Negli ultimi anni non sono mancati casi eclatanti di investimenti che hanno causato gravi perdite (anche) a piccoli risparmiatori. Questi episodi dimostrano quanto sia importante avere un’educazione finanziaria per investire (o non investire) consapevolmente.
Casi celebri di investimenti sbagliati (e perdite pesanti)
- Bond argentini (2001 e seguenti)
I risparmiatori hanno acquistato obbligazioni (“bond”) argentine attratti da rendimenti più elevati rispetto ai titoli di Stato europei. Dopo il default argentino, il valore di questi titoli è crollato con perdite superiori al 50%.
- Banche venete (Popolare Vicenza, Veneto Banca)
I risparmiatori che avevano comprato azioni e obbligazioni emesse da queste banche, a seguito della gestione, del successivo commissariamento per insolvenza e del bail-in (redistribuzione delle perdite ai risparmiatori-investitori), hanno subito forti perdite.
- Obbligazioni subordinate di Banca Etruria e altre
Gli investitori hanno acquistato obbligazioni subordinate di queste banche: titoli di debito che, in caso di crisi dell’emittente, vengono rimborsati solo dopo gli altri creditori, comportando un rischio maggiore. Con la liquidazione di queste banche, i possessori di tali obbligazioni hanno perso gran parte del capitale investito.
- Polizze unit linked FWU
Le polizze vita, di tipo unit linked, cioè, collegate a fondi di investimento, vengono a volte descritte come prodotti “sicuri” con buoni rendimenti ma dietro l’etichetta “assicurativa” va considerato che sono prodotti finanziari complessi legati all’andamento dei mercati. Non vanno mai sottovaluti i rischi di mercato ed i costi. In periodi di crisi finanziaria (come durante pandemia COVID-19), i rendimenti si sono rivelati molto inferiori alle attese, e in alcuni casi il capitale investito è diminuito, aggravato dalle commissioni.
Un esempio emblematico è il recente crack delle polizze lussemburghesi FWU, la compagnia dichiarata insolvente che ha collocato in Italia contratti a oltre 110.000 persone. Il caso FWU dimostra quanto sia fondamentale comprendere a fondo i prodotti finanziari prima di investirvi, anche quando sono promossi come “assicurativi” o “protetti”, spesso collocate tramite strutture “multilevel marketing”. A seguito dell’insolvenza, sottoscrittori rischiano di perdere parte dei risparmi, a causa della scarsa trasparenza e della complessità dei contratti venduti.
- Schema Ponzi: la truffa senza tempo che colpisce ancora
I risparmiatori sono stati coinvolti nel fallimento della società immobiliare Lande o investimenti di Massimo Bochicchio (ex broker accusato). Personaggi famosi e risparmiatori comuni, attratti da promesse di rendimenti elevati e “sicuri” nel settore immobiliare, si sono trovati vittime di un progetto mai realizzato (i soldi non sono mai stati effettivamente investiti), perdendo ingenti somme, evidenziando come le trappole degli investimenti non risparmiano nessuno. Sia Gianfranco Lande che Massimo Bochicchio utilizzavano una versione dello schema Ponzi che non passa mai di moda e reso celebre da Charles Ponzi negli Stati Uniti negli anni ’20 del Novecento. Si tratta di una truffa finanziaria in cui i “rendimenti” promessi agli investitori non derivano da veri profitti, ma dai soldi versati da nuovi clienti. Lo schema si regge solo finché continuano ad affluire nuovi fondi: quando questo flusso rallenta o si interrompe, l’intero sistema collassa, lasciando gran parte degli investitori con ingenti perdite.
Consigli per non cadere in trappola
Per investire in maniera consapevole ed evitare investimenti sbagliati o addirittura truffe è importante conoscere nozioni di base dell’educazione finanziaria. Ecco alcuni punti chiave:
- Diversifica
Diversificare significa distribuire il capitale su strumenti e settori differenti per ridurre il rischio complessivo: una regola semplice, mai mettere tutte le uova nello stesso paniere.
- Se non lo capisci, non investirci
Capire come funzionano i diversi strumenti finanziari e immobiliari aiuta a valutare realisticamente i rendimenti promessi e i rischi connessi. - Diffida delle promesse di guadagni facili e veloci
Bisogna diffidare di chi promette rendimenti elevati senza rischi, in quanto vale sempre la regola base: “più alto il rendimento, più alto il rischio”. - Verifica la società che propone investimento
È importante informarsi sulla solidità della società o banca che propone l’investimento. Le società che promuovono investimenti devono essere autorizzate dagli enti competenti, essere iscritte ad albi ufficiali ed abilitate alla gestione di capitali o all’intermediazione finanziaria.
- Attento ai segnali di allarme (red flags)
Ad esempio, pressioni a investire in fretta, mancanza di documentazione chiara, difficoltà a ottenere informazioni, strutture societarie complesse. - Costi nascosti
Molti prodotti finanziari presentano costi che, pur essendo tecnicamente indicati nei documenti informativi, restano di fatto poco comprensibili. Le spese vengono suddivise in varie voci – commissioni di gestione, di ingresso, di performance, costi amministrativi – e raramente viene evidenziato l’impatto complessivo sul rendimento a lungo termine. In alcuni casi, come nelle polizze vita o nei fondi a gestione attiva, il carico complessivo può superare anche il 3-4% annuo, riducendo drasticamente il potenziale guadagno. Inoltre, le cosiddette commissioni anticipate – cioè, provvigioni pagate subito agli intermediari ma “spalmate” formalmente su più anni – possono penalizzare fortemente chi decide di uscire prima. L’effetto finale è che l’investitore non percepisce i costi effettivi e tende a sopravvalutare il rendimento atteso.
- Leggi i documenti informativi
Leggere sempre i documenti informativi ufficiali prima di investire è una tutela concreta contro scelte errate e prodotti non adatti. Vediamo quali sono i documenti principali.
Il KID (Key Information Document), è un documento per strumenti assicurativi come le polizze unit-linked, fondi strutturati e obbligazioni con derivati. Il Prospetto informativo è disponibile per fondi, ETF, obbligazioni e altri strumenti finanziari ed illustra i costi completi, i benchmark e la governance. Il Fascicolo informativo assicurativo è obbligatorio per le polizze e contiene le condizioni contrattuali, i costi e le coperture assicurative.
Chi promuove l’educazione finanziaria in Italia
Comitato per l’Educazione Finanziaria (Edufin):
È un organismo interistituzionale, formato da diverse istituzioni pubbliche e private – tra cui MEF, Banca d’Italia, Consob, associazioni di consumatori – nato per coordinare tutte le iniziative pubbliche e private di educazione finanziaria in Italia, che devono rispettare le Linee Guida per ottenere il “Bollino di qualità” dal Comitato per l’Educazione Finanziaria. Tra i suoi obiettivi principali ci sono: promuovere la cultura finanziaria tra cittadini di tutte le età, coordinare progetti e campagne informative, collaborare con scuole, università e imprese, pubblicare materiali didattici e linee guida. È il vero motore delle iniziative ufficiali di educazione finanziaria in Italia, con una visione ampia che vuole migliorare la consapevolezza economica e facilitare investimenti più informati da parte dei cittadini.
Altri Enti: Banca d’Italia: promuove campagne e materiali didattici per studenti e cittadini. Consob: offre formazione e sensibilizzazione su investimenti e mercati finanziari. Ministero dell’Istruzione: inserisce l’educazione finanziaria nelle scuole superiori. ABI (Associazione Bancaria Italiana): organizza corsi e progetti per giovani e famiglie. Associazioni di consumatori (es. Altroconsumo): offrono guide e supporto pratico al risparmio e alla gestione finanziaria.
Educazione finanziaria: l’investimento sicuro
L’educazione finanziaria sviluppa competenze utili a ogni età, rendendo i cittadini più consapevoli nella gestione degli investimenti. Introdurla in scuole e aziende rafforza le capacità individuali e contribuisce a una società più equa e inclusiva.
È essenziale anche per proteggere le fasce più vulnerabili, come gli anziani, e per dare concreta attuazione all’articolo 47 della Costituzione, che tutela il risparmio.
Per migliorarla servono interventi su più fronti: moduli obbligatori a scuola (come già avviene in UK o USA o Paesi nordici), formazione specifica per i docenti, esperti in aula, campagne sui media, corsi aziendali e maggiori strumenti digitali accessibili.
Un impegno diffuso e continuativo può rafforzare la cultura finanziaria, migliorando le scelte di risparmio e investimento degli italiani.
Gian Lorenzo Cosi
- Biografia: Laureato in Economia e Commercio, ha maturato esperienze in aziende italiane e internazionali in diversi settori industriali.
- LinkedIn: www.linkedin.com/in/glcosi
- Email: lorenzo.cosi@gmail.com