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Investire in grandi opere per rilanciare l’economia italiana

Come ripartire? L'intervento di Paolo Longobardi, presidente onorario di Unimpresa

Il drammatico momento storico che stiamo vivendo impone – a tutti gli attori della politica, del mondo sociale, dell’intera economia – un forte e risolutivo senso di responsabilità, che deve tradursi in atti esigibili, concreti e duraturi nel tempo. Il rilancio del Paese passa anche attraverso una visione di come potrà configurarsi il futuro a breve, medio e lungo termine.

Gli investimenti in infrastrutture di lungo periodo, nell’alveo del cosiddetto “Sistema Italia”, sono certamente un volano di spinta se visti nell’ottica di uno sviluppo sostenibile dove i comuni possono essere soggetti principali liberando, nel contempo, i sindaci da molte e inutili norme e leggi che impediscono loro di attivarsi. La realtà territoriale, se ben amministrata e guidata, offre opportunità di sviluppo locale.

Il potenziamento del trasporto ferroviario delle merci porterebbe importanti risultati ai fini della riduzione delle emissioni nocive nell’aria restituendo al Paese quella mobilità autostradale tanto sospirata. Abbiamo bisogno di portare a termine l’ammodernamento della rete idrica. L’acqua, come noto, è considerata una reale fonte di ricchezza e l’Italia è uno dei pochi Paesi al mondo che ne possiede molta. Il complesso di queste opere, in parte già cantierate e altre da iniziare, potrebbe essere una prima immediata risposta al rilancio dell’economia e dell’occupazione.

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