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Conte

Gli errori del governo nella gestione della pandemia e gli effetti sull’economia italiana

L'intervento di Raffaele Lauro, segretario generale di Unimpresa

 

Hanno prevalso, in questi drammatici dieci mesi, nell’attività dell’esecutivo, non soltanto l’incapacità, l’improvvisazione e una illusoria autoesaltazione, ma la presunzione, l’arroganza e il non ascolto delle proposte e dei suggerimenti offerti, puntualmente, dai tecnici e dal mondo del lavoro e delle attività produttive. Oggi che siamo precipitati in condizioni ancor peggiori della scorsa primavera, ciò che ferisce, ciò che offende e ciò che angoscia, appare la protervia di chi non ha imparato niente dagli errori commessi in passato e li ripete, al presente, portando alla rovina il nostro paese.

Abbiamo assistito a un calvario degli errori di analisi di coordinamento e di gestione, nel contenimento dell’epidemia e nella salvaguardia del tessuto economico produttivo del nostro paese, commessi dal governo Conte. E, adesso, chi ripagherà le vittime innocenti di questa immane tragedia e le loro famiglie? Chi restituirà ai piccoli e medi imprenditori italiani, costretti a chiudere i loro esercizi commerciali, i sacrifici di una vita e, non di rado, di generazioni familiari? Chi ridarà il sorriso e la speranza nel futuro, strappandoli all’ansia e alla rabbia dell’oggi, ai giovani, agli anziani, alle famiglie, alle comunità, ai lavoratori e agli imprenditori? Non di certo questo governo e questa classe politica.

Nessuno si può illudere di poter sfuggire alle proprie responsabilità, morali, civili e penali, programmando luminose quanto improbabili carriere. Presto o tardi, i responsabili istituzionali, politici e amministrativi di questo disastro collettivo dovranno essere chiamati a risponderne. Non questo, ormai esangue, mortificato e inerte parlamento, ma il futuro parlamento dovrà varare una commissione bicamerale di inchiesta, indipendente, per fare il bilancio di questa nuova Caporetto nazionale e sanzionarne i responsabili. Prima o dopo che, auspicabilmente, si attivi il Tribunale dei ministri.

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