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Ubi Banca Banche

Intesa Sanpaolo e Unipol cucinano il menù di Bper per le filiali Ubi

Tutti i dettagli sul nuovo accordo fra Intesa Sanpaolo e Bper (con il ruolo di Unipol) sulle filiali di Ubi per evitare i paletti dell'Antitrust sull'Ops. Ecco tutti i dettagli

 

Nuovo patto Intesa Sanpaolo-Bper sulle filiali di Ubi per evitare i paletti dell’Antitrust sull’Offerta pubblica di scambio (Ops) lanciata da Intesa. Ecco tutti i dettagli.

Intesa Sanpaolo e Bper provano a superare i dubbi dell’Antitrust sull’Ops lanciata dal gruppo capitanato dall’amministratore delegato, Carlo Messina su Ubi Banca, allargando – fino a 532 filiali dalle 4-500 annunciate originariamente – il ramo d’azienda che l’istituto modenese acquisterà se l’operazione dovesse andare in porto.

ECCO L’INTESA IN FIERI SULLE FILIALI UBI

La notizia del nuovo accordo arriva nel giorno stabilito come termine per la consegna all’autorità di garanzia sulla concorrenza di “memorie scritte e documenti” in vista dell’appuntamento di giovedì 18, per cui e’ stata stabilito il termine “di chiusura della fase di acquisizione degli elementi probatori”.

CHE COSA HA SCRITTO L’ANTITRUST FINORA

Nella sua valutazione preliminare, trapelata nei giorni scorsi, l’Antitrust ha sostenuto che allo stato dei precedenti accordi non fosse possibile autorizzare l’Ops, soprattutto a causa delle incertezze relative al patto sottoscritto dalle due banche e pensato proprio per risolvere già dal principio eventuali problemi relativi a una posizione dominante.

LA QUESTIONE DELLE FILIALI DI UBI BANCA

Le filiali che saranno acquisite da Bper, che ha ottenuto un altro piccolo sconto secondo l’Agi, il secondo, rispetto alle condizioni annunciate il 17 febbraio, ‘valgono’ depositi e raccolta indiretta da clientela stimati rispettivamente in circa 29 miliardi e 31 miliardi e crediti netti stimati in circa 26 miliardi, con il 70% delle masse relativo a clientela nel Nord Italia, dove le sovrapposizioni fra Intesa e Ubi sono piu’ forti.

I DETTAGLI SULL’ACCORDO CON INTESA SANPAOLO

Il restante 30% servirà a limitare la presenza della banca guidata da Carlo Messina nelle altre aree dove l’Antitrust, nelle proprie valutazioni preliminari, ha individuato criticità, come Abruzzo, Marche e Calabria. “A seguito della comunicazione delle risultanze istruttorie da parte dell’Agcm, il ramo d’azienda oggetto di cessione e’ stato ulteriormente e coerentemente specificato”, sottolinea Intesa in una nota. Se nel nuovo patto il peso dei crediti ceduto a Bper sale, l’istituto modenese e il suo ad Alessandro Vandelli si sono tutelati prevedendo che i 4,5 miliardi di impieghi addizionali riguardano esclusivamente crediti in bonis, facendo cosi’ migliorare il rapporto fra quelli totali e quelli deteriorati all’8,4%.

L’AUMENTO DI CAPITALE DI BPER PER LE FILIALI UBI

Ammonterà a 600-700 milioni di euro l’aumento di capitale che Bper dovrà varare per l’acquisto di 532 filiali di Ubi Banca nell’ambito dell’Ops di Intesa sull’istituto bresciano-bergamasco. E’ quanto l’Ansa ha appreso da fonti finanziari dopo l’accordo tra la banca guidata da Vandelli e il gruppo capitanato da Messina che, oltre a definire il numero degli sportelli (da 400-500 previsti all’inizio) ha portato a un leggero sconto sul prezzo con un meccanismo di calcolo che dall’80% ha visto scendere al 78% il ‘multiplo implicito’ riconosciuto da Intesa Sanpaolo per il Common Equity Tier 1. Delle 532 filiali oggetto dell’accordo una cinquantina sono ‘leggere’, vale a dire le loro masse sono contabilizzate nelle filiali ‘madri’.

I GIUDIZI DEGLI ANALISTI

Analisti già pronti a commentare la mossa di Bper. L’accordo tra Intesa e Bper sulle filiali in eccesso legate all’Ops su Ubi è “positivo per entrambe le parti” e le azioni del Gruppo emiliano sono sempre da comprare. Una conclusione a cui giungono gli analisti di Kepler Chevreux che sottolineano come, in questo modo, Bper può consolidare la propria posizione sul territorio nazionale attraverso “piccole acquisizioni”, sostenuta da Unipol (gruppo assicurativo guidato dall’ad, Carlo Cimbri, che su diversi dossier si muove in sintonia con Intesa, come nel caso Mediobanca-Generali) e Fondazione Banco di Sardegna, che insieme controllano circa il 30% del capitale. Gli analisti, che confermano la raccomandazione d’acquisto sul titolo, ritengono che, a seguito dell’accordo, “il prezzo sia lievemente migliorato per Bper”, che “spenderà al massimo 640 milioni, ben al di sotto meno del tetto di 1 miliardo fissato per l’aumento di capitale”.

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