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Fed Tassi

I 4 messaggini di Powell

A Jackson Hole, la Fed rafforza il suo orientamento di politica monetaria. Ecco come. Il commento di Richard Clarida, Global Economic Advisor di Pimco.

Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell è un buon giocatore di golf e se (come pensavo) l’obiettivo del suo discorso al simposio di Jackson Hole era quello di colpire la palla al centro del campo, allora l’ha raggiunto, forse con una leggera virata verso una posizione hawkish. La chiara e breve reiterazione dell’orientamento monetario della Fed da parte di Powell ha dato sostegno alla previsione di PIMCO di un ulteriore rialzo dei tassi di interesse in autunno, seguito da una pausa prolungata. Ha inoltre sottolineato che la politica della Fed rimarrà probabilmente molto dipendente dai dati.

Prima del discorso di Powell, alcuni osservatori (ma non PIMCO) hanno ipotizzato che potesse addentrarsi in una discussione tecnica sui tassi di interesse neutrali o addirittura lanciare un ballon d’essai verso un innalzamento dell’obiettivo di inflazione della Fed.

Non ha fatto nulla di tutto ciò. Il suo discorso è stato invece una sintesi diretta e ponderata delle cause dell’inflazione post-pandemica, della risposta della Fed fino ad oggi e delle prospettive per l’economia, l’inflazione e la politica monetaria degli Stati Uniti nei prossimi trimestri. Il suo discorso ha rafforzato le comunicazioni precedenti, non ha segnalato un cambiamento di direzione, di tattica o di obiettivi.

Quattro i messaggi chiave relativi alle prospettive della Fed, tutti trasmessi dal presidente Powell in precedenti conferenze stampa e interviste:

– La Fed non sta pensando di aumentare il suo obiettivo di inflazione del 2%.

– Le stime di r* sono incerte, ma la Fed ritiene che il tasso di riferimento sia restrittivo e superiore a r*. (R-star, o r*, è il tasso di interesse reale stimato che ha un impatto neutro sulla crescita economica, né stimolante né soffocante).

– I funzionari della Fed hanno probabilmente bisogno di vedere un ulteriore ammorbidimento del mercato del lavoro statunitense e un calo dell’inflazione salariale per essere fiduciosi che l’inflazione dei prezzi sia su una traiettoria verso l’obiettivo di lungo periodo del 2%.

– L’evidenza di una crescita superiore al trend o di un mercato del lavoro ancora rigido potrebbe richiedere un aumento dei tassi.

Powell ha concluso ribadendo il tema del suo discorso dell’anno scorso a Jackson Hole: la Fed “continuerà a lavorare fino a quando il lavoro non sarà finito” (cioè, il ripristino della stabilità dei prezzi). Sebbene i dati dell’ultimo anno facciano probabilmente ritenere ai funzionari della Fed che sia in vista un atterraggio “morbido”, se non addirittura soft, per l’economia statunitense, Powell ha chiarito che uno scenario di “no-landing” – in cui la Fed accetta un’inflazione dei prezzi ai tassi attuali in cambio di un po’ di sofferenza nel mercato del lavoro – non rientra nei piani della Fed.

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