Lavoro e disoccupazione, ecco luci e ombre dei dati Istat. L’analisi di Seghezzi (Adapt)
Dati Istat: crescono gli inattivi, sia in generale che nella fascia giovanile, e questo causa la diminuzione dei disoccupati. Segno di un mercato fermo e di una crescita dello scoraggiamento. L’analisi via Twitter di Francesco Seghezzi, presidente della fondazione Adapt
Ad agosto la disoccupazione scende al 9,5%, in diminuzione di 0,3 punti su base mensile. Lo rileva l’Istat. Si tratta del minimo dal novembre del 2011, quindi da quasi otto anni, emerge dai dati.
La disoccupazione giovanile (15-24 anni) cala invece di 1,3 punti su base mensile, al 27,1%, ed è il tasso più basso da agosto del 2010.
La stima degli occupati – si rileva dai dati Istat – è stabile rispetto a luglio, con su base mensile un aumento per gli ultracinquantenni (+34mila), mentre cala nelle altre classi d’età, in particolare tra i 15-24 enni (-23mila).
A fronte di un forte calo dei disoccupati (-87 mila unità), si registra una risalita degli inattivi, chi non ha un lavoro né lo cerca (+73mila unità rispetto a luglio).
“E’ ormai un trend consolidato il calo della disoccupazione nel nostro Paese. Anche oggi l’Istat certifica che ad agosto il tasso scende al 9,5%, in diminuzione di 0,3 punti percentuali su base mensile, ai minimi dal novembre 2011. Anche la disoccupazione giovanile cala al 27,1%, il punto più basso dall’agosto 2010”. Commenta così i dati sull’occupazione il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo.
Ecco come Francesco Seghezzi, esperto di lavoro e welfare, presidente della fondazione Adapt, ha analizzato i dati odierni:
2) Il dato è nullo anche se si guarda alle dinamiche di genere, con un leggerissimo aumento (+3mila) di occupate femmine e un altrettanto leggero calo (-4mila) di maschi. Su base annua le femmine guidano la crescita occupazionale (+99mila) doppiando ampiamente i maschi (+41mila). pic.twitter.com/SV7NKWg2kB
— Francesco Seghezzi (@francescoseghez) September 30, 2019
4) Il tasso di occupazione è al 59,2%, il più alto di sempre (pari con giugno 2019). Ma anche qui attenzione: c'è un calo della forza lavoro di 90mila (tra inattivi e pensionati) unità sul mese e quindi il tasso si alza. #Istat pic.twitter.com/9FJgNKNwuY
— Francesco Seghezzi (@francescoseghez) September 30, 2019
6) Se prendiamo solo i lavoratori dipendenti ad agosto c'è stata una crescita di 32mila unità (27mila permanenti e 5mila a termine). Su base annua la crescita degli occupati permanenti è importante (+190mila) e c'è un calo di 30mila occupati a termine. #Istat pic.twitter.com/VZjY3q0Ra2
— Francesco Seghezzi (@francescoseghez) September 30, 2019
8) Il tasso di disoccupazione giovanile scende al 27,1% ma anche in questo caso aumenta il tasso di inattività e, inoltre, diminuisce anche dello 0,4% il tasso di occupazione. Per cui complessivamente un dato per niente positivo. #Istat pic.twitter.com/MvPt4ubwns
— Francesco Seghezzi (@francescoseghez) September 30, 2019
10) In sintesi: dati negativi mascherati, all'apparenza, da dati positivi. Crescono gli inattivi, sia in generale che nella fascia giovanile, e questo causa la diminuzione dei disoccupati. Segno di un mercato fermo e di crescita dello scoraggiamento. #Istat
— Francesco Seghezzi (@francescoseghez) September 30, 2019
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