”.

LE PROSPETTIVE PER LEONARDO-FINMECCANICA

“Riteniamo che il trattato franco-belga sia una conseguenza dell’indebolimento dell’Ue e della Brexit, in questo scenario crediamo che la Germania possa decidere finalmente di sostituire i suoi 85 bombardieri Tornado, una decisione che inizialmente era attesa per fine 2018”, sottolinea Banca Akros, ricordando che la Germania sta considerando l’ipotesi di compare i Typhoon di Eurofighter o gli F-35 di Lockheed Martin, oppure una combinazione dei due.

LE AZIONI DI LEONARDO-FINMECCANICA

“Stimiamo che il contratto per acquistare 80-85 velivoli valga almeno 10 miliardi di euro”, aggiunge Banca Akros, rammentando che Leonardo ha una quota del 21% nel consorzio Eurofighter e fornisce circa il 60% dell’avionica di bordo, pari a una quota del business attorno al 36%. “Se la Germania scegliesse il Typhoon, Leonardo avrà dai 3 ai 3,6 miliardi in più”, calcola l’investment bank che conferma sul titolo della società guidata dall’ad, Alessandro Profumo.

IL GIUDIZIO DI LEONARDO TRICARICO

Ha commentato negli scorsi giorni il generale Leonardo Tricarico, presidente della Fondazione Icsa in buoni rapporti con i vertici di Leonardo-Finmeccanica: “La firma del trattato di Aquisgrana tra Angela Merkel ed Emmanuel Macron ha generato tante preoccupazioni nel nostro Paese, soprattutto rispetto agli impegni di collaborazione che i due hanno ribadito nel campo della difesa. Bisogna essere chiari: chiunque voglia rafforzare l’identità europea è benvenuto, soprattutto nel settore strategico della sicurezza e difesa. Eppure, in questo caso, trattandosi di due Paesi che vivono ancora in modo molto forte la tutela dei rispettivi interessi nazionali, bisogna essere vigili, affinché la strutturazione continentale non danneggi i nostri interessi”.

L’ANALISI DI MICHELE NONES

Michele Nones, consigliere scientifico dell’Istituto affari internazionali, ha sottolineato: “I rischi di un artificioso scontro politico con la Francia sono elevati per le capacità tecnologiche e industriali italiane nel campo della difesa perché nei settori sopra elencati siamo strettamente legati ai nostri partner transalpini da una cooperazione non facile ma fruttuosa per entrambi”.

LA DIFESA TRA ITALIA E FRANCIA

Nones si è poi dilungato sugli accordi in cui Italia e Francia sono protagonisti nell’ambito della Difesa: “Nel campo della difesa anti-aerea e anti-missile il programma di riferimento è lo Fsaf, la Famiglia di sistemi Superficie-Aria Futuri che ha generato la versione navale (a cui partecipa anche il Regno Unito) e la versione terrestre. Anche attorno a questo programma, oltre che al sistema missilistico aria-aria Meteor, si è costituito il gruppo europeo Mbda, a cui Leonardo partecipa per il 25%, che dovrebbe nel prossimo futuro sviluppare un consistente aggiornamento e ammodernamento delle capacità europee per far fronte alle nuove minacce missilistiche che incombono sul nostro continente. Mbda è il ‘campione europeo’ nel campo missilistico, l’unico attore in grado di competere con i maggiori player statunitensi nel mercato mondiale, assicurando al contempo l’autonomia europea in questo settore”.

CHE COSA SUCCEDE NEL CAMPO SATELLITARE

Nel campo satellitare la collaborazione fra Italia e Francia – ha scritto Nones – “è stata l’unica esperienza in Europa di fruttuosa cooperazione intergovernativa e ha fornito ai due Paesi, attraverso Cosmo-Skymed e Helios, una capacità di sorveglianza del territorio che sarebbe rimasta, altrimenti, appannaggio di americani e russi. Pur con le criticità che si sono verificate nella gestione fra le due difese, questa attività prosegue ed ha costituito uno dei punti di forza per la costituzione della Space Alliance (Thales Alenia Space e Telespazio) fra Leonardo e Thales, in cui sono confluite le rispettive attività satellitari e nei servizi. Anche in questo caso vi sono stati errori e frequenti incomprensioni, ma si è comunque assicurato il mantenimento di una presenza industriale che non era scontata, con beneficio tanto per Roma che per Parigi”.

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