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Il settore degli apparecchi acustici non sente gli effetti dei dazi di Trump

Si concentrano in soli 25 km le tre principali aziende di apparecchi acustici, tutte in Danimarca, ma finora sono state risparmiate dai dazi degli Stati Uniti, che rappresentano uno dei mercati più importanti per un settore che vale circa 12 miliardi di dollari. Fatti, numeri e commenti

 

In un mondo segnato da guerre commerciali, concentrazioni industriali e innovazione tecnologica, c’è un settore che riesce per ora a sfuggire ai dazi e a rimanere saldamente in mani europee: quello degli apparecchi acustici.

Valutato circa 12 miliardi di dollari, questo mercato è dominato da un ristretto gruppo di aziende danesi che, grazie a una combinazione di tecnologia avanzata, ecosistema industriale consolidato e vantaggi normativi, mantiene quasi un monopolio globale.

E mentre gli Stati Uniti restano il mercato più importante, grazie alle esenzioni tariffarie di cui beneficiano questi dispositivi, queste aziende potrebbero non risentire l’effetto dei dazi nemmeno nel prossimo futuro.

IL REGNO DEGLI APPARECCHI ACUSTICI

A nord-ovest di Copenaghen, tra foreste e laghi, si trova la cosiddetta “Silicon Valley del Suono”, un distretto industriale che guida il mercato globale degli apparecchi acustici. Infatti, in un raggio di soli 25 chilometri, hanno sede le tre principali aziende – Demant, GN Store Nord e WS Audiology – che, insieme alla rivale svizzera Sonova, dominano un settore da miliardi di dollari.

L’OLIGOPOLIO EUROPEO

Quello degli apparecchi acustici è un modo fatto da pochi produttori, quasi tutti europei. Secondo Morgan Stanley, i primi cinque controllano il 99% del mercato globale, che valeva circa 12 miliardi di dollari nel 2023 e dovrebbe superare i 14 miliardi nel 2025. Solo una di queste cinque aziende – Starkey, non quotata in Borsa – ha sede negli Stati Uniti. L’Europa, dunque, e in particolare il cluster danese, rimane il centro di gravità di questo settore altamente specializzato.

RISPARMIATI DAI DAZI GRAZIE AL PROTOCOLLO DI NAIROBI

Già durante il primo mandato del presidente degli Stati Uniti Donald Trump l’industria degli apparecchi acustici è stata esentata dai dazi imposti su molti prodotti europei e anche in questa nuova raffica di provvedimenti continua a esserne esclusa.

Gli apparecchi acustici infatti rientrano nel capitolo 98 del Tariff Schedule degli Stati Uniti, che elenca i prodotti esenti da dazi. Come ha spiegato a Bloomberg il Ceo di Sonova, Arnd Kaldowski, “si basa su quello che viene chiamato Protocollo di Nairobi, pensato per i dispositivi destinati a persone con disabilità permanenti”. “Dal nostro punto di vista – ha aggiunto -, ci sentiamo ragionevolmente sicuri” che le esenzioni attuali resteranno in vigore.

PRODUZIONE, VENDITE E COSTI

Le aziende europee producono i loro apparecchi in tutto il mondo, dalla Danimarca alla Polonia, fino a Messico, Cina e Malesia, per servire un mercato globale, con gli Stati Uniti che trainano la domanda. Sonova, per esempio, ricava il 30% del suo fatturato dagli Usa, mentre Demant il 41%.

Secondo gli analisti di Bernstein citati da Bloomberg, un apparecchio acustico di alta gamma venduto negli Stati Uniti può costare tra i 6.000 e gli 8.000 dollari a coppia, includendo i servizi di regolazione. Motivo per cui gli analisti avvertono che l’introduzione di dazi in questo settore potrebbe avere effetti diretti sui consumatori, riducendo l’accesso a un dispositivo essenziale per milioni di persone, soprattutto anziani.

NUOVI SEGMENTI (E NUOVI COMPETITOR)

Nonostante l’oligopolio danese, alcune aziende stanno tentando di entrare nel segmento meno presidiato della perdita uditiva da lieve a moderata. È il caso del colosso francese EssilorLuxottica, che ha ottenuto l’autorizzazione per una nuova linea di occhiali con tecnologia uditiva integrata.

Una cosa che però non sembra essere al momento a rischio è la leadership europea nel settore degli apparecchi acustici. Per  Graham Doyle, analista del gruppo Ubs: “Le competenze tecniche, la scala produttiva e una piattaforma commerciale cruciale – garantita dal controllo diretto dei punti vendita – faranno sì che l’Europa domini il settore degli apparecchi acustici nel medio termine”.

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