Caro direttore,
non so se lo sai, ma adesso l’ultimo pericolo cui guardarsi è rappresentato dalle truffe telefoniche nel settore dell’energia. L’Adiconsum ha deciso di prendere carta e penna per scrivere una lettera all’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente “per far presente la situazione che stanno vivendo i consumatori e per far conoscere le proposte che l’Associazione ha presentato già dal dicembre 2024, nelle audizioni presso le Commissioni IX e X della Camera dei Deputati e presso l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni”.
Secondo l’associazione a tutela dei consumatori “quasi il 50% delle telefonate” che ciascuno di noi riceve quotidianamente “da aziende che si definiscono procacciatrici di contratti per i servizi energetici, sono inesistenti.”
Per questo l’Adiconsum chiede al legislatore, anziché avvitarsi su temi come il terzo mandato, di mettersi al lavoro su poche, semplici, regole di buon senso che se promulgate aiuterebbero a far diminuire il fenomeno. Per esempio il “divieto di stipula di contratti via telefono, a meno che non lo richieda il consumatore, per impedire quelli non richiesti e per ridurre l’attività dei call center illegali”. E soprattutto l'”introduzione di una Certificazione dei call center legali con criteri definiti con il contributo delle Associazioni riconosciute dalla legge” cui far seguire il “rafforzamento della tutela dei consumatori a cominciare da un miglioramento del monitoraggio delle pratiche di teleselling, una maggiore trasparenza nelle comunicazioni commerciali, l’impedimento di chiamate indesiderate, soprattutto in orari inappropriati o durante i giorni festivi, l’applicazione di sanzioni più severe per i call center abusivi”. Solo l’ennesima stortura di una prassi già storta di sua: il telemarketing selvaggio.
E dire che anni fa era stato istituito il fantomatico Registro delle opposizioni che avrebbe dovuto far smettere di squillare i nostri cellulari a ogni ora del giorno, specie nei momenti meno opportuni. Ero subito corso a registrarmi e con me milioni di italiani stanchi e stufi di aver vinto qualcosa, di dover mandare il proprio curriculum a qualcuno, della possibilità di cambiare operatore telefonico o della nuova offerta super esclusiva che qualcuno aveva deciso di cucirmi addosso… E le chiamate, dal giorno dopo, sono comunque continuate. Anzi, sono persino aumentate.
Spiegava qualche tempo fa un esperto al Messaggero: “attualmente i costi del Registro delle Opposizioni, per quanto si siano ridotti nel tempo, restano ancora non alla portata di tutti gli imprenditori, per cui alcuni preferiscono rischiare ed operare in modo illecito”. Aggiungevano da Repubblica: “se dopo l’iscrizione si sottoscrive un contratto, si partecipa a un concorso o si compila un modulo concedendo di nuovo l’uso dei propri dati per scopi commerciali, l’effetto dell’opposizione viene meno. Da quel momento, le aziende che hanno ottenuto quel consenso sono autorizzate a contattare l’interessato. Per ristabilire il blocco è necessario rinnovare l’iscrizione al Registro”.
Una follia: in pratica una volta sottoscritto il modulo per chiedere di essere lasciati in pace non bisognerebbe più usare il cellulare, altrimenti si dà tacitamente consenso a essere contattati. Se a tutto ciò si aggiunge che la maggior parte dei call center è localizzata all’estero e dunque se ne frega delle norme italiane, si comprende perché negli ultimi anni (sono andato a vedere: il primo testo normativo è il DPR 7 settembre 2010, n. 178 ) il mio cellulare abbia continuato a squillare. Ti dirò di più: a spanne il rateo di fuoco degli spammatori seriali si è persino intensificato e ormai ricevo almeno una chiamata molesta al giorno. Davvero utile questo Registro. E dire che il Mimit lo reclamizza tutt’ora, arruolando persino Francesco Pannofino (la voce di George Clooney) per reclamizzarlo. Chissà quanto ci costa questa magnifica tutela contro il telemarketing selvaggio che non ci ha risparmiato mezza telefonata molesta.
Fortuna che adesso con agosto cambia tutto. Con calma – molta calma – qualcuno a Roma deve essersi accorto che dal 2010 al 2025 non è cambiato nulla, anzi, che tale fenomeno s’è persino intensificato, perciò ecco più poteri all’Agcom che dal 19 agosto (con molta calma, appunto) accenderà i primi “filtri di rete” attraverso i quali verranno bloccatele chiamate dall’estero in entrata da finti numeri fissi, con prefissi che sembrano identificarli come italiani (02, 06, ecc…) per spingere la povera vittima ad accettare la chiamata.
C’è però un problema: personalmente ricevo solo telefonate da numeri di cellulare ed è il solo motivo per cui rispondo dato che potrebbe trattarsi di lavoro e so benissimo che – oramai – nessuno usa più il fisso, nemmeno la mia cara nonnina che s’è da tempo trasferita su WhatsApp. Ecco, per il filtro alle chiamate dai cellulari bisognerà attendere ancora: precisamente il 19 novembre quando saranno infine attivati altrettanti filtri per le telefonate in entrata dall’estero con finti numeri di telefono mobile.
Dopodiché saremo finalmente blindati dalle chiamate indesiderate? Cesserà il telemarketing selvaggio? No.
Annotano infatti sul Sole24Ore: “La gestione delle chiamate con numeri di cellulare falsificati è più complessa: un numero mobile italiano, infatti, potrebbe appartenere a un connazionale che si trova effettivamente in roaming all’estero. Gli operatori internazionali che riceveranno queste chiamate andranno a verificare in tempo reale l’esistenza del numero all’interno del database ministeriale italiano. Se il numero c’è, chiederanno all’operatore mobile di riferimento se l’utente è effettivamente in roaming. Altrimenti lo bloccheranno”.
Insomma, non c’è solo una scappatoia temporale non indifferente che permetterà a chi fa telemarketing selvaggio di proseguire almeno fino alla fine dell’anno, ma si preannunciano già problemi tecnici e lungaggini burocratiche che spunteranno anche questa ennesima trovata.
Vien quasi voglia di alzare la cornetta e chiamare il ministero per dirgliene quattro, peccato che i numeri pubblici, quelli dotati di centralino, siano i soli con cui sia davvero impossibile parlare al telefono. E chi ha dovuto chiamare almeno una volta il proprio operatore, il proprio fornitore dell’energia, o anche solo l’anagrafe del proprio Comune, saprà bene ciò che intendo.
Un demoralizzato,
Claudio Trezzano