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Ipo Porsche Transizione Energetica Borsa

Ipo Porsche, così le auto tedesche si preparano a sfrecciare in Borsa

Tutti i piani di Porsche con l'Ipo

Due parole: «trattive avanzate». Sono arrivate da Wolfsburg e, sebbene di una operazione simile si parli da tanto tempo, sono bastate a far volare in Borsa le azioni del Gruppo Volkswagen, arrivato a guadagnare quasi 10 punti, tutto ciò grazie all’ufficializzazione che la discussione con Porsche Automobil Holding su una potenziale Ipo di Porsche Ag, controllata al 100% dal 2012, non solo prosegue ma pare perfino a buon punto.

COSA SAPPIAMO SULLA IPO DI PORSCHE

La trattativa cui fa riferimento Volkswagen nel comunicato riguarda l’accordo di massima raggiunto tra le parti che costituirà la base per la preparazione dell’Ipo di Porsche. La stessa casa automobilistica tedesca ha ribadito che l’accordo finale dovrà essere approvato dal consiglio di amministrazione e dal consiglio di sorveglianza di entrambi i marchi, e soprattutto che, per il momento, una decisione finale non è ancora stata presa: troppo presto per parlare delle tempistiche, al momento si stanno definendo le modalità dell’Ipo. «La possibilità che un accordo quadro sia concluso e il suo contenuto sono questioni attualmente aperte e dipendono dall’approvazione dei Cda di entrambe le parti», fa sapere il costruttore di Wolfsburg.

FARE CASSA PER FINANZIARE LA TRANSIZIONE ECOLOGICA

Le famiglie Porsche e Piech, che controllano Porsche Se, maggiore azionista di Volkswagen (quota del 31,4% e il 53,3% dei diritti di voto) non sono contrarie: Porsche Se ha infatti fatto sapere che potrebbe acquistare azioni ordinarie di Porsche Ag in caso di quotazione. Porsche Automobil Holding acquisirà 25% più un’azione del capitale ordinario della Casa di Zuffenhausen al prezzo di collocamento delle azioni privilegiate, aumentato del 7,5%. La famiglia Porsche/Piëch rientrerà insomma nell’azionariato dopo la cessione del controllo decisa nel 2009.

Non sappiamo che tipo di valutazione avrà una operazione del genere: si parla di una cifra tra i 45 e perfino i 100 miliardi di euro (il direttore finanziario di Porsche, Lutz Meschke, nel 2018 parlò di una valorizzazione complessiva fino a 70 miliardi di euro), mentre l’intero gruppo ha attualmente una capitalizzazione di mercato di circa 112 miliardi.

UNA NUOVA OPERAZIONE FERRARI ALL’ORIZZONTE?

L’obiettivo dell’Ipo di Porsche è replicare il successo dell’operazione Ferrari, quando nel 2015 Fca mise sul mercato il 10% del capitale del Cavallino rampante, destinando una quota analoga nelle mani di Piero Ferrari e l’80% in capo a Fiat Chrysler, distribuita poi agli azionisti di Fca con quotazioni schizzate del 300%.

Sarebbe una manna dal cielo per il Gruppo, che intende sfruttare il brand del lusso per fare cassa: trovare fondi per sostenere la transizione energetica, soprattutto se Bruxelles incalzerà e detterà road map troppo stringenti. Road map dalle quali il governo tedesco inizia però a prendere le distanze, incalzato dai malumori della propria industria automobilistica.

Il ministro dei Trasporti, Volker Wissing, ha infatti dichiarato: “Vogliamo consentire i propulsori a combustione interna dopo il 2035, ma solo se possono essere alimentati esclusivamente con combustibili sintetici”.

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