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Leonardo acquisisce Iveco Defence: Urso rassicura su occupazione e sviluppo industriale

Cosa è emerso dall'incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy sull'acquisizione di Iveco Defence Vehicles da parte del gruppo Leonardo. Tutti i dettagli

Il governo benedice l’acquisizione da parte di Leonardo di Iveco Defence Vehicles (Idv), la divisione dedicata ai veicoli militari del gruppo controllato da Exor (la holding di John Elkann che possiede anche Stellantis, Cnh Industrial e il gruppo editoriale Gedi).

Leonardo “assicurerà lo sviluppo industriale di Iveco Defence nel quadro di una più ampia politica industriale nel comparto della Difesa”. È quanto ha dichiarato stamani il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al termine dell’incontro al Mimit con i rappresentanti di Leonardo e delle organizzazioni sindacali, dedicato al futuro di Idv e alle attività civili del gruppo Iveco.

Lo scorso luglio il colosso della difesa e aerospazio aveva sottoscritto infatti l’accordo di acquisizione di Iveco Defence, divisione di Iveco Group, per un controvalore di 1,7 miliardi euro (enterprise value) che sarà finanziato con la cassa disponibile. L’acquisizione, in attesa del via libera definitivo, rappresenta un passaggio chiave per rafforzare il ruolo del nostro paese nel quadro del consolidamento industriale europeo.

Allo stesso tempo, il resto di Iveco Group, con sede a Torino, che produce una gamma di camion e autobus commerciali, sarà acquisito dall’indiana Tata Motors per circa 3,8 miliardi di euro. L’Opa concordata è subordinata alla separazione delle attività di Iveco Defence, che passeranno entro marzo 2026 al gruppo Leonardo. Il valore complessivo delle due operazioni è di 5,5 miliardi: per Exor, la holding della famiglia, che detiene poco più del 27% di Iveco, significa un incasso di 1,5 miliardi. Urso incontrerà Tata nelle prossime settimane prima di un nuovo tavolo con sindacati ed enti locali.

Tutti i dettagli.

LE PAROLE DEL MINISTRO URSO

Il ministro ha ribadito che l’acquisizione da parte di Leonardo “rappresenta un tassello fondamentale per il consolidamento del sistema industriale nazionale della Difesa”, e ha ricordato come l’operazione si distingua dalle ipotesi di vendita del passato, “quando fu bloccata una cessione in blocco che avrebbe potuto compromettere la sicurezza nazionale”.

LA POSIZIONE DI LEONARDO

Da parte sua, Leonardo ha sottolineato che l’integrazione di Iveco Defence nel gruppo risponde alla logica di un piano di consolidamento nei cinque domini operativi – terra, mare, aria, spazio e cyber – per rafforzare le sinergie e la capacità competitiva del sistema industriale nazionale. L’obiettivo è valorizzare le competenze sviluppate da Idv, in particolare nel segmento dei veicoli tattici e da combattimento, al centro delle nuove esigenze operative delle forze armate europee.

Nello specifico, l’integrazione tra i sistemi elettronici di Leonardo – inclusa una suite completa di sensori per l’elettronica di combattimento e torrette di nuova generazione – e i veicoli di Iveco Defence sarà in grado di garantire la massima efficacia delle soluzioni operative proposte, spiegava in una nota la società guidata da Roberto Cingolani. Senza dimenticare che il colosso della difesa italiana conta già su una collaborazione con l’Iveco tramite la sua controllata Oto Melara, nell’ambito dell’attuale Cio, capofila dell’industria negli armamenti terrestri per lo sviluppo e la produzione di veicoli blindati come il Centauro (I e II) e il supporto ai veicoli.

L’operazione si inserisce quindi nel più ampio processo di razionalizzazione dell’industria nazionale della Difesa, promosso dal governo per costruire un polo integrato in grado di rispondere alle nuove esigenze strategiche e ai programmi europei congiunti.

LE RICHIESTE DEI SINDACATI

Reazione positiva anche dai sindacati.

“Accogliamo positivamente le garanzie fornite dal Gruppo Leonardo in merito al mantenimento dei livelli occupazionali e dei siti produttivi coinvolti,” ha dichiarato Antonio Spera, segretario nazionale di Ugl Metalmeccanici, al termine dell’incontro. “Tuttavia, è fondamentale avviare un confronto costante per monitorare l’evoluzione dell’operazione e tutelare pienamente i lavoratori.”
Ugl chiede inoltre “tutele specifiche per i lavoratori somministrati e in staff leasing, oltre a chiarimenti sulla continuità produttiva e di fornitura da parte degli stabilimenti Iveco relativi a motori, ponti, cabine e componentistica”.

Spera ha infine confermato che “nel mese di novembre sarà convocato un nuovo tavolo di confronto con la partecipazione di Tata Motors, Iveco e governo, riguardante le attività dei veicoli commerciali”.

I PROSSIMI STEP: L’INCONTRO CON L’INDIANA TATA MOTORS

Sul fronte civile, il ministro Urso ha annunciato infatti un incontro con Tata Motors nelle prossime settimane, in vista della cessione delle attività dei veicoli commerciali da Iveco al gruppo indiano. A questo appuntamento seguirà un nuovo tavolo di confronto con i sindacati e le istituzioni locali, previsto per novembre, per fare il punto sul dossier e sulle ricadute industriali e occupazionali.

“Il tavolo proseguirà in piena trasparenza,” si legge in una nota del Mimit, “con particolare attenzione alla tutela della tecnologia, della ricerca e del patrimonio industriale, così da rafforzare la centralità del nostro Paese nello sviluppo internazionale dell’azienda.”

 

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