IL PAPA PAPALE PAPALE
"Ogni vita umana, a partire da quella del nascituro nel grembo della madre, non può essere soppressa, né diventare oggetto di mercimonio. Al riguardo, ritengo deprecabile la pratica della cosiddetta maternità surrogata". (ex Sant'Uffizio in "Dignitas infinita")
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 8, 2024
NUMERI DEMOCRATICI
Il Pd, stando all’ultimo sondaggio disponibile, sarebbe al 20,02%. Cioè lo 0,98 in più di quanto raccolto alle ultime elezioni dal Pd guidato da Letta (19,04), che aveva preso esattamente lo 0,7 in più di quanto ottenuto dal Pd di Matteo Renzi nel 2018 (18,7). (Francesco Cundari)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 8, 2024
IL PARADOSSO BANCO BPM
"Sarebbe paradossale che dopo aver costretto le Popolari a trasformarsi in Spa (riforma Renzi del 2015), la più grande di queste, il Banco Bpm, fosse oggetto di conquista da parte della più grande banca cooperativa francese, il Crédit Agricole". (Giovanni Pons, Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 8, 2024
GLI ATTAPIRATI IN CONFINDUSTRIA
I grandi imprenditori che hanno appoggiato Garrone (da Tronchetti Provera a Emma Marcegaglia, da Diana Bracco a Montezemolo) sono stati visti come un establishment dal quale era bene tenere le distanze a dimostrazione di un calo di egemonia. (Dario Di Vico, Corriere della sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 8, 2024
OPEN FIBER SFIBRATA
Open Fiber. "La rete è rimasta vuota, perché il tasso di riempimento resta basso: su 15 milioni di case cablate in fibra, solo 3 milioni utilizzano e pagano il servizio". (Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 7, 2024
I NUMERI CALDISSIMI DEI SURGELATI
Secondo i dati elaborati dall’Istituto italiano alimenti surgelati (Iias), secondo cui nel 2023 sono state oltre 645mila le tonnellate di surgelati consumate a casa, quasi il 10% in più rispetto al 2019. (Sole 24 ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 7, 2024
CARTOLINE DA BARI
Bari. Il fondatore di «Sud al centro» Alessandro Cataldo (marito dell’ormai ex assessora regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia) sarebbe stato anche il «socio occulto» di due importanti università telematiche, Pegaso e Mercatorum. (Corriere della sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 6, 2024
Bari. Il sistema Cataldo si sarebbe avvalso dei numerosi contatti registrati e acquisibili dagli archivi delle Università Telematiche Pegaso e Mercatorum (delle cui sedi baresi Cataldo è risultato avere la piena gestione e controllo, in forma occulta). (Digiorgio, Il Giornale)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 6, 2024
Il marito dell’assessore Pd Anita Maurodinoia era già sotto indagine per un ente di formazione (Ascogi), a lui riconducibile, che organizza corsi dell’università privata Pegaso. La stessa università telematica dove aveva una cattedra Maurodinoia. (Annarita Digiorgio, Il Giornale)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 6, 2024
NEWS SU MULTIVERSITY
INDISCRETO
Il fondo britannico Cvc – che controlla il gruppo Multiversity, proprietario delle università telematiche Pegaso, Mercatorum e San Raffaele – starebbe cedendo quote di Multiversity a un suo veicolo dedicato e a un fondo "imparentato" (diversi quotisti in comune).
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 8, 2024
CARTOLINA DAL REGNO UNITO
Regno Unito. Almeno 39 università e istituzioni accademiche britanniche hanno già annunciato tagli e/o licenziamenti quest’anno. Perché? Primo: inflazione e costi sempre più alti. Secondo: il congelamento delle rette universitarie. (Antonello Guerrera, Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 8, 2024
CARTOLINE AMERICANE
"Siamo noi europei, storicisti inconcussi, a pensare imperiale il dominio americano, mentre l’americano corretto si rifugerà dietro il clintoniano don’t ask don’t tell. Sintomo dell’asimmetria che distingue le due sponde dell’Occidente". (Lucio Caracciolo, Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 8, 2024
Elbridge Colby, intrinseco al Pentagono: «Pensavamo che saremmo stati egemoni per sempre e che avremmo forgiato un impero liberale globale. Risultato: ci siamo sovraestesi, abbiamo eroso le fonti della nostra potenza e abbiamo anche perso il sostegno del popolo americano».(Limes)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 8, 2024
QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
Il commento dei vertici di Reputation Manager alla nuova classifica Top Reputation Manager è da scompisciarsi, ma non ho più voglia di occuparmi di queste amenità visto che tutti i giornali e gli addetti ai lavori la considerano autorevole, rilevante ecc. Trastullatevi pure.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 8, 2024
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— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 6, 2024
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI REPUBBLICA SU OPEN FIBER:
Il braccio di ferro che va avanti da oltre un anno tra le banche e Open Fiber per il finanziamento della rete in fibra, si avvicina a una soluzione. Entro aprile saranno definiti gli ultimi dettagli sul project financing da 7,2 miliardi erogato a fine 2019 per completare l’infrastruttura in fibra, ed entro giugno dovrebbero essere erogati altri 2 miliardi, tra debiti e capitale, per completare l’opera. Nell’ambito dell’accordo iniziale, i soci ovvero Cdp (60% di Open Fiber) e Macquarie (40%) si erano impegnati a finanziare l’operazione, con una proporzione di capitale (30%) e debito (70%) bancario. Ma qualcosa negli ultimi 5 anni è andato storto: Open Fiber ha impiegato più tempo del previsto a portare a termine i lavori, i costi degli scavi sono lievitati anche per colpa del caro materie prime e dell’inflazione, i tassi sul debito sono esplosi rendendo per le banche più oneroso il finanziamento delle opere, le aree bianche sono state ostiche e sono apparse nuove tecnologie e soluzioni come l’affitto dei pali di Tim, l’Fwa di Eolo e i satelliti di Starlink (su cui ancora non è stato trovato un accordo), infine la rete è rimasta vuota, perché il tasso di riempimento resta basso: su 15 milioni di case cablate in fibra, solo 3 milioni utilizzano e pagano il servizio. Ci sono voluti diversi aggiustamenti dei vari piani industriali e tre cambi di management (Tommaso Pompei 2016-2018, Elisabetta Ripa 2018-2021, Mario Rossetti 2021 settembre 2023), l’ultima nomina è quella dell’ad Giuseppe Gola al fianco del direttore finanziario Andrea Crenna, che nell’operazione sono assistiti da Lazard, per trovare una soluzione che accontenti azionisti e creditori. L’accordo di massima prevede che entro aprile le banche, che invece sono assistite da Rothschild, erogheranno l’ultima tranche del project financing che avevano bloccato perché Open Fiber non aveva rispettato i covenant, iniettando nelle casse della società 760 milioni, la metà dei quali saranno garantiti dalla Sace. Da parte sua Cdp e Macquarie procederanno a perfezionare quell’aumento di capitale da 375 milioni deliberato nel marzo 2023, e che però non è ancora stato del tutto perfezionato. Chiusa questa prima fase sul vecchio debito, andrà rinegoziata una nuova linea per finire le opere. L’entità di questo nuovo finanziamento, dipenderà anche dalla cifra che Infratel riconoscerà a Open Fiber, come riequilibrio del piano economico finanziario per le aree bianche, come ristoro per i maggiori costi affrontati. Si parla di circa 800 milioni, che Infratel dovrebbe definire e versare entro ottobre nelle casse di Open Fiber. Di questa cifra circa tre quarti sarà versata in contanti e un quarto sarebbe restituito sotto forma di allungamento delle concessioni. A quel punto per finire i lavori mancherebbero circa 2 miliardi, da finanziare in parte a debito e in parte con una nuova iniezione di capitale dei soci. Le banche vorrebbero dividersi oneri e onori 50-50% (finora è stato 70% debito e 30% equity). Cdp e Macquarie preferirebbero limitare l’apporto al 40%, lasciando il 60% ai creditori.