IL PESO DI DEBITI E INTERESSI SU TIM
Se Tim dovesse rifinanziare la sola parte del debito costituita da obbligazioni (oltre 17 miliardi) ai tassi delle ultime emissioni, intorno all’8%, dovrebbe sborsare più di mezzo miliardo di oneri finanziari aggiuntivi all’anno. (Sole 24 ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) August 22, 2023
QUANTI SERVIZI SERVIZIEVOLI PER I VERTICI DEI SERVIZI
Il capo dell’Intelligence premiato per aver diffuso la cultura dell’Intelligence. Allora si premino i presidenti del Consiglio per aver diffuso la cultura di governo. Premi ridicoli e untuosi. E il bello è che li vanno pure beatamente a ricevere. Il senso delle istituzioni. Gulp. pic.twitter.com/Ol7f75P2TR
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) August 20, 2023
LA VERSIONE SUPERMELONIANA SU CROSETTO E VANNACCI
Vannacci? "Ha ragione Giorgia Meloni, quando a chi le chiede come fa a resistere alla faziosità dell’offensiva mediatica contro il suo governo, risponde serafica: “Semplicissimo, non leggo i giornali”". (Guido Paglia, giornalista, molto vicino alla destra, a Meloni e a Crosetto)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) August 22, 2023
LA VERITA’ SECONDO BELPIETRO SU CROSETTO E VANNACCI
Il buongiorno di Belpietro pic.twitter.com/Dht8efc5zB
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) August 23, 2023
CROSETTO E’ UN POLITICO O UN TECNICO?
Non ha parlato da politico. Ma è un tecnico? pic.twitter.com/XTVKsZHDLG
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) August 23, 2023
CHI TACE ACCONSENTE?
Fatto quotidiano: “L’Esercito sapeva in anticipo del libro anti-gay del generale Vannacci”. pic.twitter.com/H8IXMmNh1A
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) August 23, 2023
VIGILIAMO SUI VIGILANTES?
Il buongiorno di Travaglio pic.twitter.com/wwwXVzTswV
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) August 23, 2023
I FICHI SECCHI DELL’EUROPA
"Ucraina, Moldova, Georgia e i Paesi dei Balcani hanno lo status di candidati ma ipotizzare un'Ue così grande comporta una riflessione: le nozze non si fanno con i fichi secchi. Che capacità finanziaria e che modello immaginiamo per costruire questa dimensione?". (Raffaele Fitto)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) August 22, 2023
ACCISE & CAPRIOLE
Via le accise? "Quando uno taglia il costo della benzina non favorisce i più deboli, paradossalmente, ma favorisce chi fa più benzina che di solito sono quelli che hanno macchine più potenti". (Francesco Lollobrigida, ministro del governo Meloni)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) August 20, 2023
CARTOLINA DALLA CAPITALE
"Roma. Il quartiere di San Lorenzo racconta la città, diventata negli anni snodo del narcotraffico internazionale, dove le stesse forze dell’ordine faticano a dare risposte allo strapotere di criminalità organizzata, gang e manovalanza". (Domani quotidiano)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) August 23, 2023
CARTOLINA DALL’UCRAINA
Più di 200 centri di arruolamento militare e commissioni di esperti medico-militari e medico-sociali sono stati perquisiti in tutta l'Ucraina nell'ambito di un'inchiesta di corruzione per evitare il servizio militare. Lo ha riferito la procura generale in una nota. (Ansa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) August 22, 2023
CARTOLINA DALL’AMERICA
Dopo Moody's anche S&P Global ha tagliato il rating e rivisto l'outlook di diverse banche statunitensi, avvertendo che i rischi di finanziamento e l'indebolimento della redditività metteranno probabilmente a dura prova la solidità creditizia del settore. (Reuters)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) August 22, 2023
CARTOLINE DALLA CINA
Evergrande? "Non mi sembra che ci sia una “Lehman cinese”, la Lehman Brothers era la sesta banca d’investimenti mondiale, non ha senso il paragone". (Gregorio De Felice, capo economista di Intesa Sanpaolo, a Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) August 20, 2023
Evergrande? "La frenata cinese rischia di avere pesanti conseguenze sull’economia e sul commercio mondiali. La finanza cinese è invece abbastanza isolata e quindi gli effetti saranno limitati". (Gregorio De Felice, capo economista di Intesa Sanpaolo, a Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) August 20, 2023
SUI GIORNALONI DELL’ACI SI PARLA SOLO E SEMPRE BENE…
Roma, inchiesta per falso: indagato presidente Aci, Angelo Sticchi Damiani. Per aver omesso di comunicare emolumenti percepiti da diversi enti, aggirando così, secondo l'accusa, il tetto annuale di 240mila euro previsto per i manager pubblici. (Adn)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) August 22, 2023
AUTOMOBILE CLUB D’ITALIA, PERCHE’ LA PROCURA TAMPONA IL PRESIDENTE STICCHI DAMIANI
QUANTO GUADAGNANO LE BIG TECH IN ITALIA
I giganti web in Italia? Da Amazon a Google un business da 6 miliardi. Dagli ultimi bilanci depositati emerge che le controllate nel Paese di Amazon, Meta, Microsoft e Alphabet hanno nel complesso aumentato di oltre il 20% il loro fatturato nel corso dell’ultimo anno. (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) August 22, 2023
OPEN FIBER FA RESTART
"Open Fiber nella Fondazione Restart. Ecco tutti i progetti in campo". (Formiche)
Mai sentita prima questa fondazione. Vado a vedere il sito e noto che nel cda c'è un rappresentante di Open Fiber. Ok tutto chiaro.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) August 21, 2023
QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
Leggo che Piersilvio Berlusconi avrebbe abolito il trash nelle trasmissioni di Mediaset. Ma leggo anche che nella trasmissione di Mediaset condotta da Bianca Berlinguer ci sarà Mauro Corona. Non capisco.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) August 22, 2023
I veri amici del Meeting ciellino per l’amicizia dei popoli a Rimini. pic.twitter.com/4OWfg8H16b
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) August 19, 2023
ECCO CHI FINANZIA IL MEETING DI RIMINI EDIZIONE 2023
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL SOLE 24 SU TIM, RETE E DEBITO (qui l’articolo integrale)
L’obiettivo non è solo quello di recuperare libertà d’azione sotto il profilo regolamentare, ma anche (e soprattutto) quello di sollevare Tim dal peso di un debito complessivo, accumulatosi negli anni, che supera tuttora in bilancio i 31 miliardi e minaccia di schiacciarla ancor di più in prospettiva. Se Tim dovesse rifinanziare la sola parte del debito costituita da obbligazioni (oltre 17 miliardi) ai tassi delle ultime emissioni, intorno all’8%, dovrebbe sborsare più di mezzo miliardo di oneri finanziari aggiuntivi all’anno, aggravando di oltre un terzo la relativa voce in bilancio.
Non è perciò un caso che, nell’ambito dei negoziati in esclusiva in corso tra Kkr e Tim, un cantiere ad hoc sia dedicato proprio al debito e alla sua gestione in vista della separazione della rete dal resto delle attività. Negoziati dai quali dipende la possibilità per Tim di migliorare di un qualche centinaio di milioni, grazie alla sola componente debito, l’offerta che parte da una base in termini di enterprise value (debito più equity) di 20 miliardi (non 21 come si pensava finora) per arrivare fino a 23 miliardi. Nella forchetta di prezzo, per il resto, sono compresi earnout, cioè pagamenti addizionali al verificarsi di determinate condizioni – la principale è la realizzazione della “rete unica”, l’unificazione con la rete di Open Fiber, se in grado di sprigionare sinergie – e opzioni di sell & lease back, vendita con patto di locazione di alcune attività, che Tim potrà o meno esercitare.
Si può discutere sulla logica industriale dello scorporo della rete, ma sotto il profilo finanziario l’operazione permetterà di cancellare all’incirca 6 miliardi di indebitamento netto. Arrotondando le cifre, si parte da un indebitamento finanziario netto di gruppo after lease (escluse cioè le locazioni finanziarie) vicino ai 21 miliardi.
La ServiceCo – la società dei servizi che resterà a gestire le altre attività dopo il distacco dalla rete e da Sparkle (la società dei cavi internazionali) – non può permettersi una leva superiore a 2 se vuole camminare sulle proprie gambe e cogliere le opportunità di crescita che dovessero presentarsi. L’Ebitda atteso è di circa 3-3,2 miliardi, il che significa che per mantenere la leva nel rapporto di 1,5-2 volte – come indicato nel corso dell’ultima conference call dall’ad Pietro Labriola – l’indebitamento finanziario netto iniziale dovrà essere dell’ordine di 5 miliardi.
La NetCo, per la sua natura infrastrutturale, potrà sopportare invece un livello di indebitamento ben superiore a quello della ServiceCo, con una leva, secondo gli analisti, anche di 6 volte, sebbene Kkr preferisca mantenere la società più leggera, considerata la necessità di fare investimenti per ammodernare la rete, indicativamente quindi con una leva intorno a 5 volte, e dunque con un debito iniziale di circa 10 miliardi.
La somma dei due indebitamenti netti after lease, sempre largo circa, fa 15 miliardi, cioè 6 miliardi in meno del dato attuale, a significare che parte del debito sarà cancellata. Come? Con l’introito della vendita della rete: circa 8 miliardi sui 10 di equity dell’offerta-base da 20 miliardi di Ev, considerato che una parte è già stata incassata da Tim con la vendita di una quota di minoranza di FiberCop, la joint con Kkr sulla rete d’accesso.
Sarà cancellata la parte di debito più costosa, un’altra parte sarà scambiata con emissioni a condizioni allineate al nuovo profilo finanziario di Tim, ma buona parte del debito sarà semplicemente trasferita o mantenuta perchè è l’opzione più conveniente. I prestiti a medio e lungo termine, accesi nella lunga stagione dei tassi bassi quando Tim ancora godeva di un merito di credito da investment grade, sono infatti “preziosi”, visto che in alcuni casi hanno un costo inferiore al 3% o addirittura al 2%. Cosa che ha permesso finora a Tim di mantenere mediamente il costo del debito complessivo, after lease, al 4,4%. Poter finanziare lo sviluppo della rete ancora per anni a questi tassi – inferiori al 5-5,5% che anche un emittente di solidità elevata pagherebbe per raccogliere denaro – è dunque un valore che Tim dovrebbe, almeno in parte, monetizzare.