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Etf, il flop dell’Esg

Nell’ultimo anno i fondi-indice green hanno reso meno della metà di quelli generalisti. Ecco perché secondo Milano Finanza. Estratto dalla rassegna di Liturri

(MF-Milano Finanza, Marco Capponi, 22 settembre 2025, 20:00)

L’articolo in breve

 I fondi ETF ESG hanno sottoperformato rispetto a quelli generalisti: su un anno, MSCI World classico +10,8% contro +4,1% della versione sostenibile, con gap simili su tre (+43% vs +28,5%) e cinque anni (+87% vs +66%).

– Le cause includono esclusione di settori energetici in un contesto di alti tassi reali, inflazione e shock energetici, oltre a critiche politiche USA, greenwashing e boom della difesa che crea dilemmi per i gestori ESG.

– Le masse gestite sono calate del 7% quest’anno a 324 miliardi di euro, e le nuove quotazioni di ETF ESG sono ai minimi da 10 anni, con solo 44 lanci nei primi 8 mesi del 2025.

Cinque citazioni chiave

1. La performance degli ETF ESG delude rispetto ai generalisti: “Sull’orizzonte di un anno l’MSCI World classico ha più che doppiato la versione sostenibile (+10,8% contro +4,1%) ma anche su tre e cinque anni la sovraperformance dell’ETF generalista è notevole: +43% contro +28,5% nel primo caso, +87% contro +66% nel secondo.”

2. Lo studio JustEtf spiega il peso del contesto macro: “Gli indici ESG tendono a escludere energia e settori legati ai combustibili fossili, e in un contesto di tassi reali più alti, inflazione ostinata e shock energetici, quella scelta ha pesato,” certifica lo studio.

3. La politica USA erode la reputazione degli ESG: “Vari esponenti conservatori hanno accusato l’ESG di anteporre le agende sociali ai rendimenti, con effetti su vendite e reputazione dei prodotti,” nota JustEtf.

4. Il greenwashing ha portato a rimozioni dell’acronimo: “Regolatori di USA, Regno Unito ed Europa hanno alzato l’asticella su nomi e trasparenza per ridurre gli abusi. Molti risparmiatori hanno scoperto che ESG non significa automaticamente verde o a impatto,” ricorda JustEtf.

5. Il boom della difesa crea dilemmi per i gestori: “L’exploit della difesa in borsa ha creato non pochi grattacapi ai gestori ESG, che si sono trovati tra l’incudine di non poter ottenere l’extra-rendimento dei titoli militari e il martello di investitori che chiedevano di includere la difesa tra i beni pubblici legati alla sicurezza.”

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