Scossone nel mercato dei farmaci per l’obesità che, con l’incursione di Novo Nordisk nell’acquisizione della biotech americana Metsera, inizialmente in trattativa esclusiva con Pfizer, sta vivendo una svolta importante.
La società danese ha presentato un’offerta fino a 9 miliardi di dollari, superando il precedente accordo di Pfizer valutato circa 5-7,3 miliardi, dando il via a una battaglia tra i due colossi.
Per Pfizer l’operazione rappresenterebbe la più grande mai realizzata da un grande gruppo farmaceutico per entrare nel mercato dei trattamenti per la perdita di peso – un settore in rapida espansione e molto redditizio.
L’OFFERTA DI NOVO NORDISK E LA RISPOSTA DI PFIZER
Novo Nordisk ha proposto un pagamento iniziale agli azionisti di Metsera di 6 miliardi di dollari, con ulteriori 3 miliardi legati al raggiungimento di obiettivi futuri, arrivando a un prezzo massimo di circa 9 miliardi, superiore all’offerta di Pfizer. Metsera ha dichiarato che la proposta di Novo era “superiore” e ha notificato Pfizer, che ha ora quattro giorni lavorativi per valutare una controfferta o ritirarsi.
Pfizer ha definito l’offerta di Novo “sconsiderata” e un tentativo di soffocare la concorrenza, accusando la rivale danese di violare la legge statunitense per acquisire un “nuovo concorrente americano emergente”. Internamente, però, l’azienda valuta se rilanciare, considerato che la differenza economica rispetto al precedente accordo non sarebbe insormontabile: “Hanno già messo in gioco 5 miliardi di dollari, cos’altro è un altro miliardo?”, ha commentato Jared Holz di Mizuho.
IL DUOPOLIO NOVO NORDISK-ELI LILLY
Novo ed Eli Lilly restano i principali produttori di farmaci innovativi per la perdita di peso, mentre altre aziende come Roche e Amgen stanno sviluppando alternative che però difficilmente saranno disponibili a breve. Pfizer, ancora in fase di ingresso nel mercato, punta a Metsera per rafforzare la propria pipeline e recuperare terreno dopo la rapida diminuzione della domanda di vaccini e farmaci anti-Covid, che ha fatto crollare il titolo di circa il 60% dai massimi pandemici.
STRUTTURA E QUESTIONI ANTITRUST DELL’OFFERTA
Per il Financial Times, l’offerta di Novo ha una struttura “insolita” che consente agli azionisti di ricevere la maggior parte del denaro subito dopo la firma, prima delle consuete approvazioni regolatorie. Questo approccio potrebbe però sollevare questioni antitrust, visto il ruolo dominante di Novo nel mercato dei farmaci per l’obesità. David O’Hara di MKI Global Partners sottolinea che l’offerta di Novo potrebbe essere vista come un tentativo di eliminare la concorrenza potenziale, rendendo più difficile l’approvazione regolatoria rispetto a un accordo di Pfizer.
Bloomberg scrive che Novo ha comunque iniziato a presentare la documentazione alla Federal Trade Commission e non si aspetta controlli significativi da parte di altri regolatori internazionali, sostenendo che l’accordo rispetta “strettamente tutte le restrizioni previste dall’accordo di fusione con Pfizer”.
COSA SUCCEDE ALL’INTERNO DI NOVO NORDISK
La società danese sta affrontando un periodo di cambiamenti organizzativi: a ottobre più della metà del consiglio, incluso il presidente Helge Lund, si è dimessa, e Lars Rebien Sørensen tornerà come presidente. Intanto, il nuovo Ceo, Maziar Mike Doustdar, ha annunciato tagli significativi e ha concluso l’acquisizione di Akero Therapeutics per rafforzare la pipeline in malattie epatiche legate all’obesità.







