(Bloomberg Opinion, Clive Crook, 4 novembre 2025)
Cinque citazioni chiave
1. La Federal Reserve osserva gli impatti dell’IA sull’economia ma ammette di non avere né idee chiare su come si manifesteranno né strumenti adeguati per influenzarne l’esito.
«La Federal Reserve sta osservando l’impatto dell’IA sull’economia, ma non ha idea di come i suoi effetti si manifesteranno e non ha buoni strumenti per modellare l’esito.»
2. L’IA produce effetti macroeconomici contrastanti: stimola la domanda complessiva con investimenti massicci, ma provoca licenziamenti e riluttanza ad assumere, senza chiare implicazioni per la politica monetaria.
«L’IA sta già avendo effetti macroeconomici contrastanti. […] Spese massive in software e attrezzature IA alimentano la domanda complessiva. Allo stesso tempo, il mercato del lavoro zoppica grazie a licenziamenti e riluttanza marcata ad assumere.»
3. Un’adozione dell’IA paragonabile all’elettricità implicherebbe un aumento della produttività di un punto percentuale annuo per decenni, alzando il tasso neutrale reale e richiedendo alla Fed tagli dei tassi inferiori al calo dell’inflazione.
«Supponiamo che l’IA si riveli una tecnologia veramente trasformativa […] suggerirebbe un impulso alla crescita della produttività di forse un punto percentuale all’anno per i prossimi decenni. […] La risposta appropriata della Fed […] sarebbe tagliare il tasso di policy, ma di meno della caduta dell’inflazione.»
4. Effetti negativi potrebbero includere sostituzione improvvisa di lavoratori, disoccupazione, disuguaglianza e potere di fissazione prezzi per i leader tecnologici, problemi che il solo tasso di interesse a breve termine della Fed non può risolvere.
«Bassi salari, alta disoccupazione e crescente disuguaglianza […] farebbero pressione sulla Fed per fare qualcosa, ma cosa esattamente? Il suo unico strumento di policy, il tasso di interesse a breve termine, è irrilevante di fronte a uno spostamento strutturale di questo tipo.»
5. Gestire l’IA richiede politiche più ampie oltre la Fed: rete di sicurezza rafforzata, regolamentazione antitrust, riforma fiscale, mobilità occupazionale e formazione continua, con una cooperazione politica che al momento appare assente.
«Gestire queste possibilità richiede politica più intelligente su un fronte inquietantemente ampio: una rete di sicurezza più forte […]; regolamentazione giudiziosa […]; riforma fiscale […]; riforma del mercato del lavoro […]; e, soprattutto, scuole e college capaci di formare gli studenti prima e durante le loro carriere.»
(Estratto dal blog di Giuseppe Liturri)







