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Banche Italiane

Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm e Ubi. Che cosa succederà alle banche italiane con i tassi bassi

Condizioni economiche più deboli e tassi bassi mettono sotto pressione i bilanci di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Banco Bpm e Ubi Banca anche se il significativo rally dei Btp dovrebbe fornire agli istituti capitale addizionale per far fronte alle richieste delle autorità di vigilanza. Report Merrill Lynch

 

Sono bene o male riuscite a difendere la redditività negli ultimi anni. Ad esempio gli utili di Intesa Sanpaolo nel 2018 sono stati oltre tre volte più alti rispetto a quelli di quattro anni prima. Ma ora lo scenario è cambiato radicalmente a causa del crollo del rendimento del Btp decennale passato dal 3,5% di fine 2018 a sotto l’1% di oggi.

CHE COSA DICE IL REPORT SU INTESA SANPAOLO, UNICREDIT, BANCO BPM E UBI BANCA

“Condizioni economiche più deboli e tassi bassi mettono sotto pressione i bilanci anche se il significativo rally dei Btp dovrebbe fornire agli istituti capitale addizionale per far fronte alle richieste delle autorità di vigilanza. In ogni caso ora questi devono adattarsi al nuovo ambiente con una revisione del loro business model”, afferma BofA Merrill Lynch in un report dedicato proprio alle banche italiane.

COME STANNO INTESA SANPOLO, UNICREDIT, MEDIOBANCA, UBI BANCA E BANCO BPM

“In questa fase continuiamo a vedere valore nel settore”, afferma l’investment bank, confermando il buy su Intesa Sanpaolo, Unicredit e Mediobanca, con prezzo obiettivo stabile a 2,55 euro per l’istituto guidato dal ceo Carlo Messina, mentre è in calo da 14,2 a 13 euro per il gruppo guidato da Jean Pierre Mustier. Quanto alla banca guidata da Alberto Nagel, BofA Merrill Lynch ha alzato il target da 10,5 a 11,3 euro. Raccomandazione neutral, invece, per il Banco Bpm e Ubi con target price, rispettivamente, di 2,2 euro e di 2,8 euro, entrambi invariati.

DOSSIER SPREAD

Bofa Merrill Lynch sottolinea che “la rilevante diminuzione degli spread di credito dovrebbe permettere alle banche di emettere obbligazioni a condizioni economiche più favorevoli per se stesse e ciò potrebbe portare anche un incremento della posizione patrimoniale se nel frattempo ci fossero dei riacquisti delle vecchie emissioni”.

CAPITOLO TASSI NEGATIVI

Il problema è che in una fase di tassi negativi, “se la liquidità non viene trasformata in prodotti con commissioni o in prestiti con spread più alti, questa resta un costo. Nonostante la significativa riduzione del numero delle filiali a partire dal 2010, crediamo che possa essere estratto più valore, snellendo ancora le reti anche se rispetto ad altri Paesi, la diffusione di Internet in Italia resta ancora relativamente bassa e la sua densità di filiali è ancora alta”, aggiunge Bofa Merrill Lynch.

LO SCENARIO SECONDO IL REPORT

Se lo scenario di partenza è questo, inoltre, osservano ancora gli analisti dell’investment bank Usa, “dall’avvio della crisi finanziaria c’è stato un graduale spostamento della struttura di ricavi delle banche verso utili da commissioni”. Bassi tassi sono solitamente associati a maggiore raccolta dei prodotti di risparmio gestito, i quali sono una fonte di commissioni, “e su questo fronte ci sono secondo noi possibilità per un rilancio del settore”, prosegue BofA Merrill Lynch, dopo gli ultimi mesi di debolezza. Inoltre,”crediamo che un aumento dei costi dei depositi online e dei conti correnti possa rappresentare una soluzione per compensare, in parte, l’erosione del margine netto da interessi causato dai tassi in discesa”, conclude BofA Merrill Lynch.

 

Articolo pubblicato su MF/Milano Finanza

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