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Il Pinot Nero del Giappone è a rischio estinzione

Alcuni potrebbero non aspettarselo ma Yoichi, una piccola città del Giappone nell’isola di Hokkaido, produce uno dei più pregiati vini rossi. Ora però la sua produzione è messa a rischio dal cambiamento climatico. Tutti i dettagli

 

Le bevande alcoliche pregiate del Giappone non si limitano a sake, shochu e whisky. Negli ultimi anni, la cittadina di Yoichi, nell’isola di Hokkaido, è diventata un punto di riferimento per la produzione di Pinot Nero, favorita da condizioni climatiche sempre più miti. Tuttavia, l’accelerazione del riscaldamento globale e l’aumento delle precipitazioni mettono ora in discussione la sostenibilità di questa coltivazione. Mentre la fama dei suoi vini cresce, i produttori locali si trovano ad affrontare nuove sfide legate al clima, alla fauna e alla gestione agronomica, che stanno portando a riconsiderare varietà e metodi produttivi.

DAL WHISKY AL VINO

Per anni conosciuta come sede della distilleria Nikka Whisky, Yoichi – racconta Reuters – ha iniziato a farsi notare nel panorama enologico circa due decenni fa, quando le temperature in rialzo hanno reso possibile la coltivazione del Pinot Nero. La svolta è arrivata nel 2020, quando il Pinot Noir Nana-Tsu-Mori 2017 della cantina Domaine Takahiko è stato inserito nella carta dei vini del prestigioso ristorante Noma di Copenaghen. Da quel momento, l’interesse per i vini locali è cresciuto: una bottiglia che un tempo si vendeva a 30 dollari oggi può raggiungere i 560 dollari sul mercato giapponese.

UN SUCCESSO MINACCIATO DAL RISCALDAMENTO

Nonostante i successi, i produttori locali esprimono preoccupazione per l’evoluzione del clima. Le temperature a Yoichi hanno subito un’impennata: l’estate del 2023 è stata la più calda mai registrata, con una media di 22,1°C tra giugno e agosto, circa 3 gradi in più rispetto alla media degli ultimi trent’anni. Questi cambiamenti potrebbero compromettere la qualità delle uve, anticipandone troppo la maturazione e modificando il delicato equilibrio tra zucchero e acidità.

Takahiko Soga, fondatore della cantina Domaine Takahiko, ha osservato che le condizioni climatiche di Yoichi sono cambiate rapidamente nel tempo, passando da simili a quelle dell’Alsazia a temperature paragonabili a quelle della Borgogna e, più recentemente, a quelle della Loira o di Bordeaux.

IL PINOT NERO E LA SUA FRAGILITÀ

Il Pinot Nero è noto per la sua sensibilità agli eccessi climatici. Predilige climi freschi e temperati, ma la sua buccia sottile e i grappoli compatti lo rendono vulnerabile a sole intenso e piogge abbondanti. A Yoichi, i produttori hanno già iniziato a notare gli effetti: uve danneggiate dalla pioggia e difficoltà nella raccolta sono diventate più frequenti.

Yuichi Hirotsu, tra i primi agricoltori della città a piantare Pinot Nero nel 2006, ha riferito che quest’anno le sue uve hanno subito danni significativi a causa delle precipitazioni. Anche un’altra varietà, la Zweigeltrebe austriaca, è stata colpita da un forte acquazzone in settembre, episodio che Hirotsu non aveva mai osservato in quel periodo dell’anno. “Ci abbiamo messo un’eternità a raccogliere la Zweigeltrebe quest’anno perché dovevamo rimuovere i grappoli danneggiati uno per uno”, ha spiegato.

GLI EFFETTI DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO SULLE ZONE VITICOLE

I cambiamenti climatici stanno alterando le classificazioni tradizionali delle aree vinicole. Secondo l’Indice Winkler, che misura l’accumulo termico necessario alla maturazione dell’uva, Hokkaido rientrava finora nella Regione I, la più fredda. Dal 2023, però, Yoichi è salita nella Regione II, tipica di varietà più robuste come Merlot e Cabernet Sauvignon. Questo cambiamento impone una riflessione sulle varietà più adatte da coltivare nei prossimi anni.

Oltre al clima, i viticoltori devono fare i conti con un aumento degli attacchi da parte degli uccelli, attratti dai grappoli maturi. Secondo i produttori, anche questo fenomeno è legato al cambiamento climatico, che avrebbe ridotto le fonti di cibo naturale nei boschi vicini. Per allontanare gli animali, è ormai consuetudine l’uso costante di petardi acustici.

ACCORDI INTERNAZIONALI E ADATTAMENTI LOCALI

Per affrontare queste nuove sfide, il sindaco di Yoichi, Keisuke Saito, ha siglato nel 2025 un accordo vinicolo con il comune francese di Gevrey-Chambertin, nella regione della Borgogna. L’intesa prevede uno scambio di conoscenze sulle pratiche di coltivazione e vinificazione.

Nel frattempo, sul fronte pratico, la cantina Domaine Takahiko ha costruito una cantina sotterranea per migliorare la conservazione del vino, in risposta alle difficoltà crescenti nel controllo di temperatura e umidità. I produttori locali stanno anche valutando la possibilità di introdurre nuove varietà di uve, più resistenti alle condizioni attuali. “Il Pinot Nero potrebbe non essere l’obiettivo finale per questa città. Varietà come il Merlot o il Syrah potrebbero essere il nostro futuro”, ha affermato Soga.

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