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Gli Stati Uniti corrono verso la recessione?

Che cosa sta succedendo all'economia americana. Il commento di Filippo Casagrande, head of investments, Generali Investments

I timori di rallentamento dell’economia Usa si stanno confermando realtà

Il caos sui dazi si inserisce in un contesto di crescita che da inizio anno ha visto gli Stati Uniti mostrare dei segnali di rallentamento, mentre finora l’Eurozona si stava riprendendo, seppur da livelli molto bassi.

I dazi, seppur applicati in misura ridotta per i prossimi tre mesi, rischiano di impattare negativamente le aspettative di famiglie e imprese, con le prime che potrebbero aumentare i risparmi precauzionali e ridurre i consumi in vista di una perdita del potere di acquisto, mentre le seconde potrebbero ritardare le decisioni di investimento.

Inoltre, le recenti perdite sui mercati finanziari potrebbero risultare un effetto ricchezza negativo. D’altro canto, il deciso calo dei prezzi del petrolio (sceso fino a 60 dollari al barile, il livello più basso da aprile 2021) può costituire un forte elemento di supporto per il reddito reale delle famiglie, e ridurre i rischi al ribasso sui consumi.

Guardando agli Stati Uniti più nel dettaglio, oggi il Pil annualizzato del primo trimestre 2025 ha frenato al -0,3%, in calo dal precedente +2,4%, segnando così una crescita negativa per la prima volta dal 2022 per gli USA, mentre le attese erano ancora per un dato positivo (+0,2%).

La diminuzione del Pil nel primo trimestre è stata prodotta un aumento delle importazioni e una diminuzione della spesa pubblica.

L’aumento delle importazioni, che sono una sottrazione nel calcolo del PIL, è stato particolarmente significativo, registrando un balzo del 41,3%. Questa impennata è stata trainata da beni di consumo, in particolare prodotti farmaceutici, medicinali e vitamine, e da beni strumentali come computer e componenti. Questo aumento delle importazioni è stato in parte attribuito agli importatori che hanno preordinato prodotti per anticipare l’implementazione dei dazi annunciati dall’amministrazione Trump.

La spesa pubblica federale ha visto il suo calo più netto dal primo trimestre 2022, diminuendo del 5,1%. La spesa pubblica nel suo complesso ha mostrato una diminuzione.

Un eventuale secondo trimestre consecutivo di contrazione del PIL indicherebbe una recessione tecnica.

Per quanto riguarda il mondo azionario USA data l’estrema volatilità dei mercati, possiamo commentare che, se da un lato, abbiamo valutazioni più favorevoli e gli attuali livelli elevati di volatilità solitamente sono coerenti con ritorni positivi nei successivi 12 mesi, dall’altro lato, purtroppo sappiamo ancora poco sull’impatto negativo sulle stime degli utili derivanti dall’incertezza causata dai dazi.

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