L’educazione finanziaria nelle scuole conquista tutti, ma c’è ancora molta strada da fare. Tre ore all’anno non sono sufficienti per colmare il gap di conoscenza economico-finanziaria dei giovani, i più fragili in termini di alfabetizzazione finanziaria. Inoltre, solo 1 scuola su 2 ha ttivato percorsi formativi dedicati. Rafforzare la formazione dei docenti, armonizzare l’attuazione su scala nazionale e consolidare la collaborazione tra pubblico e privato sono le premesse principali per colmare il gap di alfabetizzazione finanziaria tra i giovani italiani. È quanto emerge dallo studio “Educazione finanziaria a scuola. Cosa ne pensano insegnanti e genitori”, realizzato da Fondazione Gasbarri in collaborazione con AIEF (Associazione Italiana Educatori Finanziari), Alleanza Assicurazioni (Gruppo Generali Italia) e BVA Doxa.
SCUOLA CENTRALE PER L’INSEGNAMENTO EDUFIN
L’introduzione di 3 ore di Edufin nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado raccoglie il consenso di genitori e insegnanti. In particolare, sempre più famiglie conoscono l’iniziativa e esprimono un forte apprezzamento per l’iniziativa (voto medio: 8,6 su 10), secondo lo studio “Educazione finanziaria a scuola. Cosa ne pensano insegnanti e genitori”, condotto su un campione di circa 1000 interviste a genitori, insegnanti e docenti coinvolti nel “Programma Edufin a scuola”.
Solo il 23% dei genitori tratta frequentemente temi finanziari in famiglia; il 60% lo fa solo in occasioni specifiche. Una percentuale insufficiente a colmare il generational gap. Infatti, il livello Edufin Index dei ragazzi dai 18 ai 25 anni raggiunge appena 50 su 100, dieci punti in meno della sufficienza. La famiglia si conferma dunque la principale fonte di educazione finanziaria, ma la scuola viene percepita come luogo primario per la formazione economico-finanziaria dei giovani.
“L’educazione finanziaria a scuola è una leva per contribuire al benessere sociale
e alla riduzione delle disuguaglianze, tramite la formazione di futuri cittadini più informati e in grado di compiere scelte consapevoli. Il rapporto presentato oggi ci consegna la grande soddisfazione di studenti e genitori per l’introduzione dell’insegnamento di queste tematiche nei programmi scolastici”, ha sottolineato Davide Passero, CEO di Alleanza Assicurazioni e Country Chief Marketing & Product Officer di Generali Italia.
LA STRADA VERSO LA SUFFICIENZA E’ LUNGA
C’è ancora molta strada da fare per aumentare il livello di educazione finanziaria degli italiani. I principali ostacoli sono: la carenza di formazione dei docenti, un’attuazione della normativa frammentata e scarsità di strumenti didattici concreti e accessibili a tutte le scuole.
Infatti, la maggior parte dei docenti conosce la legge che ha introdotto l’educazione finanziaria a scuola e le sue implicazioni. Una conoscenza favorita dall’introduzione del “Programma Edufin a Scuola”. Gli insegnanti conoscono meglio la norma rispetto all’anno scorso (42%), ma il numero di docenti che ha approfondito è sceso del 3% (50%). Non pochi insegnanti, però, riconoscono una preparazione ancora insufficiente sui temi Edufin. Infatti, il 42% degli intervistati afferma che la maggior parte dei docenti non è abbastanza preparata. Non a caso, il 54% delle scuole non ha attivato corsi di formazione Edufin per insegnanti, utili per 1 docente su 2.
MANCANO MATERIALI PER INSEGNARE L’EDUFIN
La maggior parte dei docenti (6 su 10) chiede esempi concreti e laboratori pratici. Solo 1 insegnante su 2 ha ricevuto materiale per insegnare Edufin. Una carenza di supporti specifici che complica la realizzazione delle lezioni. Una parziale soluzione potrebbe essere incrementare i percorsi con enti esterni (es. AIEF e Alleanza). Infatti, le collaborazioni attivate trovano 9 docenti su 10 molto soddisfatti dei contenuti ricevuti e 6 su 10 favorevoli alla collaborazione con soggetti del settore finanziario.
“Credo fortemente che attraverso la sinergia tra pubblico e privato si possa ottenere un risultato di valore per il nostro paese. Noi, quali educatori finanziari AIEF, possiamo e vogliamo essere le diramazioni nel territorio delle istituzioni per divulgare buone prassi e insegnare concetti di cittadinanza economica, educazione finanziaria ed assicurativa”, ha affermato Nunzio Lella, Presidente AIEF.
A CHE PUNTO E’ L’ADOZIONE DELL’EDUFIN NELLE SCUOLE
Ad aprile 2025, il 50% delle scuole italiane ha avviato percorsi di educazione finanziaria. La buona notizia è che la maggior parte dovrebbe attivare l’insegnamento di Edufin entro l’avvio del prossimo anno scolastico. Nel 53% dei casi l’educazione finanziaria è stata inserita nelle 33 ore di educazione civica, nel 42% in altre materie.
“È fondamentale che l’Educazione Finanziaria entri stabilmente nei percorsi scolastici, per fornire già agli studenti strumenti che li rendano più consapevoli e capaci di prendere decisioni responsabili, prevenire l’indebitamento e comprendere i meccanismi dell’economia. Si tratta di un investimento sul capitale umano che rafforza l’inclusione, la partecipazione attiva, riduce le disuguaglianze e prepara i giovani alle sfide di un mondo in continua evoluzione”, ha affermato Senatore Dario Damiani, membro della Commissione Bilancio e Relatore del DDL Capitali.
I RISULTATI DELL’EDUCAZIONE FINANZIARIA NELLE SCUOLE
L’introduzione dell’insegnamento dell’Edufin nelle scuole sta portando i primi frutti. Infatti, il 98% degli studenti coinvolti ha partecipato attivamente alle lezioni. Inoltre, l’88% dei genitori nota che, dopo le lezioni, i figli mostrano maggiore curiosità e attenzione verso i temi finanziari. 7 genitori su 10 affermano che la presenza dell’educazione finanziaria potrebbe influenzare la scelta della scuola dei figli. Tuttavia, i genitori chiedono di affrontare temi più tecnici nelle scuole superiori, come il rischio/rendimento e gli strumenti finanziari. Le priorità indicate sono imparare a proteggersi da truffe (57%), gestione della paghetta e del denaro personale (53%) e funzionamento del sistema economico e ruolo del denaro (35%). L’esempio per un nuovo modello di insegnamento di Edufin potrebbe arrivare dal Regno Unito.
“Nel Regno Unito si introduce il concetto dei soldi già in giovane età sfruttando la spontaneità. È importante partire da concetti semplici, intraprendendo un percorso per approfondire mano a mano la conoscenza dell’Edufin. Non a caso, l’educazione finanziaria è anche un fondamento del self-made man, cultura molto diffusa in UK”, ha sottolineato Giulia Raffo, CFO di Generali Italia.