Ciò che accade in Francia potrebbe non restare in Francia
(Financial Times, Mohamed El-Erian, 07/10/2025, 17:00 GMT+2)
L’articolo in breve
- La dimissione del premier Lecornu dopo meno di un mese, dovuta all’incapacità di formare una maggioranza parlamentare per la consolidazione fiscale, aggrava la crisi economica francese, con un deficit sopra il 5% e un debito al 114% del PIL.
- I mercati obbligazionari reagiscono con un aumento dei rendimenti dei bond francesi (OAT), superando quelli italiani, e un allargamento dello spread con i Bund tedeschi, minacciando la trasmissione della politica monetaria della BCE e la stabilità dell’eurozona.
- L’instabilità francese impatta anche il Regno Unito, con rendimenti dei gilt in salita; la BCE offre una protezione alla Francia, ma un intervento simile della BoE rischierebbe di minare la credibilità anti-inflazione, con conseguenze su sterlina e tassi.
Cinque citazioni chiave
1. El-Erian sull’impatto delle dimissioni di Lecornu:
«L’impatto della dimissione di Sébastien Lecornu dopo meno di un mese come premier sul mercato obbligazionario è stato immediato. I rendimenti dei bond francesi (OAT) sono saliti sia in termini assoluti che rispetto agli omologhi dell’eurozona».
2. El-Erian sull’inversione dei rendimenti Francia-Italia:
«Il rendimento del benchmark OAT francese a 10 anni ora supera quello italiano (BTP) — un’inversione un tempo impensabile. Questa penalità finanziaria pone la seconda economia dell’eurozona dietro un mercato a volte definito ‘periferico’».
3. El-Erian sul rischio per la BCE:
«L’allargamento dello spread tra OAT francesi e Bund tedeschi minaccia la capacità della BCE di garantire una trasmissione efficace della sua politica monetaria unica, rischiando frammentazione e stress sistemici».
4. El-Erian sull’impatto per il Regno Unito:
«Un impatto immediato è visibile: rendimenti più alti per i gilt britannici, poiché il Regno Unito, come la Francia, compete nei mercati globali dei capitali per ottenere finanziamenti».
5. El-Erian sul rischio di intervento della BoE:
«Un intervento d’emergenza della BoE, a differenza della difesa della BCE, rischierebbe di essere visto dai mercati come una monetizzazione dei deficit fiscali persistenti del Regno Unito, con conseguenze più problematiche per la sterlina e i tassi a lungo termine».
(Estratto dal blog di Giuseppe Liturri)