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Ecco i conti 2019 di Tim

Martedì 10 marzo il cda di Tim ha esaminato i conti del 2019 e il piano industriale 2020-2022. Ecco i dettagli

Telecom torna a distribuire il dividendo, anche alle azioni ordinarie, per la prima volta dal 2013. Pagherà infatti 1 centesimo ai titoli con pieni diritti di voto, rispetto ai 2,75 centesimi previsti per le risparmio, alle quali il dividendo è comunque dovuto.

E’ questa la novità più rilevante che arriva dal consiglio di amministrazione di Tim che ieri ha esaminato i conti del 2019 e il piano industriale 2020-2022 che l’ad Luigi Gubitosi illustra oggi in conference call agli analisti.

Ecco tutti i dettagli sui numeri di Tim.

ECCO IN SINTESI I NUMERI DI TIM

Tim ha chiuso il 2019 con un utile netto pari a 1,3 miliardi e torna al dividendo. La generazione di cassa è pari a 1,7 miliardi di euro (+198% rispetto ai 578 milioni nel 2018). L’indebitamento finanziario netto si è ridotto di 1,4 miliardi da inizio anno e di 473 milioni di euro nel quarto trimestre a 23,8 miliardi. Il cda delibera quindi un dividendo di 1 centesimo per le azioni ordinarie e di 2,75 centesimi per le azioni risparmio.

LE TENDENZE

L’esercizio 2019 si è chiuso con ricavi per 18 miliardi (-5,1%, -4,9% la variazione organica escluse le voci non ricorrenti) e utile netto attribuito ai soci della controllante di 962 milioni (il risultato era stato negativo per 1,4 miliardi l’anno prima a causa della svalutazione degli avviamenti).

IL COMUNICATO DI TIM

Il comunicato aziendale riporta che l’Ebitda “confrontabile” del gruppo (c’è stata una discontinuità di principi contabili) si è attestato a 7,5 miliardi, con un incremento dell’1,2% (-2,8% la variazione organica escluse voci non ricorrenti) «grazie alla continua ottimizzazione dei costi e a un saldo positivo delle partite non ricorrenti che hanno beneficiato per 685 milioni dell’esito favorevole per Tim Brasil dei contenziosi relativi a una doppia imposizione fiscale, in parte controbianciati da 756 milioni di accantonamenti relativi all’esodo del personale oltre ai rischi relativi a sanzioni». Il margine Ebitda è migliorato di 2,6 punti al 41,7%.

 

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