Non avere bisogno di eroi è purtroppo un’utopia senza speranza. Puntualmente, quasi ogni giorno, si scopre che sono necessari. E quelli di cui proprio non si potrà mai fare a meno non sono i personaggi famosi. Sono, invece, persone quasi anonime che senza clamore affrontano disagi e handicap apparentemente insormontabili e nonostante tutto riescono a superarli. Si parla poco e solo in maniera occasionale di questi protagonisti silenziosi e coraggiosi. Li racconta bene, invece, Salvo Guglielmino con “L’altro Sud. Storie di eroi del quotidiano” (Rubbettino, 224 pagine, 18 euro).
Leggendo si scopre subito un merito di questo libro perché, con garbo e intelligenza, demolisce un luogo comune che fatica a scomparire: quello di un’Italia meridionale che aspetta sempre la manna dal cielo. Che sia un sussidio, un lavoro socialmente inutile o infine l’assegno del reddito di cittadinanza troppo spesso si accredita lo stereotipo del Mezzogiorno fannullone e parassita.
Ma il Sud ha un altro volto che Salvo Guglielmino contribuisce a far conoscere raccontando le sfide vittoriose di una trentina di protagonisti. Dalla Campania alla Sicilia emerge in tutte le regioni emerge finalmente l’immagine di un’altra metà della penisola dinamica e coraggiosa. La morale, se così si può chiamare, è che quando ci sono volontà e impegno arrivano anche i risultati. Per non fare spoiler si lascia al piacere della lettura scoprire come sia stata affrontata e vinta ciascuna sfida. Ed è oggettivamente impossibile menzionare qui tutti gli “eroi del quotidiano”. Però qualche esempio aiuta a farsi un’idea ben precisa di quanto la gente del Sud sta riuscendo a fare. E, tanto per andare in controtendenza rispetto allo stereotipo della donna meridionale sottomessa, si può iniziare da alcune esemplari vicende femminili. Guidare un’azienda che sta in mezzo alla “terra dei fuochi” non è facile per nessuno. Ma è riuscita a farlo con ottimi risultati Stefania Brancaccio. Che però non si limita all’attività di imprenditrice e forse anche perché è di educazione anglosassone conduce una battaglia a sostegno del lavoro delle donne. Altra storia emblematica è quella di Carmen Diodato. Essere sordi dalla nascita è un handicap che rende la vita difficile a chiunque. Non per lei che, grazie alla sua forza di volontà, riesce a realizzare un sogno apparentemente impossibile: diventare una ballerina classica di professione. Gli inizi sono stati pieni di ostacoli ma la tenacia viene premiata e nel 2013 debutta all’Arena di Verona.
“L’altro Sud” descrive tante altre vicende in cui lo spirito d’iniziativa ha portato a risultati eccellenti: dal promuovere lo sport fra i giovani al valorizzare le produzioni agricole e alimentari, dalle attività in settori tecnologicamente avanzati al recupero di un artigianato di qualità. Forse non è ancora abbastanza per poter affermare che il Mezzogiorno ha colmato il gap che lo affligge da secoli.
Ma gli “eroi del quotidiano” di Salvo Guglielmino dimostrano che il Sud ha la forza necessaria per costruire un futuro migliore.