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Inflazione Fed

La Fed sta facendo un po’ di casino sul settore bancario

L'esito della riunione del FOMC di mercoledì ha rispettato le attese di un rialzo dovish ma rimangono ancora alcune domande a causa dei messaggi contrastanti relativi al settore bancario. L'analisi di Daleep Singh, Chief Global Economist, PGIM Fixed Income.

 

L’esito della riunione del FOMC di mercoledì ha rispettato le nostre aspettative (e quelle del mercato) di un rialzo dovish, anche se permangono più domande che risposte. La parte meno sorprendente del meeting è stata il segnale di prudenza che ha accompagnato il rialzo dei tassi di 25 punti base verso un target del 4,75-5,00%: la Fed ha ammorbidito le proprie indicazioni su ulteriori rialzi dei tassi – si è passati dal dichiarare “aumenti costanti dei tassi saranno appropriati” a “potrebbe essere necessario un ulteriore irrigidimento della politica monetaria”.

Inoltre, il tasso di picco previsto dalle proiezioni del FOMC è stato lasciato invariato al 5,25%, segnalando che la fine della campagna di rialzo dei tassi è ormai alle porte; il presidente della Fed Powell ha riconosciuto che, in occasione di quest’ultima riunione, è stata valutata l’ipotesi di una pausa. La dichiarazione ha anche chiarito, con una particolare enfasi da parte del presidente Powell durante la conferenza stampa, che lo stress del settore bancario peserà sulla crescita, sul mercato del lavoro e sull’inflazione – in sostanza, un pretesto per ulteriori rialzi dei tassi.

Tuttavia, discutendo i recenti sviluppi del settore bancario, non possiamo fare a meno di rimanere perplessi di fronte alla continua enfasi del Presidente della Fed Powell sul fatto che “tutti i correntisti sono al sicuro” quando, quasi nello stesso momento, il Segretario al Tesoro Yellen ha dichiarato al Congresso che l’assicurazione sui depositi senza massimale “non è qualcosa che abbiamo preso in considerazione”. Senza una chiara copertura governativa per i correntisti non assicurati delle banche di medie dimensioni (oltre il 40% del totale delle banche di medie dimensioni nel quarto trimestre del 2022), la probabilità che le tensioni continuino e si intensifichino rimane elevata. In effetti, come ha riconosciuto il presidente Powell, l’entità e la persistenza dello shock del settore bancario sull’economia reale rimangono molto incerte, mettendo in dubbio la convinzione che non saranno necessari tagli dei tassi per quest’anno. La nostra previsione rimane che il rialzo odierno sarà probabilmente l’ultimo di questo ciclo e che la coda lunga dell’attuale shock del settore bancario costringerà la Fed a tagli dei tassi di 50-75 punti base entro fine anno.

Mercati concentrati sui ribassi

Sebbene i mercati siano stati inizialmente sostenuti dall’inclusione dei rischi di ribasso nella valutazione del presidente Powell, compresi i suoi tentativi di rassicurare i correntisti, l’ottimismo è venuto meno con il discorso al Senato del Segretario al Tesoro e l’esclusione, avvenuta quasi in contemporanea, di potenziali e ampie garanzie sui depositi. Dopo che sono state svelate le difficoltà delle banche regionali, i titoli azionari hanno subito un ampio calo e gli spread creditizi si sono ampliati.

Tutte queste cattive notizie, tuttavia, non sono state altro che buone notizie per il mercato dei Treasury. Mentre i rendimenti sono scesi lungo tutta la curva, l’attenzione della Fed per il sostegno alla crescita e l’affievolimento dell’attenzione per la lotta all’inflazione, almeno per il momento, hanno portato a un irripidimento della curva, in quanto i tassi a breve sono scesi più di quelli a lunga scadenza.

Conclusioni

In prospettiva, i movimenti del mercato saranno logicamente guidati dai dati e dagli eventi. Se i numeri della crescita e dell’inflazione dovessero risultare elevati e forti, i mercati del rischio probabilmente ne risentiranno, poiché il margine di manovra della Fed per combattere lo stress bancario con condizioni più favorevoli sarebbe limitato. Al contrario, una moderazione della crescita e dell’inflazione – che sembra probabile visto l’inasprimento delle condizioni del credito – dovrebbe mantenere viva la speranza di una fine dei rialzi dei tassi della banca centrale e guadagnare tempo per la stabilizzazione del settore bancario.

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