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I vaccini anti-Covid non immunizzano più i conti di BioNtech

Calano i ricavi del 2024 e anche le previsioni per quelli del 2025. La diminuzione delle vendite di vaccini anti-Covid pesa su BioNTech. Ma l'azienda tedesca paga anche le svalutazioni del partner Pfizer. Fatti, numeri e commenti

 

Un 2024 in calo quello di BioNTech, che anche per il 2025 si aspetta ricavi peggiori del previsto. Pesano soprattutto la minore domanda di vaccini anti-Covid e le svalutazioni del partner Pfizer, che hanno ridotto significativamente la quota di utile lordo, influenzando negativamente i ricavi.

RICAVI IN PICCHIATA

BioNTech, che ha sviluppato insieme a Pfizer un vaccino anti-Covid, ha comunicato che, nell’ultimo trimestre del 2024, i ricavi totali sono stati di 1,19 miliardi di euro, contro 1,47 miliardi di euro per il periodo comparativo dell’anno precedente.

Nell’intero anno, i ricavi sono stati pari a 2,75 miliardi di euro, rispetto ai 3,81 miliardi di euro del 2023. A determinare il calo è stata principalmente la diminuzione delle vendite di vaccini anti-Covid, che quest’anno saranno probabilmente relativamente stabili, ma anche le previste svalutazioni delle scorte del suo partner Pfizer avranno un effetto negativo sui ricavi.

L’azienda tedesca ha anche dichiarato che i suoi ricavi per il 2025 scenderanno probabilmente tra 1,7 miliardi di euro e 2,2 miliardi di euro, provocando un calo del prezzo delle azioni. “La previsione – scrive Reuters – si confronta con i ricavi di 2,75 miliardi di euro registrati lo scorso anno e con una stima media degli analisti di circa 2,5 miliardi per il 2025, secondo i dati LSEG”.

UTILE E PERDITA

L’utile netto è stato pari a 259,5 milioni di euro per i tre mesi conclusi il 31 dicembre 2024, rispetto ai 457,9 milioni di euro di utile netto del periodo comparativo dell’anno precedente. Per l’intero anno, la perdita netta è stata pari a 665,3 milioni di euro, rispetto a un utile netto di 930,3 milioni di euro nel 2023.

Fonte: BioNTech

CHI VA E CHI VIENE

Nel presentare modifiche nell’organico, l’azienda ha dichiarato che intende ridurre da 950 a 1.350 posizioni a tempo pieno fino al 2027, incluso il suo sito di produzione di mRNA in fase avanzata a Marburg e nelle operazioni di ricerca in Europa e Nord America.

Al contempo, BioNTech prevede di aggiungere tra le 800 e le 1.200 posizioni a tempo pieno, anche nel suo nuovo impianto di produzione di immunoterapia a base di mRNA su larga scala a Mainz, in Germania, e grazie al completamento dell’acquisizione di Biotheus.

Secondo l’azienda, nel complesso l’organico rimarrà “relativamente stabile” nei prossimi tre anni.

CAMBIO DI ROTTA NELLA PIPELINE

Archiviata la parentesi vaccini anti-Covid, BioNTech guarda altrove. “Nel 2024, abbiamo fatto progressi significativi verso la nostra visione attraverso importanti passi avanti nella pipeline oncologica, tra cui l’avvio di studi clinici globali di fase 3 per il nostro candidato anticorpo bispecifico anti-PD-L1/VEGF-A BNT327 e aggiornamenti di dati chiave dai nostri programmi di immunoterapia del cancro a mRNA – ha dichiarato Ugur Sahin, Ceo e co-fondatore di BioNTech -. Prevediamo che il 2025 sarà un anno ricco di dati con molteplici aggiornamenti importanti dai nostri programmi prioritari, che riteniamo abbiano un potenziale dirompente e potrebbero migliorare lo standard di cura, se sviluppati e approvati con successo”.

La pipeline oncologica avanzata di BioNTech include oltre 20 studi clinici attivi di fase 2 e fase 3 con un focus strategico su due programmi pan-tumorali prioritari: il candidato immunomodulatore di nuova generazione BNT327 e le immunoterapie per il cancro a mRNA.

Come ricorda Teleborsa, “sono previste molteplici letture di dati nel 2025 e nel 2026 volte a fornire la prova clinica della strategia della pipeline di BioNTech e a far progredire la società verso la trasformazione in una società di portafoglio oncologica multi-prodotto diversificata entro il 2030”.

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