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Bce Elezioni

Mps, Ubi, Banco Bpm e Bper. Ecco quanto costerà la manovretta Bce sulle sofferenze

Tutti i costi per le banche italiane (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Ubi, Banco Bpm e Bper) per l'Addendum Bce sui crediti deteriorati. Report Mediobanca

L’Addendum della Bce in materia di smaltimento dei crediti deteriorati, pubblicato un anno fa, è piuttosto esigente.

CHE COSA PREVEDE L’ADDENDUM BCE SU NPL

Prevede di coprire il 100% degli Npe in 2 anni per quelli non garantiti da sottostanti e in 7 anni per quelli coperti. Quello che è emerso nelle ultime ore è una tempistica più stringente ancora che vedrebbe le banche italiane divise in tre fasce a seconda della solidità dei conti.

ECCO GLI EFFETTI DELL’ADDENDUM PER INTESA SANPAOLO E UNICREDIT

1) Alle best in class, Intesa Sanpaolo e Unicredit, sarebbe richiesto di portare la copertura dei crediti (garantiti) vecchi di oltre sette anni al 60% nel 2020 e al 100% nel 2024 (70% e 100% al 2023 per quelli non garantiti con anzianità superiore a 2 anni).

CHE COSA SUCCEDERA’ DOPO L’ADDENDUM BCE A UBI, BPER E BANCO BPM

2) Le banche più esposte agli Npe quali Ubi, Bper e Banco Bpm dovrebbe invece avere obiettivi leggermente inferiori (50% di copertura al 2020 per i crediti garantiti con azzeramento nel 2025, 60% di coverage per i crediti non garantiti e azzeramento nel 2024).

ECCO TUTTI GLI EFFETTI DELL’ADDENDUM BCE SU NPL PER MPS

3) L’ultima fascia riguarda istituti quali Mps, cui è stato chiesto (come ha evidenziato la banca in una nota ufficiale) la copertura degli Npe garantiti al 40% entro il 2020 e al 100% entro il 2026, mentre la copertura sui crediti deteriorati non garantiti è al 50% entro il 2020 e al 100% entro il 2025.

IL REPORT DI EQUITA

Oggi Equita Sim scrive che “la differenza principale rispetto allo scenario base delle nostre stime sarebbe rappresentata dalla richiesta di azzerare lo stock di Npe a regime, mentre noi abbiamo tenuto conto di un livello di recupero in grado di mantenere il coverage al 70% per gli Utp e il 90% per gli Npl”. Con l’effetto che questa differenza comporterebbe un impatto totale per il settore “significativamente più elevato, ovvero 63 miliardi di euro contro 18 miliardi stimati”.

I TARGET PER INTESA SANPAOLO, UNICREDIT, BPER, UBI E BANCO BPM

E i target di copertura intermedi, al 2020, implicherebbero un assorbimento patrimoniale medio “di 47 punti base l’anno per un valore di 4,5 miliardi di euro”, rispetto allo scenario base delineato dalla sim milanese 24 punti base, ovvero 2,2 miliardi di euro l’anno. Nei giorni scorsi Unicredit, Intesa Sanpaolo, Bper, Ubi Banca e Banco Bpm hanno comunicato ufficialmente al mercato di non attendersi impatti significativi dall’applicazione di un grado di copertura dello stock di crediti deteriorati.

IL REPORT DI MEDIOBANCA

Mediobanca Securities ricorda che l’Addendum giunge dopo una manovra “massiccia da parte delle banche italiane di cedere crediti deteriorati” e una notizia sull’accelerazione del percorso di derisking del sistema sarebbe “veramente negativa”. Per capire quanto, gli analisti ricordano i calcoli che hanno fatto sul sistema creditizio italiano se solo fosse applicato l’Addendum nei tempi definiti un anno fa (7 anni 100% di smaltimento).

Secondo i calcoli del team di analisti di Mediobanca, che sono andati a verificare l’impatto degli accantonamenti netti in rapporto (%) agli utili delle banche nei prossimi sette anni, l’effetto è la riduzione della capacità del settore di macinare utili. Ovvero il 17% in meno a livello aggregato, di settore, nel periodo 2019-2026.

ECCO GLI IMPATTI PER INTESA SANPAOLO, UNICREDIT, MPS, UBI, BPER E BANCO BPM

Dalle valutazioni di Piazzetta Cuccia emerge quindi che il 100% della copertura degli Npe può pesare a livello di utile (nell’arco temporale 2019-2026) per il 7% su Unicredit, per il 14% su Intesa Sanpaolo, per il 62% su Mps, per il 47% su Ubi, per il 39% su Bper, per il 38% su Banca Popolare di Sondrio, per il 28% sul Creval, per il 12% sul Credem, per il 52% su Banco Bpm.

Uno smaltimento in tempi minori rischierebbe di impattare di più sui bilanci. Banca Imi in materia oggi scrive che si attende una bella accelerazione nella vendita dei crediti deteriorati. Difficilmente le banche li copriranno al 100%, preferiranno cederli sul mercato. Ed ecco perché una garanzia statale, Gacs, ampliata dagli Npl agli Npe potrebbe aiutare molto il sistema, ricorda Mediobanca.

 

Articolo pubblicato su MF/Milano Finanza

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