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Perché l’euro recupererà slancio nel 2026

Perché è improbabile che la debolezza dell'euro si prolunghi ulteriormente. L'analisi di Claudio Wewel, FX Strategist di J. Safra Sarasin.

L’EUR-USD è salito a 1,18 quando la Fed ha annunciato il primo taglio dei tassi dell’anno il 17 settembre. Tuttavia, nelle ultime quattro settimane la coppia ha registrato una tendenza al ribasso. A nostro avviso, le cause del consolidamento sono due. In primo luogo, il momentum ciclico relativo ha favorito gli Stati Uniti. Oltre al mercato del lavoro, alla fine di settembre i dati macroeconomici statunitensi hanno iniziato a sorprendere in modo più positivo rispetto a quelli dell’area euro. In secondo luogo, le preoccupazioni sulla sostenibilità dei bilanci pubblici francesi sono nuovamente aumentate a causa della crisi politica in Francia. È degno di nota il fatto che l’euro abbia reagito in modo molto meno sensibile rispetto al passato alle controversie nella politica francese. Attribuiamo questo fenomeno a un minore richiamo del dollaro statunitense come bene rifugio, poiché il mercato ha iniziato a concentrarsi maggiormente sui persistenti deficit fiscali degli Stati Uniti sotto l’attuale amministrazione americana.

In prospettiva, riteniamo che lo spazio per un ulteriore indebolimento dell’euro sia limitato. La crisi politica in Francia sembra essersi in qualche modo stabilizzata. La riconferma del primo ministro Sébastien Lecornu e la sua promessa di ridurre il deficit nel bilancio 2026 hanno fornito un certo sollievo all’euro. Il suo impegno a sospendere la controversa riforma delle pensioni del 2023 del presidente Macron, che ha aumentato l’età pensionabile da 62 a 64 anni, rende il suo governo politicamente più stabile per ora, e quindi il ribasso a breve termine dell’euro sarà probabilmente limitato da questo punto in poi. I risk reversal dell’EUR-USD hanno iniziato a rimbalzare, indicando che gli operatori di mercato stanno tornando ad essere più ottimisti sull’euro. Sul fronte ciclico, riteniamo che gran parte della delusione relativa ai recenti dati macroeconomici dell’area euro sia già stata scontata dai mercati.

Per il 2026, manteniamo la nostra previsione che l’euro dovrebbe recuperare slancio. Negli Stati Uniti, nei prossimi mesi sono probabili ulteriori tagli dei tassi, che ridurranno il differenziale dei tassi di politica monetaria EUR-USD con l’avvicinarsi del prossimo anno. Inoltre, il sostegno all’euro dovrebbe migliorare con l’erogazione del pacchetto fiscale tedesco. Quest’ultimo dovrebbe stimolare la crescita dell’economia dell’area euro, implicando un’ulteriore convergenza della crescita con gli Stati Uniti.

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