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Ecco come Intesa Sanpaolo, Unicredit e Cdp puntano alle farmacie con F2i

Tutti i dettagli sull'operazione in cantiere in casa di F2i (Cdp, Intesa, Sanpaolo e Unicredit tra gli azionisti) per rilevare farmacie e parafarmacie

Che ci azzecca il fondo F2i specializzato in infrastrutture con le farmacie? Poco, forse nulla.

Ma non hanno risposto così, evidentemente, i vertici del fondo stesso.

Infatti la sgr partita nel 2007 che “opera – come dice la dizione ufficiale che si legge sul sito – investimenti nel settore infrastrutture” sta per comprare alcune farmacie e parafarmacie.

Eppure la missione della società è quella di effettuare investimenti “in settore di rilevanza strategica per lo sviluppo infrastrutturale del Paese”.

Quali sono questi settori? Eccoli, come da elenco ufficiale che si legge sul sito della società guidata dall’amministratore delegato Renato Ravanelli: “Aeroporti, autostrade, distribuzione del gas, servizi idrici integrati, TLC, energie rinnovabili, servizi pubblici locali e infrastrutture sociali”.

Ecco, forse la farmacia rientra fra i servizi pubblici locali.

Di sicuro avranno pensato questo i vertici della società di gestione del risparmio che ha come soci Cassa depositi e prestiti (controllata dal Tesoro), Intesa Sanpaolo, Unicredit, i francesi di Ardian, la cinese Cic, fondazioni bancarie e casse di previdenza.

Tutti azionisti felici di puntare – al prezzo di 120 milioni di euro – sulle farmacie della società Farmacrimi.

Infatti, secondo quanto ha svelato oggi Rosario Dimito sul quotidiano Il Messaggero, il fondo F2i è in dirittura d’arrivo per rilevare 13 farmacie e 12 parafarmacie del gruppo controllato da Vincenzo Crimi che, sarebbe, secondo quanto scrive il Messaggero, il fratello di Rocco Crimi, esponente di primo piano di Forza Italia e già tesoriere del movimento di Silvio Berlusconi.

I negozi sono concentrati a Roma e a Milano in punti centrali o nevralgici (vicino alle stazioni Termini e Tiburtina a Roma, ad esempio).

“La svolta di F2i avviene sulla scia degli effetti della liberazione del settore e dalla redditività assicurata dal comparto (30%)”, scrive Dimito.

Avanti tutta nel settore medico-farmaceutico, dunque, per il fondo infrastrutturale che fu avviato da Cdp.

D’altronde F2i, attraverso F2i Healthcare, ha di recente rilevato una quota del gruppo Kos attivo nell’assistenza socio-sanitaria (che ha 83 strutture in Italia) controllato dalla Cir dei De Benedetti.

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