Skip to content

Fed

Ecco come la mossa della Fed influenzerà le altre banche centrali

Banche centrali e paesi emergenti, dalla Fed alla Bcb. Il punto di Daniele Bivona, Portfolio Manager di AcomeA SGR.

Poche ore dopo il meeting della Fed, la Banca Centrale Brasiliana (BCB), ha annunciato un rialzo di 25bp del Selic rate, il tasso di riferimento di politica monetaria.

La BCB ha tempestivamente messo in atto un ciclo di rialzi iniziato nel 2021 quando il Selic rate è stato portato dal 2% al 13.75%, seguito da una serie di tagli a partire da agosto 2023, con l’inflazione tornata in area 4% – 5%. Da lì il dato di inflazione è rimasto sostanzialmente stabile, non mostrando alcun progresso verso il target del 3%.

Il tasso di politica monetaria è stato portato al 10.75%, in termini reali il tasso di politica monetaria rimane superiore al 6%, rispetto a circa il 2.3% negli Stati Uniti.

Le ragioni indicate dalla BCB che l’hanno portata a iniziare un ciclo di rialzi sono: prima di tutto una crescita delle attività economiche e un mercato del lavoro più forti rispetto alle attese, questo ha fatto rivedere le stime dell’output gap in territorio positivo, ovvero ora secondo le stime della BCB l’economia brasiliana sta producendo più del suo potenziale. Inoltre, la BCB cita la mancanza di miglioramenti nei dati di inflazione, la revisione al rialzo delle stime di inflazione, su cui pesa anche l’indebolimento del cambio negli ultimi mesi, e, infine, le aspettative di inflazione per il 2024 ed il 2025 che continuano a salire e ad allontanarsi dal target. Queste ultime sono tracciate dalla BCB con un sondaggio settimanale condotto tra asset manager locali, dove le aspettative di inflazione per il 2024 sono salite dal 3.9%, a inizio anno, al 4.4%. Lo stesso sondaggio mostra anche che i target relativi al bilancio fiscale fissati dal governo non siano credibili, con aspettative peggiori in termini di bilancio fiscale per tutto l’orizzonte temporale. I timori fiscali sono strettamente legati a una questione di credibilità del governo, che questa primavera ha modificato la regola fiscale, garantendosi maggiore spazio fiscale per i prossimi anni. I timori fiscali potrebbero rientrare se il Governo mostrasse maggiore impegno nel raggiungimento dei target fissati e se l’economia dovesse continuare a sovraperformare rispetto alle aspettative di crescita economica.

La BCB non ha dato indicazioni né sul ritmo né sull’ammontare totale dei rialzi, indica solo che sarà un ciclo, lasciando intendere che non si tratta di un rialzo singolo. La decisione della BCB, in concomitanza con l’inizio di un ciclo di tagli della Fed e il crescente differenziale in termini di tassi reali, beneficerà il Real brasiliano. Un apprezzamento significativo e se duraturo nel tempo, potrebbe far rivedere al ribasso le stime di inflazione. L’aggressività del ciclo dei rialzi della BCB dipenderà dunque da una questione di credibilità, necessaria per riportare le aspettative di inflazione al target, e di fiducia nella valuta.

Con la Fed che adotta una politica più accomodante, ci aspettiamo che questo contesto supporti i mercati emergenti, incluso il Brasile. Per quanto riguarda il real brasiliano, ci attendiamo una sovraperformance rispetto ad altre valute emergenti, grazie alla divergenza di politica monetaria, con la BCB in un ciclo di rialzi (il mercato adesso prezza un rialzo di 50 punti base alla riunione di novembre) mentre altre banche centrali, inclusa la Fed, stanno allentando la politica monetaria, e anche grazie ai significativi investimenti diretti esteri nel paese e a un saldo delle partite correnti in miglioramento.

Sul fronte dei tassi e delle obbligazioni in valuta locale, nonostante le incertezze legate al quadro fiscale del paese e nonostante la banca centrale abbia iniziato un nuovo ciclo di rialzi, continuiamo a vedere valore a questi livelli (tassi delle obbligazioni decennali in area 12%). Il premio fiscale prezzato dai breakeven e i tassi reali ci sembrano molto elevati e un real brasiliano stabile o in apprezzamento potrebbe sostenere la disinflazione, offrendo un possibile beneficio per le obbligazioni in valuta locale che negli ultimi mesi hanno sofferto la riduzione di posizionamento soprattutto da parte degli investitori locali.

Per quanto riguarda i portafogli obbligazionari, abbiamo una significativa esposizione al Brasile, sia sui tassi locali che sulla valuta, oltre a investimenti in obbligazioni locali indicizzate all’inflazione.

Torna su