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Singles Day Cina

L’amore per il Singles Day in Cina è in crisi

Il Singles Day, ovvero il Black Friday della Cina, ha fatto ricchi per anni giganti dell'e-commerce come Alibaba e JD.com ma quest'anno la concorrenza di Douyin e Pinduoduo, di proprietà di ByteDance, e la debole ripresa economica del Paese fanno essere meno ottimisti. Fatti, numeri e commenti

L’11 novembre in Cina è una data molto sentita, soprattutto per i cuori solitari. Istituita nel 1993 da alcuni studenti dell’università di Nanchino, il Singles Day, ovvero la giornata dell’anno dedicata ai single, è diventata la fortuna di giganti dell’e-commerce come Alibaba e JD.com, con un giro d’affari che supera di gran lunga gli americani Black Friday e Cyber Monday.

Infatti come gratificarsi di più se non con un bel regalo a sé stessi? Quest’anno alcuni grandi venditori inizieranno le prevendite con quasi 20 giorni di anticipo, sperando di attirare fino a 1 miliardo di consumatori.

AMORE E CAPITALISMO

Il Singles Day è nato dall’idea di alcuni studenti dell’università di Nanchino per festeggiare i single e la data 11/11 non è casuale poiché è un chiaro riferimento a un singolo individuo. Col tempo il capitalismo ha avuto la meglio e, stando a Forbes, dal 2009 è stata pubblicizzata dall’azienda di e-commerce Alibaba come una giornata di shopping di 24 ore in cui migliaia di marchi internazionali e locali offrono sconti sul marketplace e sui negozi online dell’azienda.

Negli anni la sua popolarità è aumentata sempre di più, raggiungendo – secondo Quartz – “una sorta di apice culturale l’11/11/11”. Per i cinesi più romantici, però, è diventata anche una delle date più inflazionate per sposarsi. Nel 2011, in particolare, si sono registrati un numero di matrimoni superiore alla media a Hong Kong e Pechino e il Wall Street Journal ha spiegato che uno dei motivi è la pronuncia dei numeri “11/11/11”, che è simile all’espressione idiomatica cinese che significa “per sempre”.

UNA FESTA PER ALIBABA

Tornando invece al più squallido consumismo, nel 2012 Alibaba ha addirittura registrato il termine “doppio 11” e il Singles Day è diventato la più grande festa dello shopping del mondo, superando le vendite degli statunitensi Black Friday e Cyber Monday messi insieme.

Nel 2022, ricorda Quartz, la vendita di 24 ore di Alibaba ha fruttato 262 miliardi di yuan (36,7 miliardi di dollari), più del triplo del denaro guadagnato l’anno scorso con l’Amazon Prime Day.

LE STRATEGIE DI ALIBABA E JD.COM

L’attuale crisi dei consumi in Cina quest’anno sta facendo muovere in anticipo i giganti locali dell’e-commerce che puntano su prezzi stracciati per ingolosire i clienti. In particolare, Taobao e Tmall Group di Alibaba Group Holding inizieranno le prevendite di 80 milioni di prodotti in vista del Singles Day la sera del 24 ottobre, aspettandosi di attirare circa 1 miliardo di consumatori. Ad affermarlo è la stessa Alibaba, che è anche proprietaria del South China Morning Post che riporta la notizia.

Il rivale JD.com, invece, ha già dato il via alle vendite alle 20.00 del 23 ottobre e garantisce il miglior prezzo per oltre 800 milioni di prodotti per 30 giorni. Se così non fosse, si impegna a compensare la differenza di prezzo. L’azienda ha inoltre dichiarato che i venditori che partecipano al Singles Day di quest’anno sono aumentati di 1,5 volte rispetto al 2022.

Taobao e Tmall Group, dal canto loro, hanno dichiarato di aver registrato un numero “record” di prodotti, marchi e commercianti partecipanti per la stagione dei saldi di quest’anno, con circa 46.000 marchi e commercianti globali che offrono prodotti importati e oltre 1 milione di marchi e commercianti che hanno confermato i loro piani di marketing digitale per l’evento.

PREVISIONI PER IL SINGLES DAY 2023

Ma nonostante gli sforzi, secondo Li Chengdong, fondatore e analista capo della società di consulenza per l’e-commerce Dolphin citato dal Scmp, quest’anno Alibaba e JD.com oltre a dover fare i conti con “la debole ripresa economica della Cina”, dovranno vedersela anche con la concorrenza di aziende come Douyin e Pinduoduo, di proprietà di ByteDance.

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