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Giulio Sapelli E Angelino Alfano

Il Coronavirus farà crollare Xi Jinping in Cina. Parola di Sapelli

Che cos’ha detto su Ue, Usa e Cina Giulio Sapelli, ospite della Fondazione De Gasperi, a Roma L’Unione europea non esiste: schietto come al solito – e dissacrante quanto basta – Giulio Sapelli è convinto che se c’è una via d’uscita per Bruxelles questa va cercata nel ritrovare un’unione culturale e spirituale. Altrimenti non c’è dubbio…

L’Unione europea non esiste: schietto come al solito – e dissacrante quanto basta – Giulio Sapelli è convinto che se c’è una via d’uscita per Bruxelles questa va cercata nel ritrovare un’unione culturale e spirituale. Altrimenti non c’è dubbio che l’Ue soccomberà nella nuova guerra fredda in atto fra Occidente – Stati Uniti in testa – e Cina.

Protagonista di un seminario organizzato dalla Fondazione De Gasperi e dedicato al ruolo di Bruxelles tra Stati Uniti e Cina, lo storico ed economista milanese snocciola il suo j’accuse contro l’Unione cui manca una costituzione e che si poggia solo su “trattati interstatali”, un’Ue – in sostanza – “governata da un sistema giurisprudenziale”: “Continuare così non è possibile, senza una costituzione”. Se manca un’unione politica non si può neppure pensare che basti l’unione economica, laddove poi fosse ben funzionante: “L’Europa non si può fare col Pil”.

Del resto, attualmente, l’Unione europea è caratterizzata dal protagonismo delle sue due maggiori potenze, peraltro antiche potenze, ovvero Francia e Germania. “Se ci fosse l’unità europea, la Francia morirebbe visto che svolge un ruolo naturale di mediazione”, perpetrato nei secoli. Parigi è “il grande mediatore internazionale d’Europa”, dunque con una coesione effettiva fra gli Stati membri “il suo ruolo non avrebbe più senso”. E anche la Germania “pericolosamente torna a quello che era nel ‘700. Si propone come potenza che ha una relazione privilegiata con la Cina, ha tirato fuori la sua vecchia vocazione filorussa e quindi filocinese”. Insomma, “questa è la tragedia dell’Ue”, bisognosa di “un ordinamento politico” e della “pace tra Francia e Germania”.

D’altro canto “l’emersione cinese è naturale ma la Cina, che è aggressiva e pericolosa, non è così potente, le statistiche sono false così come quelle russe. Il Pil pro capite è da Paese sottosviluppato” afferma senza mezzi termini Sapelli che si avventura in una profezia: “Il Coronavirus sarà il crollo del presidente Xi Jinping”.

Insomma, “il disordine è sotto il cielo” dice il professore citando Mao e non ha dubbi che ci troviamo immersi in una “nuova guerra fredda”: da una parte  – capitanato dagli Usa – e dall’altro la Cina. Una guerra ora soltanto “tecnologica” ma che “è inevitabile che diventi militare”. Di “cold war” parla anche il presidente della Fondazione De Gasperi, Angelino Alfano, secondo cui in essa Bruxelles “può giocare una partita chiave” ritagliandosi un’importante “missione di politica estera”.

Ma il problema, ribadisce Sapelli, è che “in Ue non c’è nessuna capacità di unificarsi intorno a un disegno comune. Se guarda dentro se stessa l’Unione europea non può unificarsi. L’interesse prevalente dovrebbe essere una media diplomatica tra quella francese e quella tedesca e la nostra, se ci fosse”. Del resto, la visione ben poco rosea dell’economista, che termina il suo speech in francese, si rispecchia nella lingua ufficiale dell’Unione che “è quella dello Stato appena uscito con la Brexit”, ovvero quella Gran Bretagna che nell’Ue è sempre stata un pesce fuor d’acqua.

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