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Ecco cosa attende Cairo (Corriere della Sera) per scendere davvero in campo

Il post del giornalista Andrea Montanari. Parole e opere dell'imprenditore Urbano Cairo in 10 punti

 

1) Cairo è almeno 2 anni che culla il sogno della discesa in campo.

2) Cairo da due anni si sta facendo fare sondaggi politici a cadenza settimanale.

3) Cairo però non ha una squadra come quella di Berlusconi negli anni ’90 e neppure il suo patrimonio.

5) Cairo sfonda potenzialmente nell’elettorato per la voce “taglio della spesa pubblica e delle tasse”. Mancano altri 2/3 pilastri solidi per fondare un partito e arrivare al governo.

4) Cairo ha seguito le orme del suo primo datore di lavoro: editoria, tv e calcio. Ma La7 oggi non è la Canale 5 di allora e il Torino non può esser paragonato al Milan. Anche e soprattutto in termini di risultati e numero di tifosi. Ma lui non vuole esser paragonato a Berlusconi.

5) Cairo non vuole dover essere costretto a scendere in campo direttamente (vicenda Blackstone-immobili Rcs), ma vuole essere chiamato in causa dell’establishment.

6) Nell’alveo del centrodestra milanese e lombardo c’è una idea di dare vita a un nuovo soggetto politico e Cairo potrebbe esserne il front-man (con una regia politica moderata).

7) Cairo può “sfruttare” la leva-Mentana in caso decidesse di schierarsi. Ma forse non basta.

8) Cairo piace ai giornali e ai giornalisti.

9) Cairo è un imprenditore che ha dimostrato di saperci fare nel business editoriale, soprattutto in termini di ristrutturazioni e turnaround (Giorgio Mondadori, La7 ancora in rosso e Rcs)

10) Oggi La Stampa, che fino a due mesi fa sparava a zero contro Cairo per la vicenda Blackstone-immobili Rcs di cui sopra, dedica 2 pagine al “manifesto” politico di Cairo lanciato sulle colonne del Foglio. Sarà che il direttore Molinari è filo-atlantico e neo-conservatore e il piano di Cairo va in quella direzione?

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