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Essilor-Luxottica, tutte le virulente occhialate fra Del Vecchio e i francesi su Milleri

Ecco che cosa divide davvero socio italiano e socio francese in Essilor-Luxottica. Fatti e approfondimenti

 

Il tormentone EssilorLuxottica rischia di diventare (se non lo è già) il feuilleton preferito per i prossimi mesi delle cronache finanziarie di mezzo mondo. E sebbene non sia ancora chiaro quale delle due parti uscirà vincitrice, lo sconfitto c’è già: il titolo in borsa ieri ha perso un altro 2,3% (a 96 euro) portando a circa l’8% il decremento del valore nell’ultima settimana, da quando cioè si è inasprita la battaglia sulla governance tra i francesi di Essilor e la Luxottica di patron Leonardo Del Vecchio. Il risultato è una perdita di capitalizzazione di circa 3,9 miliardi in meno di sei sedute.

TUTTE LE ULTIME NOVITA’ SULLA GUERRA INTERNA TRA I SOCI DI ESSILOR-LUXOTTICA

Anche ieri tra l’altro non è mancata una nuova puntata della vicenda. Visto che non si è fatta attendere la risposta della controparte transalpina guidata da Hubert Sagnières alla domanda di arbitrato presentata mercoledì dalla Delfin di Del Vecchio alla Camera di commercio internazionale per accertare presunte violazioni dei francesi dell’accordo di aggregazione del 2017.

LE POSIZIONI CONTRAPPOSTE IN ESSILOR-LUXOTTICA

In particolare Sagnières ha contrattaccato con una durissima lettera inviata ai 300 principali manager della società di occhialeria che è stata rivelata dal sito del quotidiano parigino Le Figaro. «Nonostante i dinieghi di Delfin e dei suoi rappresentanti – è scritto nella missiva – è divenuto chiaro che Del Vecchio vuole assumere il controllo di EssilorLuxottica senza pagare premi agli azionisti». Sagnières ha poi continuato la lettera deplorando gli «attacchi senza precedenti» e «privi di fondamento» che sono un tentativo di «Delfin di destabilizzare Essilor».

CHI SONO LE DUE AZIENDE IN CONFLITTO PER ESSILOR-LUXOTTICA

Bisogna ricordare che la fusione tra Essilor (specializzata nelle lenti) e Luxottica (con focus nell’eyewear) è stata una delle più grandi mai avvenute in Europa e ha portato alla creazione di una società enorme, con un giro d’affari di 16 miliardi di euro. In base all’intesa Del Vecchio è presidente della società, mentre il presidente di Essilor, Sagnières, è diventato il vicepresidente della nuova realtà.

I PATTI IN TENSIONE

Ciò detto l’accordo della fusione aveva riconosciuto a entrambi pari poteri esecutivi e pari rappresentanza delle rispettive aziende nel consiglio d’amministrazione. Lo scontro recente tra le due parti della società riguarda la nomina del nuovo ceo di EssilorLuxottica.

IL NODO DI MILLERI

Nei mesi scorsi Del Vecchio aveva più volte fatto intendere di volere come numero uno operativo del nuovo gruppo l’amministratore delegato di Luxottica Francesco Milleri. Il manager però non è gradito ai francesi che lo ritengono troppo vicino a Del Vecchio, e vorrebbero per quel ruolo una figura più neutrale. Di qui lo scontro che potrebbe protrasi per un bel po’ di tempo dato che la procedura di arbitrato perso l’Icc può essere relativamente lunga e durare fino a circa due anni.

LA TEMPISTICA

Dopo il deposito di una domanda di arbitrato, la parte avversa ha 30 giorni di tempo per presentare una risposta. Le parti dovranno quindi accordarsi sulla designazione dell’arbitro, che potrà essere uno soltanto oppure tre. In mancanza di accordo l’arbitro sarà scelto dalla Corte internazionale.

(articolo pubblicato su Mf/Milano Finanza)

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