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TIM Growth Platform

I numeri 2022 di Tim

I numeri 2022 di Tim? I ricavi da servizi sono aumentati dell’1,3% a 14,6 miliardi, il calo del margine operativo si è ridotto al 6,7% e il debito netto after lease è pari a 20 miliardi, in aumento di 2,4 miliardi

 

I numeri 2022 di Tim? I ricavi da servizi sono aumentati dell’1,3% a 14,6 miliardi, il calo del margine operativo si è ridotto al 6,7% e il debito netto after lease è pari a 20 miliardi, in aumento di 2,4 miliardi

Ecco alcuni dei dati preconsuntivi al 31 dicembre 2022 esaminati ieri dal consiglio di amministrazione di Tim.

TIM, RICAVI A 16 MILIARDI

Nel quarto trimestre per Tim i ricavi da servizi sono aumentati per il terzo trimestre consecutivo (+3,6% a 3,9 miliardi). L’Ebitda ha invertito il trend negativo dei trimestri precedenti e segnato una crescita del 2,7% attestandosi a 1,5 miliardi di euro. A raggiungere questo risultato ha contribuito il taglio dei costi (con una riduzione di circa 337 milioni, raggiungendo il 112% del target fissato per il 2022). Il debito after lease si è attestato a 20 miliardi, in aumento di 2,4 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2021,  in parte mitigato dall’incasso derivante dalla cessione della quota indiretta in Inwit.

In totale, nell’anno i ricavi totali del gruppo Tim sono saliti a 15,78 miliardi (+3,1%), con quelli da servizi a 14,6 miliardi di euro, in aumento dell’1,3% e battendo le attese visto che le previsioni della società lo vedevano in calo “low single digit”. L’Ebitda è invece calato del 6,7% a 6 miliardi a fronte di guidance che indicavano “high single digit decrease”.

I SINGOLI BUSINESS

Venendo ai vari comparti, la rete di NetCo ha chiuso l’anno con -4% dei ricavi totali e -4% dei ricavi da servizi. Calo anche per Tim Consumer (-9% ricavi totali e -7% ricavi da servizi) mentre Tim Enterprise (grandi clienti e Pa) ha messo a segno un +8% dei ricavi totali e un +11% dei ricavi da servizi.

Quanto all’offerta non vincolante presentata da Kkr per l’infrastruttura, l’appuntamento clou sarà com’è noto quello del board del 24 febbraio, dove non comparirà l’azionista di maggioranza Vivendi, che non ha più rappresentanti in consiglio. Ieri è stato deciso di non procedere alla sostituzione di Arnaud de Puyfontaine.

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IL COMUNICATO INTEGRALE DI TIM

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