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I signori Elkann sono davvero poco fiscali…

Gli Elkann sono così in pace col fisco che gli hanno già versato 1,2 miliardi. Estratto dalla rassegna stampa su Telegram di Giuseppe Liturri.

Punti chiave:

  • John Elkann ha versato 175 milioni al Fisco italiano per chiudere un contenzioso su presunti reati fiscali legati all’eredità di Gianni Agnelli, portando il totale delle “donazioni” a 1,2 miliardi di euro.
  • Il versamento, che non implica ammissione di colpa, mira a evitare processi penali e problemi nei cda di Exor e Stellantis in Paesi come Olanda e Usa.
  • L’inchiesta torinese, partita da denunce di Margherita Agnelli, ha rivelato una possibile evasione fiscale di 74,8 milioni, ma i pagamenti di Elkann superano di gran lunga tale cifra.

John Elkann, presidente di Exor e Stellantis, ha siglato una pace fiscale da 175 milioni di euro con l’Agenzia delle Entrate per evitare un processo su presunti reati fiscali legati all’eredità di nonno Gianni. Questo versamento si aggiunge a precedenti “donazioni” per un totale di 1,2 miliardi, tra cui 746 milioni per Exor, 203 milioni per l’ex accomandita Agnelli e 100 milioni per l’eredità contesa con la madre Margherita. Elkann, tramite i suoi avvocati, sottolinea che tali pagamenti non equivalgono a un’ammissione di colpa, proponendo persino un anno di servizi sociali per chiudere la vicenda penale.

L’inchiesta torinese, partita da denunce di Margherita Agnelli, ipotizzava un’evasione fiscale di 74,8 milioni, cifra su cui era stato disposto un sequestro preventivo. I 175 milioni versati coprono tasse, interessi e sanzioni, ma sollevano interrogativi sull’equità rispetto ad altri cittadini. Rispetto ad Andrea Agnelli, coinvolto nello scandalo Juve, o a Roberto Ginatta, condannato per Termini Imerese, la giustizia sembra più clemente con John. La strategia, ispirata ai patteggiamenti Usa “without admitting wrongdoing”, tutela la sua posizione nei cda internazionali.

Il totale di 1,2 miliardi, versato senza ammettere colpe, equivale a misure come il taglio del cuneo fiscale o la ristrutturazione di San Siro. A Torino, potrebbe finanziare quattro anni di cassa integrazione per i lavoratori Stellantis di Mirafiori o la sanità regionale. Mentre Elkann si propone come donatore impeccabile, il caso evidenzia le complessità del sistema fiscale italiano e le disparità di trattamento, con la sua reputazione che resta intatta nonostante le cifre astronomiche.

(La Verità, Francesco Bonazzi, 16 luglio 2025)

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