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L’allarme di Lamorgese sulla rabbia degli italiani e l’atarassia di Conte

L’intervento di Raffaele Lauro, scrittore, saggista, già prefetto e senatore della Repubblica

 

Il drammatico grido di allarme lanciato ieri sera, sulla Rai, dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese sulla “rabbia” montante degli italiani per gli ormai inaccettabili ritardi delle misure economiche, a partire dalla cassa integrazione, sancisce, se ce ne fosse stato ancora bisogno, il “fallimento”, morale prima che politico e sociale, dei tre decreti economici del Governo Conte.

Provvedimenti scritti male, farraginosi, pasticciati sul piano giuridico, inapplicabili e, cosa gravissima, annunciati dal cosiddetto “Avvocato del Popolo”, in tre mirabolanti conferenze stampa, a reti unificate, che passeranno alla storia della mistificazione politica, come immediatamente esecutivi e dispensatori solleciti di centinaia di miliardi. Balle!

Signor Ministro dell’Interno, gli italiani sono stati illusi e ingannati, la cosiddetta fase 2 è iniziata peggio della fase 1, mai superata, anzi, la rabbia degli operatori economici ha oltrepassato da settimane il livello di guardia e minaccia di trasformarsi ben presto in incontrollabili proteste popolari, che metterebbero in crisi l’ordine pubblico e la stessa pace sociale del nostro paese.

Non basta più a Conte giustificare la propria sprovvedutezza di capo del governo, rovesciando le “sue” responsabilità politiche sull’inefficienza operativa dell’Inps o sui ritardi cronici del sistema bancario italiano.

Né basta annunciare ora, ex post, nuovi decreti di semplificazione, di sburocratizzazione o di riforma. Bisognava provvedere prima e non dopo.

Il suo responsabile grido di allarme, Signor Ministro Lamorgese, appare un appello estremo, ultimo, affinché con una norma ben scritta e chiara, immediatamente esecutiva, da convertire insieme con il cosiddetto “Decreto Rilancio”, si distribuiscano, ad horas, almeno quelle misure di sostegno economico, rimaste in stand by, a partire dalla cassa integrazione, alle famiglie e agli operatori economici (artigiani, commercianti, professionisti, piccoli e medi imprenditori e altri).

Non c’è più tempo da perdere!

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