C’è ancora strada da fare sul fronte dell’educazione finanziaria ed assicurativa. Infatti, la maggior parte degli italiani non è ancora sufficiente. Inoltre, nel 2024 il numero di persone che vivono una condizione di analfabetismo su queste tematiche è salito al 12% della popolazione, due punti percentuale in più rispetto all’anno precedente, tornando ai livelli registrati nel 2022. Solo il 40% delle persone possiede un adeguato livello di alfabetizzazione finanziaria e assicurativa, contro il 41% del 2023. In particolare, l’economia e la finanza sono ancora temi poco conosciuti per giovani e donne. Infatti, nel 2024 si conferma un gender gap di 5 punti e un gap geografico tra nord e sud di 4 punti. Allo stesso tempo, aumenta il generation gap dei giovanissimi (18-24 anni), che totalizzano punteggi inferiori di 7 punti a quelli dei più adulti (over 35). L’educazione finanziaria nelle scuole piace in media a insegnanti e genitori, ma in pochi ancora conoscono la novità nel dettaglio. È quanto emerge dal 3° Rapporto Edufin Index, l’Osservatorio di Alleanza Assicurazioni, Fondazione Gasbarri e SDA Bocconi. Ecco chi c’era e cosa si è detto durante la presentazione del report.
EDUCAZIONE FINANZIARIA, TUTTI I NUMERI
La maggior parte degli italiani è ancora insufficiente in educazione finanziaria e assicurativa. Nel 2024 il livello medio di Edufin Index degli italiani si ferma appena a 56 su 100, 4 punti in meno rispetto alla sufficienza. Il grado di consapevolezza (Awareness Index), invece, rimane stabile a 54 punti.
Non migliora la situazione dal punto di vista del gender gap (5 punti) e divario geografico tra Nord e Sud Italia (4 punti). Peggiora anche il generation gap, con i giovanissimi (18-24 anni) che ottengono punteggi inferiori di 7 punti rispetto a quelli dei più adulti (over 35 anni). Una delle ragioni è da ricercarsi nel calo di attenzione rispetto ai temi finanziari seguita al superamento nel 20224 della situazione di emergenza creata dall’aumento dei tassi dei mutui e dall’inflazione.
“L’educazione finanziaria è una priorità. Deve essere parte integrante dell’educazione civica, tassello centrale di una vita civile attiva. Serve anche consapevolezza riguardo i rischi e le opportunità di una corretta educazione finanziaria. Non concentriamoci solo sui rischi, ma anche sulle potenzialità”, ha sottolineato Roberta Angelilli, Vicepresidente della Regione Lazio.
“Serve impegno costante tutto l’anno per favorire la diffusione di una cultura economica e finanziaria. Introdurre l’educazione finanziaria nelle scuole è stata una misura meritevole. I genitori e gli insegnanti hanno aspettative positive riguardo gli effetti di questa novità. Un dato positivo è che le aspettative future dei giovani per il futuro sono di 20 punti percentuale più alti della media della popolazione”, ha detto Davide Passero, amministratore delegato di Alleanza Assicurazioni.
IL GENDER GAP E’ ANCORA FORTE
Le donne scontano ancora oggi una minore alfabetizzazione finanziaria e assicurativa rispetto agli uomini. I fattori che influiscono su questo trend sono diversi. In primo luogo, troviamo la bassa propensione a informarsi e il ridotto interesse verso l’argomento. Inoltre, nelle decisioni finanziarie lo status familiare gioca un ruolo determinante, secondo il 3° Rapporto Edufin Index. Infatti, questo fenomeno è assente tra i single, al contrario di quanto succede nelle coppie. La ragione è che la donna continua a essere percepita come la principale responsabile della cura domestica, il che riduce il tempo che può dedicare alla propria autonomia finanziaria. Di conseguenza, anche quando sono le principali percettrici di reddito nella coppia e possiedono un alto livello di alfabetizzazione finanziaria, sono portate a condividere le principali scelte economiche con il partner.
“I segmenti più fragili dal punto di vista dell’educazione finanziaria sono donne, giovani e nuovi italiani. Il pay gender gap ha raggiunto la percentuale del 15%. Si possono declinare finanza e assicurazione al femminile”, ha sottolineato Davide Passero, amministratore delegato di Alleanza Assicurazioni.
In quest’ottica, l’educazione economica è uno strumento fondamentale per favorire l’uguaglianza di genere, un traguardo ancora lontano da diversi punti di vista, secondo Andrea Mencattini, Presidente Fondazione Mario Gasbarri.
EDUCAZIONE FINANZIARIA, GEN Z PIU’ CONSAPEVOLE
I giovani (18-24 anni) sono tra i gruppi di popolazione che non raggiungono ancora la sufficienza (livello Edufin Index 50). La buona notizia è che rispetto alle precedenti generazioni la Z ha un più alto livello di socializzazione finanziaria (5 punti in più), l’indicatore che descrive come si acquisiscono e sviluppano valori, conoscenze e comportamenti finanziari in famiglia. Una delle ragioni è che oggi i genitori dedicano più tempo all’insegnamento finanziario dei figli, i quali a loro volta cominciano a gestire prima il denaro. Infatti, la quota di under 18 che gestiscono denaro in autonomia ha raggiunto l’80%. Tuttavia, resta ancora bassa la percentuale di ragazze che riceve la “paghetta” regolarmente (20% ragazze Gen Z contro il 16% di ragazze Baby Boomers).