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Tutti i primi dati sul disastro economico da Covid-19

Dati e indicatori sulla contrazione delle attività economiche per la crisi da Covid-19 e la necessità di misure adeguate vista l'insufficienza di quelle approvate finora. Il commento di Guseppe Liturri

Cominciano ad arrivare i primi dati sulla contrazione dell’attività economica in conseguenza della crisi da Covid-19 ed il quadro che ne risulta non trova precedenti dal 1998, quando l’indice Pmi ha cominciato ad essere rilevato.

Il purchasing managers index (o Pmi), è un indicatore economico costituito da rapporti e sondaggi mensili, raccolti dalle aziende private del settore manifatturiero. L’indice elabora i dati raccolti dai sondaggi rivolti ai responsabili degli acquisti delle aziende, ed è un buon indice anticipatore degli effettivi andamenti dell’andamento del Pil e della produzione industriale. I dati relativi all’Eurozona sono impressionanti:

L’indice composito scende a 31,4 (51,6 a febbraio).

L’indice delle attività terziarie scende a 28,4 (52,6 a febbraio).

L’indice della produzione manifatturiera scende a 39,5 (48,7 a febbraio).

La contrazione non ha risparmiato nessun Paese ed ha colpito in modo più evidente il settore terziario, perché il turismo è stato il primo a subire il contraccolpo della crisi.

Anche la Germania ha visto scendere a 37,2 (da 50,7), appena migliore del minimo del febbraio 2009. E questo suggerisce che la contrazione in Paesi come l’Italia sia stata ancora più ampia.

Questa contrazione è compatibile con una contrazione del Pil su base congiunturale (quindi rispetto al IV trimestre 2019) nell’ordine del 2%.

Commentando i dati il capo economista di IHS Markit, Chris Williamson, ha dichiarato:

“L’ottimismo per quanto riguarda l’attività dell’anno prossimo è crollato ai livelli più cupi di sempre. Questo dato suggerisce che i decisori politici hanno sinora fallito nel loro intento di presentare la situazione meno catastrofica”.

Proprio stamattina Goldman Sachs ha diffuso le stime sulla contrazione del Pil su base annua per l’Italia ed ha ipotizzato un catastrofico -11% (nel 2009 fu “solo” -5,5%).

Man mano che si fa più nitida la scala dimensionale della contrazione dell’economia, emerge in tutta la sua evidenza la assoluta inadeguatezza della risposta messa in campo finora dal nostro Governo.

Siamo a 30 giorni dal blocco delle attività nella prima zona rossa (Codogno ed altri comuni della Lombardia) e nemmeno un euro è arrivato nella tasche di lavoratori ed imprenditori.

Speriamo che questi primi dati facciano prendere coscienza del cambio di passo necessario, Europa o non Europa.

 

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